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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

ricetta nomade di castagne

Dopo una timida incursione nel regno dei   dolci di castagne  eccomi al vero confronto sul tema dell' MTC di novembre  proposto da Silvia di  Pici e castagne . Ovvero la mia sfida con la farina di castagne, che ho sempre usato poco perché la ritenevo "gnucca" (come tradurre un termine dialettale perfetto nella sua espressività globale?! Detto di una persona significa "duro di comprendonio", di un piatto di intende con una consistenza tra l'antipaticamente compatto e l'insipidamente inutile...) E invece ora eccomici. E la scelta mi è costata parecchio, visto che a favore di questa ricetta ho sacrificato tutte le mie fantastiche ispirazioni giapponesi... Ma la riflessione è sulla cucina povera di territorio: per quanto io possa considerare il Giappone mio territorio di elezione, per quanto sia ricco di tradizioni gastronomiche povere, per quanto esistano dei paralleli possibili tra il kury-gohan  nipponico ed il macch lombardo entrambi a base di riso e

ospiti graditi? ... biscotti salati!

Per un mio recente percorso della memoria nel Triveneto (di cui parlavo qui ), mi sono dedicata per qualche tempo alla ricerca di antichi piatti della tradizione regionale, consultando testi dell'epoca o libri storici.  Due volumi in particolare tra i tanti mi hanno assolutamente affascinato: una raccolta di ricette tipiche veneziane scritta una quindicina di anni fa in dialetto locale e la pubblicazione del ricettario di famiglia di una sposa trentina che ai primi del '900 lasciava il suo paesino per aprire insieme al marito una trattoria in Germania. Completamente differenti le atmosfere dei due libri, interessantissime le ricette di entrambi, stuzzicante la tentazione di riprodurre quelle in comune per verificarne le differenze. Questo era in origine lo scopo del prendere in mano i  biscoti salai da servir co'l vin   e le galetine al formagio   di uno e i tondeli di patate al sale è comino  dell'altro...  Senonché mi sono persa nelle parole lette. E poi mi so

un curry... tutto italiano!

Mi diverte molto considerare quanti piatti "etnici" si possono preparare con prodotti assolutamente italiani e quanto abbiano in comune le tradizioni gastronomiche di tutto il mondo in fatto di materie prime, che poi ogni cultura elabora con modalità e risultati differenti. Mi diverte tanto da dedicare a questo tipo di piatti un'apposita "categoria" all'interno del blog: il mondo in casa . E, già che siamo di recente in clima indiano , il mondo che entra oggi in casa mia è questa ricetta  di pollo e zucca  di chiara ispirazione indiana... che in realtà, a voler ben vedere, ha come unica componente "straniera" il curry in polvere. Il curry è una miscela di spezie che in India ogni massaia si prepara in casa a seconda delle proprie abitudini e che cambia profondamente aroma e piccantezza a seconda della composizione. Alcune miscele sono state standardizzate per commercializzarle sui mercati occidentali: quella più diffusa in Italia è il Madras

panini indiani un po' mediterranei

Fantastico il tema per Salutiamoci  di questo mese di novembre: le  lenticchie , ospitate da Cì de Il mondo di Cì ! Ne sono golosissima e le uso volentieri anche per piatti estivi, ma questa volta ho pensato di non rilassarmi nelle mie abitudini perché ho da pagare pegno... Mi preme infatti rimediare ad alcuni strappi alla regola della mia ricetta di  riso integrale  del mese scorso, non totalmente ortodossa rispetto ai corretti principi di Salutiamoci, così sono andata a pescarmi un piatto non abituale e che avesse alcuni stimoli per sostituire ingredienti "sbagliati". Si tratta dei matar kachori indiani, di solito dei panini farciti di piselli e fritti, qui trasformati in un inno alla lenticchia ed ai sani principi alimentari. Il ripieno ovviamente diventa di lenticchie, quindi si parla di    khasta kachori , ma è sull'impasto per l'involucro che si concentrano le riflessioni più tecniche.  Prima di tutto sparisce il burro chiarificato e, per mantenere la con

