Chi mai potrebbe ricordarsi del mio racconto di una sfida non raccolta di tot estati fa? Ai tempi questo blogghino era ancora nascosto alla pubblica lettura e ricette e pensieri erano scritti solo per me stessa. Mi sono perfino stupita che a qualcuno, dopo l'apertura del blog alla visione esterna, sia pure venuta l'idea di leggersi i miei post a ritroso fino a raggiungere l'inizio di questo percorso, incappare dunque in quel racconto e lasciarvi testimonianza del proprio passaggio.
Sono passati tre anni esatti da allora e mi ritrovo nella stessa situazione: festa in giardino a casa di amici, ad ogni invitato viene commissionato un piatto. Grazie al cielo il tempo aiuta le persone e le situazioni ad evolvere, quindi, se dovessimo parlare della ricetta, questa volta non si disquisisce di torte salate ma di polpette.
In realtà ognuno sceglie a capacchio suo il momento per fare il punto e tirare le somme di ciò che è passato e presente e futuro. A me non capita quasi mai a capodanno o al mio compleanno ma nei punti più random dell'annata. E ora è capitato ad agosto, in occasione di questo incontro tra amici. Quindi prima una breve riflessione esistenziale, approfittando del fatto che in pieno agosto si suppone diminuiscano i lettori, poi la ricetta...
Mi sono sempre illusa di essere molto riservata nelle cose che scrivo e di riuscire dunque a raccontare solo poco della mia vita reale. Mi sono resa conto invece di aver lasciato trasparire molto più di quanto avrei pensato di esprimere. Ovviamente.
Anche senza la cronaca puntuale delle mie giornate e delle mie avventure/disavventure, il blog inevitabilmente spiega da oltre tre anni che persona sono, che carattere ho, che sensazioni e umori e idee mi passano per la testa e per il cuore.
Non avrei mai detto di non poter controllare la misura. Non so ora se in realtà l'ho mai voluto. A sorpresa mi sono ritrovata raccontata da me stessa in un blog che come scelta precisa non ho mai pubblicizzato attraverso nessun canale. Forse fondamentalmente proprio per potermi riservare il lusso di essere sincera. E che ha comunque raccolto dei lettori fissi, alcuni "ufficiali" e altri nemmeno registrati. Quindi oggettivamente un blog "pubblico". Va be', diciamo "semi-pubblico", visto che parlare dei "miei venticinque lettori" non è per niente un vezzo manzoniano...
Nella mia vita reale ci sono fortissimi mutamenti in atto; ritrovarmi a pubblicare una ricetta per la stessa occasione raccontata anni fa mentre tutto il resto, cose persone e situazioni, è in folle evoluzione mi ha costretto a riflettere su quanto anche il blog ora sia parte di questa mia vita reale. E che voglio farne da ora in poi.
Perché se tutto sta cambiando è giusto che se ne prenda coscienza e si decida consapevolmente in che direzione si preferisce che vadano le cose. Dunque vorrò decidere dove vanno a parare le mie ricette ed il racconto di me che ne traspare e quanto di tutto ciò è bello che resti semi-pubblico, abbia da tornare privato e/o spicchi il volo verso una reale dimensione pubblica.
Ma è agosto, fa caldo, sono al mio primo giorno senza lavoro tra i piedi della quindicina che mi aspettano (spero) e in verità non ho affatto voglia di riflettere. Credo che le decisioni a riguardo arriveranno da sole, quando la pausa avrà prodotto i suoi effetti e mente e cuore saranno un pochino più sgombri e leggeri. Oggi preferisco dormire, leggere, telefonare e cucinare... e non per forza in questo ordine, visto che, fino a quando non mi sarò rilassata davvero, finirò per fare anche tutto in contemporanea (va be', tranne dormire intendo...).
E così è: mi ritrovo in cucina, la cornetta tra orecchio e spalla a chiacchierare di amenità, i Promessi Sposi da sfogliare nell'intervallo tra una marinatura e un rassodamento per cercare la citazione esatta, le mani che viaggiano veloci ad assorbire tutto il resto dei miei pensieri. Poi dormirò, poi magari anche rifletterò, al momento cucino e sono felice...
