Vigilia di piccoli gesti. I biscottini fragranti per la colazione, una bimba che termina di incartare il suo lavoretto mentre guarda un cartone animato natalizio, un momento di riposo dell'anima mentre si cucina per la famiglia allargata di domani, fuori la pioggia che batte sui vetri e scioglie la neve di troppo.
So che sta eccessivamente assomigliando ad un diario ultimamente questo spazio, ma l'atmosfera di questi giorni è talmente particolare che sarebbe un peccato non serbarne memoria...
Il presepe sta al centro di questi momenti perchè in fondo ritrae il nucleo della famiglia, esattamente come succederà di ritrovare qui domani. Famiglia in parte monca, in parte raccogliticcia, un pochino confusa nei dettagli e leggermente fuori dai canoni classici, ma raccolta per un giorno in un unico luogo per il gusto di ritrovare i riti comuni che rinsaldano le certezze di base: il rispetto e l'attenzione reciproca, l'affettuosa sopportazione dei limiti di ciascuno, la gioia di sapersi sempre vicini, abbracciati dalla stessa casa, nonostrante da un anno all'altro le persone e le situazioni non siano mai le stesse.
Fiske farse med persillesasus - Polpette di pesce con salsa all'aneto
ingredienti per 4 persone come secondo, per 8/10 come fingerfood:
1 trancio di pesce da circa 1 kg. (in questo caso salmone)
20 gr. di farina
20 gr. di burro
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di aneto
sale
pepe
Mondare il pesce da pelle e lische ed usare gli scarti, un pizzico di sale, 2 grani di pepe e 600 ml. di acqua per farne un brodo, da poi filtrare.
Tritare la polpa di pesce al coltello o con una mezzaluna e condirla con sale, una macinata di pepe ed un cucchiaino di aneto, miscelando bene.
Formare con il pesce delle polpettine poco più piccole di una noce e lessarle nel brodo appena fremente per circa 3 minuti, in modo che rimangano morbide, scolandole poi con un mestolo forato e tenendole in caldo. Filtrare quindi di nuovo il brodo.
Far tostare in un tegame la farina nel burro fuso per un paio di minuti fino a che assume un colore quasi nocciola, quindi versarci a filo circa 400 ml. di brodo caldo o tiepido, abbassare la fiamma e cuocere per una decina di minuti, rimestando spesso, fino a formare una salsa cremosa e vellutata.
Unire alla salsa il prezzemolo ed il resto dell'aneto, regolare di sale e di pepe e, per servire in modo tradizionale come secondo, unirvi le polpette, farle insaporire quanche secondo nella salsa ed a piacere accompagnare con patate lesse bollenti, tagliate a pezzetti grossi più o meno come le polpette.
Se si propone come fingerfood non saltare le polpette nella salsa ma distriburire qualche cucchiaio di salsa in verrine o ciotoline individuali, adagiarvi sopra due o tre polpettine a testa, nappare con un filo ancora di salsa e servire con forchettine o stecchini.
Versione a vellutata:
la base della ricetta della salsa si presta anche ad essere interpretata come vellutata, raddoppiando la dose del brodo per farne una zuppina, sopra cui servire le polpettine decorate con un altro pizzico di aneto ed una macinata di pepe.
So che sta eccessivamente assomigliando ad un diario ultimamente questo spazio, ma l'atmosfera di questi giorni è talmente particolare che sarebbe un peccato non serbarne memoria...
Il presepe sta al centro di questi momenti perchè in fondo ritrae il nucleo della famiglia, esattamente come succederà di ritrovare qui domani. Famiglia in parte monca, in parte raccogliticcia, un pochino confusa nei dettagli e leggermente fuori dai canoni classici, ma raccolta per un giorno in un unico luogo per il gusto di ritrovare i riti comuni che rinsaldano le certezze di base: il rispetto e l'attenzione reciproca, l'affettuosa sopportazione dei limiti di ciascuno, la gioia di sapersi sempre vicini, abbracciati dalla stessa casa, nonostrante da un anno all'altro le persone e le situazioni non siano mai le stesse.
Il presepe barocco da reggia napoletana così come il presepe casalingo (che per pudore resta privato) in qualche modo riproducono entrambi la multiformità dei mondi che domani si ritroveranno sotto lo stesso tetto. In quello piccolo e sbrecciato di casa ora manca la statuina di Gesù Bambino, perchè lui da noi arriva la notte di Natale. Ed è lui in persona a portare i regali, nella nostra personale tradizione, a cui Babbo Natale appartiene solo di striscio... come daltronde non sono parte del rito familiare alcuni classici altrui, tipo l'insalata di rinforzo, i tortellini od il salmone affumicato!