torta di confine alle castagne

La proposta per   l' MTChallenge   di novembre propone un tema ampio:  le castagne , scelte da   Serena , alias  La signorina Pici e Castagne . Incredibile ma vero, una volta tanto l'MTC becca qualcosa che anche in zona mia ha una sua tradizione! E ho pure una ricettina tutta di famiglia... quasi non ci credo! Prima però di cominciare a sproloquiare di mach del lago Maggiore, gnocchi dell'Ossolano, polentine e castagnacci, diversi in ogni paesino del Varesotto,  o di addentrarmi nei meandri della mia variegata storia familiare decido di frenarmi.  Alle riflessioni sulla tradizione locale lascerò spazio nei prossimi giorni: staranno alla base della mia vera e propria   ricetta  per l'MTC, che ha bisogno di una lunga elaborazione per non farsi travolgere e snaturare dalle infinite tentazioni del tema.  Nel frattempo mi porto avanti con la testimonianza di un dolce di famiglia, mai cucinato da mia madre, per la verità, ma di cui conservo la ricetta di una zia svizze

niente è perduto

Cominciano a spuntare addobbi, vetrine, inviti all'acquisto... La parte meno interessante del Natale si affaccia quest'anno con i suoi consueti nastri e scintillii dentro un'atmosfera di sobrietà che ricorda tempi lontani. Questa volta la pretesa che una proposta di virtuale festosità sia compatibile con le condizioni reali delle persone suona ancora più falsa.  Non parlo della gioia concreta e sacrosanta di dedicare piccoli gesti alle persone amate ma di tutto il baraccone commerciale che da sempre ci gira intorno, che non mi ha mai convinto più di tanto e che quest'anno mi sembra   stonare  particolarmente.  Mi rifugio in un angolo di cucina poverissima e autarchica. Mi rannicchio davvero in tempi che sembrano antichi ma in famiglia sono ricordati con grande vividezza.  Ritrovare anche tra le pieghe di un menù da comporre il senso vero del condividere con gusto quello che c'è mi conforta. La semplicità del "niente è perduto"... Mangiare cibo fatto

spinaci e ceci: un viaggio mediterraneo

All'interno del percorso de  il mondo in casa propria , che propone qui ricette straniere utilizzando ingredienti prevalentemente italiani, mi è venuto in mente  un piatto andaluso di cui sono golosissima e che potrebbe anche sembrare italiano se non fosse per le spezie... Tipici di Siviglia, gli espinacas con garbanzos  sono in genere serviti   in piccole porzioni  come  tapa , ovvero come stuzzichino, insieme  all'apertitivo ma possono costituire anche  un piatto vero e proprio, in genere consumato dalle famiglie andaluse con l'aggiunta di uova sode tritate. Si tratta di una preparazione  semplicissima che sa raccontarci la storia del luogo:  è infatti evidentissima nella speziatura del piatto  l’influenza della dominazione araba che governò la regione per 700 anni.  Alcuni utilizzano solo cumino, altri abbondano con aromi di vario genere e c'è chi p er donargli una sfumatura di gusto più magrebina spruzza il piatto con del succo di limone appena prima di portar

polpettone a pois democratici

Cucinare stanca? A me non è mai successo, specie quando mi capita di avere dei piccoli aiutanti che riempiono la cucina di manate, sbrodolature e schizzi... e soprattutto di allegria! Si decide di cucinare con due bambini  un polpettone. I requisiti indispensabili da loro imposti sono: buono da mangiare, divertente da vedere! Propongo un  fondo bianco pieno di pois colorati. L'idea piace, poi per strada si modifica un po'... Erano previsti pois multicolor ma dalla regia mi comunicano che le carote cotte a quanto pare non piacciono a nessuno, così i  puntini arancioni rimangono in disparte, destinati ad un'insalata "da grandi". I chicchi di mais invece, accuratamente sgranati da una pannocchia fresca lessata con acqua sale ed un pizzico di zucchero, chissà come vengono misteriosamente rubati da manine golose quando sono ancora fumanti... così i pois gialli spariscono definitivamente dalla cucina e, ovviamente, pure dal polpettone. Suo puntini neri delle oli

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!