Polpette un po' Tex Mex di pollo e peperoni al lime
ingredienti per circa 30 pezzi:
1 petto di pollo da circa 400 gr.
1 piccolo peperone rosso (circa 150 gr. di polpa netta)
1 lime
1 uovo
1/2 panino secco
1/2 bicchiere di latte
4 o 5 cucchiai di pangrattato
1/2 cucchiaio di farina
1 spicchio di aglio
1 pizzico di peperoncino in polvere (facoltativo)
4 o 5 semini di cumino
1 cucchiaio di coriandolo tritato
1 foglia di alloro
2 cucchiai di tequila
4 cucchiai di olio extravergine leggero
1 cucchiaino di olio di sesamo
sale
Mondare il petto di pollo da ossa e cartilagini, tagliarlo a bocconcini e metterlo a marinare con 1/2 cucchiaio di olio , un pizzico di peperoncino il succo e la scorza grattugiata finissima del lime.
Mettere a bagno il pane secco nel latte; tagliare il peperone a piccoli dadini; sbucciare e pestare leggermente l'aglio con la lama di un coltello di piatto.
Scaldare un cucchiaio di olio e saltarvi il peperone con l'aglio, il cumino pestato finissimo e l'alloro per un paio di minuti perché si insaporisca.
Unire il pollo con la sua marinata, saltare a fuoco vivace per un paio di minuti fino a che la carne si è tutta schiarita e sfumare con la tequila, quindi abbassare la fiamma, regolare se serve di sale verificare che il fondo si sia ben asciugato, unire il coriandolo e spegnere, lasciando intiepidire il pollo coperto in modo che non perda umidità.
Frullare quindi pollo e peperoni (eliminando alloro e se si vuole l'aglio) fino ad ottenere un impasto asciutto e grossolano ed unirvi il pane strizzato dal latte e ridotto a fiocchetti e l'uovo, impastando bene fino ad ottenere un composto facile da maneggiare. Se fosse troppo slegato o umido aggiungere un cucchiaio o due di pangrattato, se fosso troppo duro unire una goccia di latte.
Formare con il composto una trentina di polpettine leggermente cilindriche e passarle nel pangrattato miscelato alla farina.
Scaldare il resto dell'olio con l'olio di sesamo e dorarvi velocemente le polpette fino a quando sono belle croccanti, scolarle su carta assorbente e salare leggermente.
Servire le polpette calde, tiepide o a temperatura ambiente, eventualmente accompagnate da una maionese aromatizzata con foglie di coriandolo tritato ed una goccina di tequila.
Eh già, ma non è finita qui... perché è quando comincio a rilassarmi sul serio che divento davvero pericolosa! E, con un occhio di riguardo per chi alla festa potrebbe non apprezzare sapori un po' "oltreoceano", ecco che spuntano anche delle polpette leggermente più domestiche...
Polpette un po' francesi di pesce gamberi e zucchine al Sauternes
ingredienti per circa 36 pezzi:
300 gr. di polpa di cernia (o altro pesce bianco)
100 gr. di gamberetti sgusciati
2 zucchine
1/2 cipolla dorata
4 o 5 cucchiai di farina
2 cucchiai di erbe di Provenza fresche grossolanamente tritate
2 cucchiai di Sauternes (oppure Marsala)
3 cucchiai di vino bianco secco
1 uovo
1 o 2 cucchiai di pangrattato
5 cucchiai di olio extravergine leggero
sale
pepe al mulinello
Tagliare le zucchine a piccoli dadini e tritare la cipolla e saltarle insieme in un cucchiaio di olio fino a che sono morbide e cominciano appena a dorare.
Sfumare con il vino bianco, salare leggermente quindi unire circa 1 cucchiaio scarso di farina e lasciare che il fondo si asciughi completamente e la farina cominci a profumare di tostato, quindi spegnere, trasferire in una ciotola e pepare leggermente.
Tagliare la polpa del pesce a dadini e spezzettare i gamberi se sono grandi.
