Mentre il mondo dei gourmet domenica scorsa si è dato appuntamento a Brà per Cheese, io molto più semplicemente ero alla Sagra Nazionale del Gorgonzola a, appunto, Gorgonzola, in provincia di Milano...
Sagra vera e quasi popolare, con tanto di street band, mercatino artigianale, dimostrazione di mungitura a mano e mostra di antichi attrezzi e giocattoli contadini, oltre che, naturalmente, un'apoteosi di formaggi erborinati.
Ho nutrito il mio stomaco con il risotto al gorgonzola cucinato nel tegame più grande del mondo (2.300 porzioni...),
ed ho nutrito il cuore con la compagnia di un'amica che nel marasma della folla e nel mio vagare schizofrenico da una bancarella all'altra è riuscita a non perdermi mai di vista.
Questa carissima persona ed il suo degno marito qualche tempo fa hanno avuto la folle idea di regalarmi un favoloso tegame di rame, che in realtà si è rivelato un pentolino magico...
Nella tradizione popolare a cui si sono ispirati i fratelli Grimm esiste la fiaba di una ragazza povera ma gentile che riceve in dono da una vecchia un pentolino magico a cui basta un ordine per cominciare a produrre cibo in abbondanza.
La storia ha numerose varianti ma quasi tutte contemplano un momento di ammonimento moraleggiante in cui qualcuno dimentica la formula per fermare il pentolino ed il cibo trabocca, invade la casa e poi tutto il paese, creando non poche difficoltà anche a chi prima era invidioso della fortuna della fanciulla.
La magia del mio tegame di rame non è esattamente quella di produrre a comando polentina di miglio ma sta nell'effetto che provoca al mio cuore, che comincia inevitabilmente a traboccare di affetto e gratitudine nei confronti di quelle due adorabili anime ogni volta che il prezioso tegamino mi capita sott'occhio...
Come non collegare quindi la gita di oggi a questo effetto dirompente e dedicare a mia volta un risotto al gorgonzola ai protagonisti della mia micro-favola personale? Magari un risotto un po' insolito, con una base rassicurante e l'optional di qualche piccolo dettaglio un filo sorprendente, come questa nostra relativamente recente ma decisamente importante amicizia... E, naturalmente, cucinato dentro al pentolino magico!
Risotto al gorgonzola con banane, funghi e crispy bacon
ingredienti per 4 persone:
300 gr. di riso vialone nano
80 gr. di gorgonzola dolce
1 banana
2 cucchiai di porcini secchi
10 g. di burro
40 g. di pancetta a fette spesse 2 o 3 mm.
1/2 cipolla
1 bicchierino di vino bianco
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
sale
Affettare la cipolla sottile, mettere a bagno i funghi in una tazza (250 cl.) di acqua tiepida, ridurre la pancetta a listarelle e tagliare 3/4 della banana a dadini grandi come piselli, conservando la parte rimanente avvolta nella pellicola perchè non annerisca.
In un padellino antiaderente saltare senza condimento la pancetta a fuoco vivace fino a che il grasso è colato e le fettine sono diventate belle dorate e croccanti, quindi sgocciolarle e tenerle in caldo, versando il fondo rimasto nel padellino in un tegame di rame stagnato.
Unirvi il burro e far fondere a fuoco medio, quindi versarvi le cipolle ed i dadini di banana, facendoli rosolare fino a che la cipolla è trasparente e le banane sono un po' disfatte e cominciano a caramellare il fondo.
Nel frattempo scolare i funghi e tritarli conservandone l'acqua di ammollo, che andrà filtrata attraverso carta da cucina e poi portata a bollore.
Versare il riso nel tegame insieme ai funghi tritati e far tostare per qualche minuto, fino a che tutti i chicchi sono belli lucidi e sgranati, quindi versarvi il vino e lasciar evaporare bene.
Versare sul riso l'acqua dei funghi, salare leggermente e cuocere a fiamma bassa, rimestando ogni tanto ed unendo quando serve qualche mestolo di acqua bollente leggermente salata (un po' meno di un'altra tazza).
Nel frattempo ridurre il gorgonzola a dadini ed il resto della banana a fettine sottilissime.
Dopo circa 15 minuti di cottura unire al riso il gorgonzola ed i petali di banane, se serve insieme ad ancora un goccio di acqua calda, regolare di sale, mescolare bene quindi coprire e spegnere la fiamma, per terminare la cottura del risotto con il proprio calore mentre sia le banane che il gorgonzola si sciolgono nel riso.
