Prosegue la mia tardivissima illustrazione dei piatti delle nostre feste di Natale. Dopo i biscottini al doppio cioccolato e le linguine con frutti di mare polpo e pomodori secchi della Vigilia, sono partita con il pranzo di Natale, a tema "pesce, leggero e total white ", cominciato con l'aperitivo/antipasto , un cocktail alle mandorle e un pane farcito. Oggi parliamo al primo piatto, una sorta di clam chowder bostoniano rivisitato in versione molto alleggerita: ho usato poco latte invece di litri di panna, ho ridotto la quantità delle patate canonica (che avevo anche evitato nella "insalata russa" dell'antipasto) ed ho usato sì, il grasso sciolto del bacon ma si è trattato dell'unica concessione. Piccola ulteriore variante, per pura mia golosità: ho aggiunto chicchi di mais, che non compaiono nella versione "classica" ma in una delle tante possibili variazioni sul tema. Non appartiene, ovviamente, alla tradizione natalizia italiana e pe
passate le feste 3: tronchetto con verdure e salmone più cocktail alle mandorle per un Natale tutto bianco
Per i motivi che ho descritto nel post precedente , "passate le feste" continuo a pubblicare le ricette natalizie della mia famiglia. E dopo il menu per la cena della Vigilia eccoci al pranzo di Natale, che per noi ha ogni anno un tema differente e per cui questa volta ho ricevuto tre input specifici: doveva essere "semplice", possibilmente di pesce e adatto all'età media dei commensali, per due terzi sopra gli ottant'anni. Quindi, nella loro visione, un antipasto "classico tipo insalata russa", un primo "in brodo ma senza tortellini", un secondo "scarso e leggero" e niente dolci strani, "al massimo una cremina per il panettone", così "si resta nella tradizione". Amo i temi difficili in cucina, e quello vero qui era stupire i commensali (perchè questo si aspettano da me, specie a Natale) restando light nella sostanza e aderenti ad una sorta di tradizione che nemmeno loro avevano ben chiara. Dal punto di vi