Passa ai contenuti principali

il microonde greco

E' vero che quando viaggio sono incuriosita dai piatti particolari,  ma so apprezzare anche le ricette semplici, come questa teglia di verdure che ho assaggiato in Grecia e poi tentato di riprodurre a casa. La mia versione non è probabilmente fedelissima all'originale per il fatto che, una volta tanto, chi l'aveva cucinata non parlava una parola al di fuori del greco, non ha esordito quindi con il classico: "Italiani e Greci: stessa faccia, stessa razza!" e ha provato a spiegarmi il procedimento nel linguaggio internazionale dei gesti.

Suppongo, ad esempio, che quando mi ha fatto capire che le patate dovevano essere già un po' morbide prima di disporle a strati nella teglia, non avesse affatto in mente il forno a microonde... L'uso di tale diabolico apparecchio è abbastanza ricorrente nel mio modo di cucinare sia perchè (come in questo caso) semplifica oppure riduce i tempi di alcuni passaggi, sia perchè (come per le canocchie del post precedente) possiede caratteristiche di cottura tipiche ed originali che non saprei ottenere in altro modo.

So che molti restano diffidenti nei confronti delle microonde per la loro sbandierata pericolosità, ma in questo sono abbastanza fatalista: negli ultimi vent'anni l'evoluzione delle tecniche costruttive può garantirne la maggiore sicurezza e poi sono come tutti talmente bombardata nella vita quotidiana da ogni genere di emissione potenzialmente tossica che per mettermi al riparo da tutto forse non basterebbe tornare ad abitare in una caverna cucinando su fuoco a legna (la cui cenere dicono essere cancerogena) e bevendo acqua di ruscello (ammesso di trovarne uno non contaminato da inquinamento umano od animale)...

La mia soluzione sta nel dotarsi di un apparecchio ottimamente schermato, nel non sostargli davanti per ore mentre è in funzione (anche se questo è un consiglio adatto più per il televisore!) e nel rispettare scrupolosamente le istruzioni di utilizzo riportate dal produttore del forno. Quando conosco un metodo di cottura tradizionale che sia alternativo al microonde lo riporto sempre nelle ricette di questo blog, la loro assenza significa che sono talmente soddisfatta del risultato ottenuto che non mi viene in mente nulla di paragonabile.

Tale era la curiosità quando il microonde è comparso qui in Italia che da ragazzina, prima ancora di averlo in casa, avevo pure raccolto un'enciclopedia a fascicoli sulla cucina a microonde. Sperimentandone poi le ricette mi sono accorta che, nonostante l'autrice prestigiosa, alcune erano vere e proprie truffe: un procedimento tradizionale riadattato quasi a caso al microonde e immagini che non corrispondevano affatto al risultato ottenibile. Ad ogni modo diversi spunti erano interessanti e in fin dei conti è stata decisamente una buona palestra... E comunque qui non si bara: foto e risultati sono tutti genuini!


Teglia greca di patate, pomodori e feta
ingredienti per 4 persone:
2 grosse patate
3 pomodori maturi
200 gr. di feta
una quindicina di olive nere Kelemata
(1 zucchina, facoltativa)
due bei cucchiai di origano secco
1 cucchiaino di semi di finocchio
olio extravergine
pepe al mulinello
sale

Sbucciare le patate, tagliarle a fettine di 3 o 4 mm. e cuocerle coperte al microonde per 5 minuti in un cestino dentro un contenitore con un filo d'acqua sul fondo (oppure scottarle a vapore, oppure lessare le patate intere per 15 minuti in acqua bollente salata, scolarle, lasciarle raffreddare, sbucciarle e tagliarle a fettine).

Tagliare i pomodori a fette spesse come le patate,  snocciolare le olive e ridurre la feta a dadini.

Deporre a strati in una teglia unta le patate, i pomodori con un pizzico di sale, la feta, le olive, l'origano, il finocchio ed una spolveratina di pepe, condire con un giro d'olio e ripetere con un altra serie di strati identici, terminando con qualche dadino di feta.

Volendo ci stanno benissimo tra gli strati anche la zucchina tagliata a nastro e grigliata, anche se nella ricetta greca non sarebbe prevista...

Infornare a 180° in forno statico per una mezz'oretta, terminando con 5 minuti di grill se si vogliono feta e patate ben dorati e servire caldo o tiepido.

Si possono anche tenere separate le patate in una teglia più larga, senza sovrapporle, e poi servirle come micro-antipasto in una cena mediterranea...


  • rivoli affluenti: 
  • Fernanda Gosetti, Cucina a microonde. Il ricettario per un nuovo modo di cucinare, Idea Donna - I. G. De Agostini

Commenti

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!