Passa ai contenuti principali

l'infinita arte del taglio

Per continuare sull'onda della freschezza... oggi cetrioli, che mi hanno portato come ultimo regalo dell'orto, purtroppo un po' grossi e coriacei. Decido dunque di cuocerli e, dopo una serie di idee nordiche e pannose che mi frullano per un attimo in testa, propendo invece per una versione giapponese (avrò tempo quest'inverno per il resto...). 

Ispirandomi vagamente ad una ricetta che di solito uso per le melanzane provo a sperimentare l'abbinamento tra kiuri (cetrioli) e miso, una pasta di fagioli di soia usata prevalentemente per delle zuppe leggere (misoshiru) o come condimento di cibo alla griglia (denkagu), anche se in realtà rientra nella preparazione di numerosi piatti tra loro molto differenti.

In Giappone esistono centinaia di varietà di miso, classificabili in base all'ingrediente principale (base di fagioli di soia da soli o miscelati con riso e/o orzo), alla gradazione di dolcezza e salinità, al colore, che va dal giallo pallido al rosso cupo al marrone intenso, alla texture, da vellutata a molto granulosa... 

Qui ho usato un shinsyumiso, a base di riso e soia, ma va bene qualsiasi tipo di miso chiaro e dal sapore abbastanza delicato. Per saperne di più su cosa è e come viene prodotto il miso basta leggere il post di bunnychan.


I cetrioli invece sono stati tagliati per il lungo allo spessore di un dito mignolo e poi ogni striscia è stata divisa in tre parti con dei tagli diagonali. Ogni ingrediente nella cucina giapponese ha le sue regole di taglio, precisamente codificate con un proprio nome ed un proprio coltello consigliato, e nessuna di queste varianti ha un fine solo estetico, nonostante i risultati siano davvero armoniosi ed equilibrati da vedere. 

E non mi riferisco all'arte del taglio del pesce, che merita un discorso a parte tanto la faccenda si fa complicata, per cui un cuoco specializzato studia solo quello come minimo per cinque o sei anni, anche se in realtà non finisce mai di imparare...

Per restare tra noi mortali, al momento ho conosciuto da vicino solo 24 varianti di tagli base per verdure... ma la vita è ancora lunga! Semplificando al massimo tenderei a riportare un solo consiglio generale: la carne meglio sia in fette più sottili che larghe e tagliata lungo la venatura, mentre le verdure vanno affettate in diagonale; il questo modo si aumenta la superficie a contatto con il calore ed i condimenti, permettendo ad ogni boccone sapori più intensi con cotture più brevi.

La ricetta di oggi può essere servita "all'italiana" come contorno caldo, tendenzialmente insieme ad un piatto di pesce un po' saporito (penso al baccalà o alla trota salmonata) o con una carne bianca aromatizzata con delle erbe, anche se l'abbinamento più interessante, se proprio dobbiamo ignorare la tradizione orientale, è quello con una bella polenta gialla morbida e fumante...

Nella logica giapponese invece, in cui un menù è composto da un piatto principale, due o tre piccoli assaggini, riso bianco e un brodino, questi cetrioli diventano uno degli accompagnamenti, da disporre con cura ognuno a piccole dosi in un piattino o una ciotolina differente, per essere gustato come una minuscola, preziosa specialità e per allietare l'animo e lo sguardo ancora prima del palato...


Cetrioli al miso giallo
ingredienti per 4 persone come assaggino, per 2 come contorno:
2 cetrioli
1 spicchio d'aglio
1 cubetto di zenzero fresco circa 1,5 cm. x 1,5 cm.
1 cucchiaio pasta di miso chiara
1 cucchiaio di olio di arachidi
1 cucchiaino di olio di sesamo
(1 peperoncino rosso fresco)
sale

Sbucciare i cetrioli con un pelapatate, tagliarli in 8 per il lungo, eliminare completamente i semi e suddividere ogni fetta in 3 o 4 bastoncini con dei tagli diagonali.

Spolverizzare con un paio di cucchiaini di sale e "massaggiare" i bastoncini di cetriolo perchè penetri bene, quindi lasciarli in un colino a perdere acqua per una mezz'oretta; sciacquarli poi sotto l'acqua corrente ed asciugarli bene tamponandoli con carta da cucina.

Tagliare sia l'aglio che lo zenzero a lamelle sottili e quindi a piccoli bastoncini, e l'eventuale peperoncino a rondelline, privandolo dei semi se si vuole attenuarne il piccante.

Scaldare l'olio di arachidi in un wok preriscaldato (o in un tegame antiaderente) a fuoco vivace e, quando sta quasi per cominciare a fumare, abbassare la fiamma ed unire aglio, zenzero ed eventuale peperoncino, saltandoli per 30 secondi rimestando.

Unire subito i cetrioli insieme con il miso, insaporire per altri 30 secondi e coprire con 125 ml. di acqua, quindi rialzare la fiamma e cuocere per 6 o 7 minuti, fino a che il liquido si è quasi tutto consumato.

Unire alla fine l'olio di sesamo, regolare eventualmente di sale e servire caldissimo in piattini preriscaldati, oppure tiepido su foglie di lattuga.

  • rivoli affluenti:
  • per delle belle illustrazioni sui tagli: Annual events of Japan and recipes of dishes (è un libro  bilingue giapponese/inglese, che purtroppo non riporta in caratteri occidentali ne' il nome dell'auotre ne' quello della casa editrice...)

Commenti

  1. Conosci solo 24 varianti di tagli base per le verdure?

    Certo che la tua ignoranza è abissale!

    RispondiElimina
  2. @virò: no, le ho viste eseguire e ne ho imparata qualcuna nel principio, in quanto a riprodurle... me ne riesce benino una manciata, ma per altre serve una manualità che acquisirei solo in secoli di esercizio!

    RispondiElimina
  3. Io conosco benissimo non 24 ma ben una 30ina di varianti di tagli base per affettarmi le dita qualsiasi cosa tenda a ridurre con qualsivoglia lama! :-P
    Questa ricetta la passo alla mia ragazza e ti faccio sapere...ho già troppi piatti pending dal tuo blog...ti ricorda nulla il cioccolato amaro ;-P A presto, complimenti e buon inizio settimana :-)

    RispondiElimina
  4. @gambetto: credo siano anni che non vedo le mie mani senza almeno un taglio od una scottatura... Buona settimana anche a te!

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Sabato ho sfornato dei panini al latte con cipolla ed olive, che prox se ho tempo posterò con le foto. Tanto ero nel pallone per i tempi ridotti, gli impegni etc etc che durante una delle 'sfornate' ho dimenticato le presine e preso la teglia con le dita direttamente dal forno...ho 'cantato'per il bruciore per tutta la giornata ed i segni ci sono ancora ovviamente...:-P

    RispondiElimina
  7. @gambetto: hahaha... allora tra noi è una bella gara!

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!