Un momento di autunno a fine maggio: cielo altamente variabile, aria fredda, scrosci improvvisi e persistenti di pioggia. Ci si veste a strati anche dentro casa, si rimette sul letto la coperta pesante... e si accende il forno. Questa sera non ho tempo per cucinare ma un intirizzimento generale da scacciare e tanta voglia di farmi coccolare da qualcosa di avvolgente e morbido. E soprattutto caldo. Chi avrebbe detto di stare a inizio estate con le stesse sensazioni di novembre... Mentre la zuppa di verdura va da sola sul fuoco mi dedico a pochi gesti veloci; poi il forno comincia ad emanare profumo di buono: scelgo un bel film e porto il vassoio con la zuppa accanto al divano. All'intervallo levo il dolce dal forno e dopo un po' me lo gusto così, a cucchiaiate tiepide e confortanti. Il fascino di un momento insolito, di un brivido sconfitto, di una ricetta storica inglese classica degli anni '40 (chi meglio si intende di clima uggioso?!), di qualche tocco mio nell&
Amo storia e geografia del cibo, tra le altre cose. Così viaggio attraverso il mondo e dentro me stessa. Assaggiare mi fa sapere con cuore e palato, ancora prima di capire con la testa.