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Visualizzazione dei post con l'etichetta l'essere

spezzatino di maiale pseudo-svedese con mele e finocchietto

La convivenza continua ed il lavoro da casa a cui ci costringe il momento storico ha i suoi vantaggi ed i suoi limiti: io sono notoriamente un essere di tendenza abbastanza solitaria e ritagliarsi spazi e momenti privati con l'essere che mi vive  addosso a fianco richiede per me un certo impegno. Per il momento abbiamo trovato un accordo almeno sull'uscire a turni per fare la spesa settimanale, giusto per concederci un momento d'aria fresca, un briciolo di separazione e, in effetti, anche per correre pochi rischi di contagio visto che così ciascuno di noi finisce per scendere in strada una volta ogni 14 giorni. E' consensuale pure l'accordo secondo cui pranzi e cene sono preparati da me, dunque ogni settimana stilo io l'elenco delle cose da comprare. E, ovviamente, per me si tratta di una lista da seguire con precisione, per lui invece si tratta di suggerimenti da sottoporre ad interpretazione in base all'estro del momento in cui esce. Di conseguenza,...

frittelline di maltagliati, per la TV ma anche per Carnevale

La settimana dedicata a Sanremo mi ha trovato a casa quasi tutte le sere.  E ho deciso, dopo credo una trentina d'anni che non lo facevo, di seguire un paio serate del festival. La cosa, al di là di ogni altra considerazione, mi ha dato una sensazione calda di appartenenza, come se d'improvviso mi fossi scoperta parte di una comunità, in specifico "quelli che vedono Sanremo". Dopo decenni mi sono trovata a capire di che si parlava sui social, sul tram e nella pagina "spettacolo" dei TG, a condividere gli sbadigli mattinieri di chi la sera aveva voluto resistere fino alla fine, a ridere delle  vignette satiriche, a comprendere le critiche a certi abiti, i giudizi sulle canzoni, i pronostici sulle classifiche. Ed è stato bello, per un attimo, provare questa sensazione dopo tanti anni. Tornando però alla chiave culinaria di questo blog, quello che più mi ha divertito in quei giorni è stato leggere i post americani delle ricette da "vassoio per la TV...

Sorprese di Natale, e anche biscottini fondenti alle mandorle

"I giorni prima di Natale sono i più belli!" sentenzia il figlio di Stella mentre aiuta la mamma con l'impasto per i biscotti, "Quasi mi spiace che Gesù Bambino arrivi perchè poi è tutto finito". Stella è orgogliosa di come lui sta crescendo e sa che un pochino è anche merito suo e di suo marito, che è stato disoccupato per quasi un anno ma che finalmente da un paio di mesi si è reinserito nel mondo del lavoro. Lui oggi è di turno e quindi non passerà la Vigilia con loro, ma domani li accompagnerà nella vecchia casa dei genitori, dove a Natale si riunisce tutta la grande famiglia. Stella pregusta la sorpresa che farà a tutti. Regalerà a ciascuno un sacchetto dei biscottini che stanno preparando con tanto amore, mentre fuori il gelo ha cristallizzato i rami dell'albero di cachi e in casa le note malinconiche di un vecchio album di Francesco de Gregori la riempiono di dolcezza. Ma la sorpresa vera sarà di tutt'altro genere. Solo un anno fa piangeva...

si può: una crema di cavolfiore che non sa di cavolfiore

Ho letto qualche tempo fa una ricetta americana di zuppa di cavolfiore che, giurava l'autore, no sa di cavolfiore! La cosa mi ha incuriosito parecchio: sarebbe perfetta per l'essere napoletano che mi vive a fianco e che sopporta la bianca brassicacea solo nella versione di pasta cu e cavulisciure  di mammà sua. La versione americana mescola cavolfiore a patate e altre verdure e lo insaporisce con bacon, sia in versione croccante che usandone il grasso fuso, lo rende cremoso sia con abbondante panna che con besciamella. Prendo il toro per le corna e stravolgo il tutto cercando di sgrassare un po': croste di formaggio per l'umami al posto del bacon e olio invece del suo lardo, latte in cottura per sostituire la panna e, per non perderne totalmente la rotondità, una nocina appena di burro. Lascio perdere il roux: le patate sono sufficienti per creare morbidezza senza necessità di trasformare la crema in una vellutata. Incredibilmente, anche se ho aumentato leggerme...