Nello stesso fondo delle zucchine (aggiungendo se serve qualche goccia di olio) saltare pesce e gamberi fino a che cambiano colore, quindi salare leggermente e sfumare con il Sauternes.
Quando il fondo si è asciugato e la polpa del pesce si è disfatta in una sorta di impasto cremoso, unire le erbe e spegnere, versando tutto nella ciotola delle zucchine.
Unire l'uovo, regolare di sale e pepe ed impastare bene, unendo del pangrattato se l'impasto fosse troppo morbido e lasciando poi riposare qualche minuto perché si compattino bene.
Formare delle polpettine tonde grosse come un tuorlo di uovo sodo, rotolarle nella farina e friggerle in olio caldo fino a che sono ben dorate.
Servire le polpette calde, tiepide o a temperatura ambiente, eventualmente accompagnate da una salsa marinara di pomodoro ristretto con aglio e prezzemolo e profumato con un goccio di Sauternes.
Sono passati tre anni esatti da allora e mi ritrovo nella stessa situazione: festa in giardino a casa di amici, ad ogni invitato viene commissionato un piatto. Grazie al cielo il tempo aiuta le persone e le situazioni ad evolvere, quindi, se dovessimo parlare della ricetta, questa volta non si disquisisce di torte salate ma di polpette.
In realtà ognuno sceglie a capacchio suo il momento per fare il punto e tirare le somme di ciò che è passato e presente e futuro. A me non capita quasi mai a capodanno o al mio compleanno ma nei punti più random dell'annata. E ora è capitato ad agosto, in occasione di questo incontro tra amici. Quindi prima una breve riflessione esistenziale, approfittando del fatto che in pieno agosto si suppone diminuiscano i lettori, poi la ricetta...
Mi sono sempre illusa di essere molto riservata nelle cose che scrivo e di riuscire dunque a raccontare solo poco della mia vita reale. Mi sono resa conto invece di aver lasciato trasparire molto più di quanto avrei pensato di esprimere. Ovviamente.
Anche senza la cronaca puntuale delle mie giornate e delle mie avventure/disavventure, il blog inevitabilmente spiega da oltre tre anni che persona sono, che carattere ho, che sensazioni e umori e idee mi passano per la testa e per il cuore.
Non avrei mai detto di non poter controllare la misura. Non so ora se in realtà l'ho mai voluto. A sorpresa mi sono ritrovata raccontata da me stessa in un blog che come scelta precisa non ho mai pubblicizzato attraverso nessun canale. Forse fondamentalmente proprio per potermi riservare il lusso di essere sincera. E che ha comunque raccolto dei lettori fissi, alcuni "ufficiali" e altri nemmeno registrati. Quindi oggettivamente un blog "pubblico". Va be', diciamo "semi-pubblico", visto che parlare dei "miei venticinque lettori" non è per niente un vezzo manzoniano...
Nella mia vita reale ci sono fortissimi mutamenti in atto; ritrovarmi a pubblicare una ricetta per la stessa occasione raccontata anni fa mentre tutto il resto, cose persone e situazioni, è in folle evoluzione mi ha costretto a riflettere su quanto anche il blog ora sia parte di questa mia vita reale. E che voglio farne da ora in poi.
Perché se tutto sta cambiando è giusto che se ne prenda coscienza e si decida consapevolmente in che direzione si preferisce che vadano le cose. Dunque vorrò decidere dove vanno a parare le mie ricette ed il racconto di me che ne traspare e quanto di tutto ciò è bello che resti semi-pubblico, abbia da tornare privato e/o spicchi il volo verso una reale dimensione pubblica.
Ma è agosto, fa caldo, sono al mio primo giorno senza lavoro tra i piedi della quindicina che mi aspettano (spero) e in verità non ho affatto voglia di riflettere. Credo che le decisioni a riguardo arriveranno da sole, quando la pausa avrà prodotto i suoi effetti e mente e cuore saranno un pochino più sgombri e leggeri. Oggi preferisco dormire, leggere, telefonare e cucinare... e non per forza in questo ordine, visto che, fino a quando non mi sarò rilassata davvero, finirò per fare anche tutto in contemporanea (va be', tranne dormire intendo...).