Al momento di servire dare un'energica rimescolata, spolverare con il prezzemolo tritato e decorare la superficie con la pancetta grossolanamente tritata.
Sagra vera e quasi popolare, con tanto di street band, mercatino artigianale, dimostrazione di mungitura a mano e mostra di antichi attrezzi e giocattoli contadini, oltre che, naturalmente, un'apoteosi di formaggi erborinati.
Ho nutrito il mio stomaco con il risotto al gorgonzola cucinato nel tegame più grande del mondo (2.300 porzioni...),
ho nutrito i miei occhi (e la sporta) con bancarelle infinite di formaggi, ho nutrito il mio spirito con la pazienza dei formaggiai che hanno avuto la cortesia di rispondere a tutta la mia cascata di domande,
ed ho nutrito il cuore con la compagnia di un'amica che nel marasma della folla e nel mio vagare schizofrenico da una bancarella all'altra è riuscita a non perdermi mai di vista.
Questa carissima persona ed il suo degno marito qualche tempo fa hanno avuto la folle idea di regalarmi un favoloso tegame di rame, che in realtà si è rivelato un pentolino magico...
Nella tradizione popolare a cui si sono ispirati i fratelli Grimm esiste la fiaba di una ragazza povera ma gentile che riceve in dono da una vecchia un pentolino magico a cui basta un ordine per cominciare a produrre cibo in abbondanza.
La storia ha numerose varianti ma quasi tutte contemplano un momento di ammonimento moraleggiante in cui qualcuno dimentica la formula per fermare il pentolino ed il cibo trabocca, invade la casa e poi tutto il paese, creando non poche difficoltà anche a chi prima era invidioso della fortuna della fanciulla.
La magia del mio tegame di rame non è esattamente quella di produrre a comando polentina di miglio ma sta nell'effetto che provoca al mio cuore, che comincia inevitabilmente a traboccare di affetto e gratitudine nei confronti di quelle due adorabili anime ogni volta che il prezioso tegamino mi capita sott'occhio...
Come non collegare quindi la gita di oggi a questo effetto dirompente e dedicare a mia volta un risotto al gorgonzola ai protagonisti della mia micro-favola personale? Magari un risotto un po' insolito, con una base rassicurante e l'optional di qualche piccolo dettaglio un filo sorprendente, come questa nostra relativamente recente ma decisamente importante amicizia... E, naturalmente, cucinato dentro al pentolino magico!
Risotto al gorgonzola con banane, funghi e crispy bacon
ingredienti per 4 persone:
300 gr. di riso vialone nano
80 gr. di gorgonzola dolce
1 banana
2 cucchiai di porcini secchi
10 g. di burro
40 g. di pancetta a fette spesse 2 o 3 mm.
1/2 cipolla
1 bicchierino di vino bianco
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
sale
Affettare la cipolla sottile, mettere a bagno i funghi in una tazza (250 cl.) di acqua tiepida, ridurre la pancetta a listarelle e tagliare 3/4 della banana a dadini grandi come piselli, conservando la parte rimanente avvolta nella pellicola perchè non annerisca.
In un padellino antiaderente saltare senza condimento la pancetta a fuoco vivace fino a che il grasso è colato e le fettine sono diventate belle dorate e croccanti, quindi sgocciolarle e tenerle in caldo, versando il fondo rimasto nel padellino in un tegame di rame stagnato.
Unirvi il burro e far fondere a fuoco medio, quindi versarvi le cipolle ed i dadini di banana, facendoli rosolare fino a che la cipolla è trasparente e le banane sono un po' disfatte e cominciano a caramellare il fondo.
Nel frattempo scolare i funghi e tritarli conservandone l'acqua di ammollo, che andrà filtrata attraverso carta da cucina e poi portata a bollore.
Versare il riso nel tegame insieme ai funghi tritati e far tostare per qualche minuto, fino a che tutti i chicchi sono belli lucidi e sgranati, quindi versarvi il vino e lasciar evaporare bene.
Versare sul riso l'acqua dei funghi, salare leggermente e cuocere a fiamma bassa, rimestando ogni tanto ed unendo quando serve qualche mestolo di acqua bollente leggermente salata (un po' meno di un'altra tazza).
Nel frattempo ridurre il gorgonzola a dadini ed il resto della banana a fettine sottilissime.
