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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

bucatini alla ricotta squanta, con erbe e crema di fave: Puglia my way

Con la Puglia ho un rapporto molto intenso, non solo perchè è stata più volte meta di vacanze e turismo in momenti diversi della mia vita, non solo perchè ho avuto la fortuna di assaggiarne spesso i meravigliosi prodotti anche attraverso i doni e l'ospitalità di parenti acquisiti, ma soprattutto perchè ho condiviso la mia vita professionale per lunghi anni con un collega pugliese, appassionato della sua terra e bravissimo in cucina. Parlarne mi mette un po' di amarezza perchè purtroppo il rapporto si è concluso in un modo che non mi sarei mai aspettata, per me molto doloroso. A distanza di anni, però, mi accorgo che i momenti positivi che ho condiviso con quella persona, non solo al lavoro ma soprattutto a tavola, spesso nella sua cucina, mi sono rimasti dentro e contribuiscono in modo significativo al mio amore intenso per la cucina mediterranea popolare, di cui ho imparato alcune sottigliezze ed alcune potenze anche grazie a questo rapporto. In Puglia mi riporta il #gi

meze mediterranei parte 2: fatayer e kadaif

"Ricette mediterranee reprise": come avevo cominciato a raccontare qualche giorno fa, di recente abbiamo festeggiato ricorrenze familiari con un pranzo a base di mezze mediterranei. Li avevo cominciati a raccontare  qui  con le ricette dei falafel (polpette di ceci egiziane) e di un paio di insalate/salse ottime per accompagnarli: zaalouk (insalata di melanzane marocchina) e cacik (insalata di cetrioli turca). Oggi invece parliamo di due preparazioni che coinvolgono il forno: bella idea, con questo caldo!  In realtà hanno il vantaggio di poter essere tranquillamente preparate la sera, quando è un po' più fresco, e servite il giorno dopo: delle focaccine libanesi farcite di carne, i fatayer , e degli involtini greci di pasta kadaifi (o kataifi o kadaif ), sfoglia a fili sottilissimi che di solito si utilizza per confezionare dolcetti e che qui ho invece impiegato per avvolgere un composto di feta e zucchine. Insieme agli altri meze , ho accompagnato questi boccon

gnocchetti di scarola un po' orientali e tutti gluten free, per mettere un po' d'ordine

Su specifica commissione sto cucinando cinese: effluvi orientali in cucina da una settimana e tutto rigorosamente nel wok, che sia saltato, fritto o a vapore. Francamente è il modo migliore per condizionarlo, in modo che cuocia perfettamente in un attimo senza che nulla vi si attacchi.  Quando arriva un gigantesco cespo di scarola in casa, qualcuno di napoletano qui a caso spera che ne esca una tradizionalissima e decisamente gustosa pizza di scarola.  Io, in mood orientale che più non si può, accolgo l'idea di una ricetta che abbia quella magnifica insalata come base, ma in cui l'umami non sia dato da olive e acciughe, il piccante del peperoncino resti smorzato, il peperoncino, la rotondità dell'olio di oliva passi a quello di sesamo e, a bilanciare l'amarognolo sottile della verdura, contribuiscano le incursioni dolci di cipolla, tradizionale, e peperoni, un po' meno.  Ma soprattutto la scarola non si deve vedere, solo sentire. Che ne faccio? Polpet

rigatoni in cipollata: omaggio goloso all'Abruzzo

Nonostante io abbia profonda amicizia con un vero un cultore in materia di cucina abruzzese (specificamente teramana), ho deciso, in parte anche con rammarico devo ammettere, di non interpellarlo per questa tappa del #girodeiprimi , il tour attraverso la gastronomia regionale di centro e sud Italia in cui mi accompagnano per mano in queste settimane   Pasta di Canossa  e   La Melagranata - Food Creative Idea . La conoscenza enciclopedica del mio amico riguardo a tutti i piccoli e a volte misconosciuti capolavori del gusto teramano (tipo i fegatini coi peperoni, il cardone in brodo, il tacchino alla canzanese, il pan ducale di Atri, e mi ermo qui o l'acquolina mi sovrasta) non potrebbe che distogliermi dall'idea che ho avuto in testa fin dall'inizio quando ho saputo di dover avvolgere i Rigatoni Pasta di Canossa in una ricetta abruzzese. Accantono quindi tentazioni diverse, teramane e non, che cercano comunque di farmi deviare dal mio proposito: fatico, golosa come so

meze mediterranei di tutto riposo parte 1: falafel, cacik e zaalouk

Avevo accennato casualmente qualche giorno fa  ad un pranzo domenicale a tema mediterraneo, che qualcuno insiste per sentirsi raccontare nei dettagli. Eccone qualcuno oggi, ed altri seguiranno, pochi per volta, visto che si trattava di una dozzina di piatti, tre bibite e qualche accompagnamento a completare. No, non ero impazzita quel giorno! Semplicemente avevo intenzione di godermi la giornata  senza lasciare gli ospiti e senza accaldarmi ai fornelli, dunque ho optato per un pranzo a   meze , cioè una miscela di "antipasti" tipici di Paesi affacciati sul Mediterraneo. Avevano tutti un paio di comuni denominatori, oltre alla golosità per una geografia gastronomica che ha il gusto di ignorare le frontiere: tutto era a base di verdure estive e tutto era preparabile in anticipo, per poter spadellare al fresco nelle sere precedenti e poi godersi in totale relax la domenica in compagnia. Comincio a raccontare il menù da un piatto conosciutissimo, che ho assaggiato  più v

tarassaco con gnocchi di patate e cozze, in ordine di importanza

... in ordine di importanza in senso di piacevolezza del ricordi. Vedo del tarassaco dall'ortolano. Un flash dolcissimo di me a 3 o 4 anni seduta in un prato con la mia nonna svizzera accovacciata accanto che mi insegnava i nomi di fiori e delle piante. Quello che poi ho scoperto chiamarsi tarassaco era per me una continua fonte di meraviglia: una pianta sola con tre nomi! La nonna mi spiegava che quando sbocciano quei fiori gialli ed allegri la pianta si chiama dente di leone,  quando poi il fiore si trasforma in una palla soffice di semi si chiama  soffione , se invece non ci sono ne' fiori ne' semi ne' steli, le foglioline scure e seghettate che formano dei mazzetti tondi vicino alla radice sono l' insalata matta . Mentre io giocavo a sfogliare i fiori per un "m'ama non m'ama" infinito e a soffiare sui soffioni per veder volare i semi dappertutto, lei coglieva il cespo di foglie con tutta la radichetta e le adagiava nel grembiule rial

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!