E così è: mi ritrovo in cucina, la cornetta tra orecchio e spalla a chiacchierare di amenità, i Promessi Sposi da sfogliare nell'intervallo tra una marinatura e un rassodamento per cercare la citazione esatta, le mani che viaggiano veloci ad assorbire tutto il resto dei miei pensieri. Poi dormirò, poi magari anche rifletterò, al momento cucino e sono felice...
Polpette un po' Tex Mex di pollo e peperoni al lime
ingredienti per circa 30 pezzi:
1 petto di pollo da circa 400 gr.
1 piccolo peperone rosso (circa 150 gr. di polpa netta)
1 lime
1 uovo
1/2 panino secco
1/2 bicchiere di latte
4 o 5 cucchiai di pangrattato
1/2 cucchiaio di farina
1 spicchio di aglio
1 pizzico di peperoncino in polvere (facoltativo)
4 o 5 semini di cumino
1 cucchiaio di coriandolo tritato
1 foglia di alloro
2 cucchiai di tequila
4 cucchiai di olio extravergine leggero
1 cucchiaino di olio di sesamo
sale
Mondare il petto di pollo da ossa e cartilagini, tagliarlo a bocconcini e metterlo a marinare con 1/2 cucchiaio di olio , un pizzico di peperoncino il succo e la scorza grattugiata finissima del lime.
Mettere a bagno il pane secco nel latte; tagliare il peperone a piccoli dadini; sbucciare e pestare leggermente l'aglio con la lama di un coltello di piatto.
Scaldare un cucchiaio di olio e saltarvi il peperone con l'aglio, il cumino pestato finissimo e l'alloro per un paio di minuti perché si insaporisca.
Unire il pollo con la sua marinata, saltare a fuoco vivace per un paio di minuti fino a che la carne si è tutta schiarita e sfumare con la tequila, quindi abbassare la fiamma, regolare se serve di sale verificare che il fondo si sia ben asciugato, unire il coriandolo e spegnere, lasciando intiepidire il pollo coperto in modo che non perda umidità.
Frullare quindi pollo e peperoni (eliminando alloro e se si vuole l'aglio) fino ad ottenere un impasto asciutto e grossolano ed unirvi il pane strizzato dal latte e ridotto a fiocchetti e l'uovo, impastando bene fino ad ottenere un composto facile da maneggiare. Se fosse troppo slegato o umido aggiungere un cucchiaio o due di pangrattato, se fosso troppo duro unire una goccia di latte.
Formare con il composto una trentina di polpettine leggermente cilindriche e passarle nel pangrattato miscelato alla farina.
Scaldare il resto dell'olio con l'olio di sesamo e dorarvi velocemente le polpette fino a quando sono belle croccanti, scolarle su carta assorbente e salare leggermente.
Servire le polpette calde, tiepide o a temperatura ambiente, eventualmente accompagnate da una maionese aromatizzata con foglie di coriandolo tritato ed una goccina di tequila.
Eh già, ma non è finita qui... perché è quando comincio a rilassarmi sul serio che divento davvero pericolosa! E, con un occhio di riguardo per chi alla festa potrebbe non apprezzare sapori un po' "oltreoceano", ecco che spuntano anche delle polpette leggermente più domestiche...
Polpette un po' francesi di pesce gamberi e zucchine al Sauternes
ingredienti per circa 36 pezzi:
300 gr. di polpa di cernia (o altro pesce bianco)
100 gr. di gamberetti sgusciati
2 zucchine
1/2 cipolla dorata
4 o 5 cucchiai di farina
2 cucchiai di erbe di Provenza fresche grossolanamente tritate
2 cucchiai di Sauternes (oppure Marsala)
3 cucchiai di vino bianco secco
1 uovo
1 o 2 cucchiai di pangrattato
5 cucchiai di olio extravergine leggero
sale
pepe al mulinello
Tagliare le zucchine a piccoli dadini e tritare la cipolla e saltarle insieme in un cucchiaio di olio fino a che sono morbide e cominciano appena a dorare.