Dopo circa 15 minuti di cottura unire al riso il gorgonzola ed i petali di banane, se serve insieme ad ancora un goccio di acqua calda, regolare di sale, mescolare bene quindi coprire e spegnere la fiamma, per terminare la cottura del risotto con il proprio calore mentre sia le banane che il gorgonzola si sciolgono nel riso.
Al momento di servire dare un'energica rimescolata, spolverare con il prezzemolo tritato e decorare la superficie con la pancetta grossolanamente tritata.
- rivoli affluenti:
- J. e W. Grimm, Le fiabe del focolare, Einaudi
Ricetta insolita per me. La banana ha un gusto dolce&incisivo che penso ben contrasta il bacon ed i funghi. Non amo molto l'agrodolce ma sapere l'effetto che fa il risotto al palato..questo si, mi rende più che curioso :-P
RispondiEliminaUna domanda. La nota fruttata quanto tende a coprire i restanti sapori?
Complimenti a prescindere per l'estro, felice giornata :-)
Eh no...oggi decisamente passo la mano!
RispondiElimina@gambetto: in realtà la banana perde il sapore di banana... Resta un risotto "zola e funghi" con una nota delicata, cremosa e gentile difficile da individuare. I petali di banana finali creano delle piccole zone di sapore più intenso e riconoscibile ma senza una propria "consistenza" che personalmente mi divertono perchè sorprendono il palato, un po' come le "isolette" verdi che forma il gorgonzola; invece se si utilizzatutta la banana nel soffritto iniziale, come avevo provato in un esperimento precedente, davvero a fine cottura non è più riconoscibile come sapore di frutta a sè.
RispondiElimina@virò: mah... prova prima a parlarne in famiglia, magari qualcuno gradisce...
Se propendevo per la sola ammirazione di questo piatto...adesso comincio anche a pensarci :-P (non sai quanto sono lento per certe cose...). Grazie per l'ottima spiegazione sinestetica, che non solo non mi ha lasciato ma ha insinuato un piccolo tarlo...Ti farò sapere ;-)
RispondiEliminaPS
Per il pentolino magico, anche io ne ho uno di rame battuto a mano...non appena ne ho l'occasione quasi quasi ci faccio un bel piatto ed un post :-)
Incondizionatamente risotto-addicted, mi sono appuntata questa ricetta. Originalissima. Bella. Grazie! A presto
RispondiElimina@gambetto:ma pensa... la mia tesi era sulla sinestesia applicata all'utilizzo dei colori!
RispondiElimina@sabrine d'aubergine: grazie a te per la fiducia!
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaHo un'amica di Gorgonzola (ora in svizzera per lavoro), amo il gorgonzola, amo il risotto (da mantovano come avrei potuto altrimenti?), amo i funghi ... mi sa che questa ricetta non me la lascio scappare !!!!!!!!!!!
RispondiElimina@mais: ami il risotto?! non l'avrei mai detto...(!)
RispondiEliminaQuanti appuntamenti interessanti in giro! Anche la sagra del Gorgonzola a Gorgonzola solletica la curiosità e il palato :-)
RispondiEliminaps. Crispy bacon!?! irresistibile!
ho assaggiato zola con le mele , ho assaggiato zola con le pere.
RispondiEliminami mancava lo zola con riso e banane.
mamma che goduria...
RispondiEliminaquanto mi manca il gorgonzola, che sofferenza!
@twostella: totalmente d'accordo! Benvenuta...
RispondiElimina@pistacchietta: ma il segreto stava tutto nel pentolino...
@viz: beh, hai un bel po' di altre specialità con cui consolarti... diciamo che ci invidiamo a vicenda!
ma dai ...
RispondiEliminapoco sfottere noi pannocchiette mantovane ... :-PPP
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina.... la prossima volta fai un fischio!
RispondiEliminaMolto interessante, infatti immaginavo che la banana avrebbe perso un po' della sua identità per dare un tocco dolce al risotto in contrasto con il bacon. Mi hai proprio conquistata soprattutto con l'idea dei petali brava! E invidio mooolto la tua gita formaggiosa :-) Buon week end
RispondiElimina@mais: hehehe... (accontentati: non sono praticissima di tutti i simbolini delle faccine... e poi continua a piacermi la lingua italiana...)
RispondiElimina@babs: ok!
@dada: devo dire che si tratta di un esperimento fortunato, ma non è che mi escono proprio tutti così... Buon weekend anche a te.