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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

barare con pesce al vapore di cocco

Barare non è mai stato nella mia indole ma tutto ha un limite. E poi avevo deciso che con il nuovo anno mi sarei concessa qualche piccolo peccato... Nel caso in questione si tratta di trasgredire la necessità di controllare per un po' il regime alimentare. Poche e semplicissime le regole di partenza: tanta verdura meglio di stagione, pochi amidi meglio se integrali, cereali che non siano frumento, poca carne meglio bianca, tanto pesce e proteine vegetali, minimi grassi, sale e conservanti. La cosa divertente è che nelle "istruzione per l'uso" dei vari professionisti vengono presi in considerazione solo alimenti italiani e,  ovviamente, chi crede di parlare con una massaia media che cucina per abitudine senza nemmeno tanta consapevolezza, nel dare indicazioni si esprime di conseguenza. Ho dedotto i principi sopra citati da una serie di papiri di più pagine nei quali, anziché esporre semplicemente le linee guida, ci si perde in indicazioni, pesi, tabelle, sostitu

baci con azzardo, matcha e goji

Quando ho visto che Annarita de  Il bosco di alici  aveva proposto come tema dell' MTC di febbraio  il  Bacio ,   quello mitico di cioccolato… anziché cadere in deliquio come ogni essere umano che si rispetti mi sono elencata una serie di scuse per non partecipare:  1) (motivo vero) con dolci e dolcetti non ho una corrispondenza di golosi sensi 2) (scusa base) in questo periodo sono incasinatissima e non ho testa per lavorare con cura vera alla tecnica del temperaggio, che non ho mai sentito la necessità di approfondire e di cui conosco la teoria ma in cui ho zero pratica 3) (scusa accessoria) da qualche settimana in casa si segue un regime alimentare controllato che vede di pessimo occhio cioccolati, latticini e zuccheri vari. Ma poi ho pensato che accampare scuse con se stessi sarebbe stata una vera bassezza: la sfida dell'MTC, oltre ad insegnare ogni volta qualcosa di nuovo, funge da stimolo contro certe pigrizie mentali e serve soprattutto come lezione di umiltà.

del senno di poi...

Mi hanno chiesto di confezionare cioccolatini e di accompagnarli con bigliettini dedicati a persone che amo. Tralasciando per un momento la parte gastronomica, che avrà il suo consueto apposito post, è la componente "letteraria" che mi ha spalancato uno scenario in cui fatico a limitarmi. Mi sono resa conto di quante forme di amore vivo e di quanti cioccolatini diversi avrei dovuto preparare  in questo momento   per offrirne uno ad ogni persona a cui mi piacerebbe dedicare un messaggio di amore. Sinceramente non sono in grado, per tempo e testa, di trasformare per giorni e giorni la mia cucina in una cioccolateria, niente mi vieta però di trascorrere una serata a scrivere bigliettini... All'Essere con cui divido la vita, la persona più surreale che avrei mai potuto incontrare: Philip K. Dick,  Ma gli androidi sognano pecore elettriche? , 1968 Ai miei genitori, presi nella loro totalità perché i pregi dell'uno sconfinano nei difetti dell'altro. I cinqu

irragionevole carpione invernale al vino rosé

So che il piatto non si presenta bene. So che è fuori stagione e so anche che la versione alleggerita non è comunque la più dietetica possibile. Ma oggi ci vuole proprio. Ha per me il valore di un prezioso reperto di famiglia ma per qualcun altro è il simbolo della mia cucina.  Dopo anni di ricette sempre diverse ogni giorno, se chiedo "Cosa vorresti per cena?" la risposta di chi da una vita di solito nemmeno sopporta l'odore dell'aceto è sempre quella: "Ma... magari il carpione?" E così carpione sia, anche se si è a dieta e fuori nevica. Con tacchino anziché maiale, con tostatura al posto della frittura, con panatura tutta light, con vino insieme all'aceto, con quantità di olio ridottissime. E tanti aromi ed erbe fresche, quasi tutte fuori stagione.  Preparato oggi perché  domani sia più buono.  Un piatto freddo del tutto irragionevole: s iamo a febbraio! Ma domani è il 14. Non ho tagliato la carne a cuoricini e l'aspetto spettinato delle ve

il magico mondo di E.

E. viveva in un mondo tutto suo. Nel suo pulitissimo bilocale in un palazzone fuori città, con un marito lavoratore e gentile, due figli irruenti, le piccole incombenze quotidiane a farle compagnia quando i suoi uomini erano fuori, le bambole in costume sedute in fila sul letto e sul divano a parlarle di tempi e di luoghi che lei non avrebbe mai visto. Non era facile. Le spese centellinate per far studiare i figli, la famiglia di origine davvero complicata, quella del marito forse di più, due bimbi in crescita da educare all'interno di un turbinio di tensioni.  Poco per volta le difficoltà avevano finito per intaccarla, sfilacciando nel tempo il suo legame con la realtà ed i rapporti con i figli ormai grandi, che inevitabilmente avevano lasciato casa appena terminata l'università. Il marito poi in pensione, i ritmi più pacati, i figli gradualmente recuperati attraverso la distanza del telefono, le tensioni della vecchia famiglia allontanate dal tempo non erano stati suffi

Setsubun: cilindri di sushi per pregare gli spiriti giapponesi

3 febbraio: in Giappone domani è Setsubun , il momento in cui termina l'inverno secondo il calendario lunare e  si comincia a pensare alla primavera. Potrei parlare per ore del suo significato originario, delle usanze tradizionali, della poesia del legame con la natura e con i suoi spiriti e anche delle superstizioni. E invece, naturalmente, parlo di cibo... In questa giornata sono moltissimi i riti che utilizzano degli alimenti-simbolo e questa immagine ne riassume qualcuno: uno spirito malvagio  (oni) viene scacciato con un lancio di fagioli di soia tostati, i  fuku-mame o fagioli della fortuna; il demone tiene in mano un ehoumaki , un rotolo di sushi portafortuna. Nelle varie tradizioni giapponesi c'è chi celebra Setsubun mangiando quei fagioli tostati, uno per ogni anno della propria vita più uno per l'anno a venire, chi si reca al tempio per ricevere dolcetti e piccoli doni lanciati alla folla dai monaci, chi beve uno speciale sakè allo zenzero, chi agg

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!