Sfumare con il vino bianco, salare leggermente quindi unire circa 1 cucchiaio scarso di farina e lasciare che il fondo si asciughi completamente e la farina cominci a profumare di tostato, quindi spegnere, trasferire in una ciotola e pepare leggermente.
Tagliare la polpa del pesce a dadini e spezzettare i gamberi se sono grandi.
Nello stesso fondo delle zucchine (aggiungendo se serve qualche goccia di olio) saltare pesce e gamberi fino a che cambiano colore, quindi salare leggermente e sfumare con il Sauternes.
Quando il fondo si è asciugato e la polpa del pesce si è disfatta in una sorta di impasto cremoso, unire le erbe e spegnere, versando tutto nella ciotola delle zucchine.
Unire l'uovo, regolare di sale e pepe ed impastare bene, unendo del pangrattato se l'impasto fosse troppo morbido e lasciando poi riposare qualche minuto perché si compattino bene.
Formare delle polpettine tonde grosse come un tuorlo di uovo sodo, rotolarle nella farina e friggerle in olio caldo fino a che sono ben dorate.
Servire le polpette calde, tiepide o a temperatura ambiente, eventualmente accompagnate da una salsa marinara di pomodoro ristretto con aglio e prezzemolo e profumato con un goccio di Sauternes.
- rivoli affluenti:
- citazione d'obbligo: Alessandro Manzoni, I promessi sposi, 1840.
I blog ci somigliano, volenti o nolenti.
RispondiEliminaE se sei la metà di quel che appare posso rimpiangere solo di non conoscerti :-)
Un abbraccio, e buone vacanze.
Ogni qualvolta leggo un tuo post sento un bisogno urgentissimo di cambiarmi e mettermi qualcosa di elegante,ma qui si sfiorano 40 gradi e ti leggo quasi topless.Spero mi perdonerai.Nel caso riuscissi ad organizzarmi,nei prossimi giorni alla tenuta topless si aggiungeranno le tue meravigliose polpette tex-mex (extra mayo e extra fries) e le unghie dei piedi a stelle e strisce.
RispondiEliminaUn bacione
I tuoi lettori sono 230, please :)
RispondiEliminaE vai col Polpetta Party....
P.S. - E aggiungere del succo di lime all'impasto prima di formare le polpette?
CIAO
@stefania: non ci siamo mai incontrate di persona ma "non conoscerci" mi sembra un filo esagerato... E comunque rimedieremo, prima o poi!
RispondiEliminaEd in questo senso il blog è già entrato da parecchio nella mia vita reale, oltre ad esserne anche un parziale racconto: perché da "lettori" alcuni sono diventati anche amici personali.
@edith.pilaff: allora vedi che ho ragione: con 40 gradi, inutile, come si fa a pensare lucidamente?! Vado a pittarmi le unghie dei piedi, va'...
@corrado.t: l'aroma del lime così si sentiva appena, in effetti l'aggiunta che suggerisci tu potrebbe costituire una variante più strong, a questo punto però da accompagnare ad una salsina di pomodoro piccante più che a una maionese, che ne ravviverebbe ulteriormente l'acidità. I tuoi commenti sono sempre preziosi...
Cambiamenti spero buonissimi e desiderati spero. In ogni caso che l'estate e le stelle di S.Lorenzo ti portino l'esaudimento almeno di quelli più sperati.
RispondiEliminaBuone vacanze!
@enrico: spero che anche i cambiamenti non desiderati siano occasione di evoluzione in positivo. Per quelli desiderati invece gongolo già da subito! Grazie, buone vacanze anche a voi.
RispondiEliminail ricordo di un ferragosto con una tua "insalata inventata " con un mix di verdure di fortuna .......
RispondiEliminaUn pezzetto di radice di zenzero e la magia è stata fatta !
un abbraccio , chiara
@chiara: sai che mica mi ricordo quell'invenzione? l'occasione sì invece! Mi sa che devo tornare lì a ripassare...
RispondiElimina