polpettone ai friarielli e mozzarella affumicata, con storie di linciaggi

Il vantaggio di viaggiare è che puoi portarti a casa ingredienti rari, sconosciuti... e pure freschi, se il viaggio è sufficientemente breve. La cosa buffa è che non parlo di prodotti stranieri ma di specialità napoletane, che mi sono procacciata in una (troppo breve) toccata e fuga dovuta a ragioni di famiglia e che non ho potuto fare a meno di cucinare al volo appena rientrata. Anche perchè il povero essere napoletano che mi vive a fianco mi avrebbe linciato se non avessi provveduto immantinente! La mozzarella di bufala affumicata napoletana è un tesoro difficile da reperire fuori zona e altrettanto dicasi per i friarielli. Almeno questi ultimi sono vagamente sostituibili con cime di rapa, mentre per la mozzarella nessuna scamorza affumicata miscelata anche a una buona mozzarella di bufala bianca può avvicinarsi nemmeno lontanamente al concetto. All'invito a cena per una coppia di amici segue subito una riflessione su un menù di timbro napoletano: classicamente i friariel...

le marachelle dell'essere: insalata di aringa affumicata alla salvia

"Oggi la spesa l'ho fatta io". Temo sempre questo genere di dichiarazione al mio rientro la sera, ma dovrei imparare a fidarmi di più perchè la maggior parte delle volte escono dalla sporta ingredienti interessanti e facilmente utilizzabili e la nostra cenetta si svolge tra grandi classici e curiose delicatessen, all'insegna della golosità. La maggior parte delle volte, dicevo. Capita ogni tanto (ma molto, molto raramente, ci tengo a precisare), che l'essere che mi vive a fianco si lasci un po' prendere la mano dalla sperimentazione oppure dall'innocenza, immaginando di poter organizzare una cena lampo con prodotti che non conosce ma che acquista lo stesso, pensando che assomiglino a cibi che già conosce. Tipo una bella aringa affumicata, che l'altra sera ho trovato sul tavolo nella sua confezione sotto vuoto e che, insieme al pacchetto di pane di segale a fette compatte che lo accompagnava, nella sua percezione sarebbe servita per prepararci al ...

Le creazioni dell'essere 2: sgombro zenzero e olive su amorevolissimi canapè

Ogni tanto, quando arrivo tardi dal lavoro, trovo in cucina l'essere con cui vivo e la cosa profuma tanto di amore e coccola. E poi lui sa sempre sorprendermi. L'altra sera, ad esempio, ha messo insieme un piattino che mi ha subito fatto sentire nel Nord Europa, a metà tra uno smørrebrød danese ed un butterbrod russo. Definirla una "tartina" mi sembrerebbe riduttivo visto che, pur non avendo voglia di accendere i fornelli, si è premurato di fare un'apposita spesa e poi di organizzare con grande anticipo una marinatura. E di avere infine tutto pronto esattamente al mio arrivo. Una bottiglia di Vermentino in ghiaccio come aperitivo, canapè creativi inconsapevolmente internazionali per accompagnarlo, una sensazione di relax e pausa dal mondo e la gioia di ritrovarsi con davanti una serata da trascorrere insieme: il sogno fattosi accoglienza! Con le sue dosi in realtà gli "stuzzichini" hanno finito per farci da cena, ed è stato ancora meglio perché c...

effetti di un uomo in cucina: salsa di ananas distratta con costine di maiale

All'interno dell'articolo per  Mag about Food  di luglio riguardo alle  salsas , centroamericane ed estivissime, propongo anche una semplicissima ricetta di esempio: la salsa de pi ñ a , ovvero di ananas, che spiego essere un accompagnamento classico del maiale e che, come tutte le sue colleghe di categoria, non è esattamente definibile una "salsa" dato che per texture e pure per quantità all'interno del piatto completo assomiglia di più ad un contorno. Raccontavo all'essere che mi vive accanto questa cosa e lui si è mostrato scettico, così ho deciso di provargli le mie ragioni sul campo allestendo un bel piatto in vago "stile caraibico" da accompagnare al meglio con questo aderezo (condimento). Vi ho però inserito patate dolci al posto dei più adatti platanos (non li avevo sotto mano ma sarebbero stati perfetti!) ed ho pure evitato, a malincuore, riso e fagioli a completare la portata, visto che lui sostiene di essere a dieta. Abbiamo cucin...

le creazioni dell'essere, puntata 1: riso zafferano pancetta e birra

  Vivo con un essere surreale, che riesce a scovare un "noi" anche in alcune piccole cose che in realtà partono da presupposti completamente diversi. Lo ammetto: è un'esperienza impegnativa ma positiva, assolutamente indispensabile alla vita, se si ha un minimo di senso dell'ironia.  L'altro giorno arriva tutto bello contento da un viaggio proponendo di festeggiare il suo rientro con un piatto di riso di sua invenzione. "Un momento che controllo le dosi", mi dice, e si mette a scartabellare sul cellulare. Mi sembra così strano non solo che abbia elaborato una ricetta lontano dai fornelli (di solito è uno che in cucina improvvisa con quello che si trova davanti) ma che addirittura se la sia segnata (ribadisco il concetto dell'improvvisazione estrema!), che gli chiedo come mai l'abbia addirittura scritta. Con il massimo della naturalezza risponde che in realtà è una ricetta che nel 2005 aveva inventato (o sentito raccontare da qualcuno, ...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!