E siccome qualcuno ha invece proprio portato un bel trancio di salmone fresco, si decide di utilizzarlo per il pranzo di oggi, in cui conviene servire qualcosa di veloce e leggero per dedicare più tempo alle piacevoli faccende natalizie senza affannarsi e per lasciare posto a quello che da stasera riempirà i nostri cuori, i nostri ricordi e le nostre pance!
Così quel bel pesce rosato si trasforma in meno di mezz'ora in un piatto norvegese delicatissimo e sorpendentemente semplice, che si presta a diversi utilizzi e che per oggi funge da piatto unico (anche se nella foto mi sono divertita a presentarlo in mini-dose mentre ancora fumava!). Il pesce può essere di un solo tipo, come in questo caso, oppure misto a polpa bianca e rosata, da miscelare oppure da tenere separato per ottenere polpettine di colore differente...
ingredienti per 4 persone come secondo, per 8/10 come fingerfood:
1 trancio di pesce da circa 1 kg. (in questo caso salmone)
20 gr. di farina
20 gr. di burro
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di aneto
sale
pepe
Mondare il pesce da pelle e lische ed usare gli scarti, un pizzico di sale, 2 grani di pepe e 600 ml. di acqua per farne un brodo, da poi filtrare.
Tritare la polpa di pesce al coltello o con una mezzaluna e condirla con sale, una macinata di pepe ed un cucchiaino di aneto, miscelando bene.
Formare con il pesce delle polpettine poco più piccole di una noce e lessarle nel brodo appena fremente per circa 3 minuti, in modo che rimangano morbide, scolandole poi con un mestolo forato e tenendole in caldo. Filtrare quindi di nuovo il brodo.
Far tostare in un tegame la farina nel burro fuso per un paio di minuti fino a che assume un colore quasi nocciola, quindi versarci a filo circa 400 ml. di brodo caldo o tiepido, abbassare la fiamma e cuocere per una decina di minuti, rimestando spesso, fino a formare una salsa cremosa e vellutata.
Unire alla salsa il prezzemolo ed il resto dell'aneto, regolare di sale e di pepe e, per servire in modo tradizionale come secondo, unirvi le polpette, farle insaporire quanche secondo nella salsa ed a piacere accompagnare con patate lesse bollenti, tagliate a pezzetti grossi più o meno come le polpette.
Se si propone come fingerfood non saltare le polpette nella salsa ma distriburire qualche cucchiaio di salsa in verrine o ciotoline individuali, adagiarvi sopra due o tre polpettine a testa, nappare con un filo ancora di salsa e servire con forchettine o stecchini.
la base della ricetta della salsa si presta anche ad essere interpretata come vellutata, raddoppiando la dose del brodo per farne una zuppina, sopra cui servire le polpettine decorate con un altro pizzico di aneto ed una macinata di pepe.
versione young&easy: per semplificare il procedimento si possono usare 800 gr. di filetto di pesce già spellato e spinato e del brodo vegetale (o di dado di pesce) al posto di ottenerlo dalla carcassa... La ricetta originale sorprendentemente non prevede l'aneto, quindi se risulta di difficile reperibilità lo si può omettere oppure sostituire con metà dose di barbe di finocchio.
- rivoli affluenti:
- Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e Provincia, Civiltà del presepe a Napoli, Electa Napoli
- Sonia Maxwell, Scandinavian Cooking. Classic Cooking from Sweden, Norway, Denmark and Finland, Quintet Publishing Ltd.
ri - auguri; ricordi: voglia di odor di muschio, di un certo freddolino che riempiva le stanze, profumato di abete.
RispondiEliminabuon natale, cara acquaviva
RispondiEliminaQuest'anno il mio "orologio natalizio" va un pò indietro e non sono riuscita a fare gli auguri in tempo. Buon Natale e felice anno nuovo, spero che siano entrambi carichi di sorrisi e gioia.
RispondiEliminaAnche qui...frasi da incorniciare come la ricetta :)))
RispondiEliminaGraziemille
@artemisia: esattamente!!! Ri-auguri ancehe a te.
RispondiElimina@viz: un abbraccio che vale per tutto l'anno nuovo a te ed all'uomo dei sogni...
@aria: come vedi sono leggermente sfasata con i tempi anch'io... ma che importa? Quel che conta è il significato. Aguri anche a te.
@gambetto: macchè incorniciare: comincia a cucinare, invece! E' dalle vongole al burro che ti aspetto al varco...
Ed è proprio lì che mi prendono gli incubi...le vongole al burro!! :)
RispondiEliminaGiusto per inciso...l'ho accennato a qualcuno di questa modalità di preparazione, non a casa ad esser preciso, ma a qualche amico con la stessa passione...e mi ha guardato come se fossi uscito di senno!! E'duro il prezzo di certe scelte...anche se solo teoriche al momento ehehehe