Passa ai contenuti principali

frutti (e insalate) del passeggio

Ho scoperto il vero sapore delle nocciole in adolescenza, durante una visita a dei parenti in Veneto che avevano un vecchio nocciolo in cortile ed ancora mi ricordo la mia incapacità di mollare lo schiaccianoci e lasciare nella cesta del centrotavola quelle nocciole piccole e gustosissime...

Per conoscere il sapore vero delle noci invece ho dovuto attendere un po' di più, perché il noce di mio padre è cresciuto ma non ha mai fruttato più di tanto, tanto che un giorno anni fa lui si risolse a tagliarlo e, una volta stagionatone il legno, preparò dei taglieri e degli utensili di legno per tutta la famiglia.Bellissimi oggetti... ma niente noci da sgranocchiare!

Ho ripescato questi ricordi grazie a Salutiamoci, che per il mese di settembre invita a rivalutare in cucina quei diffusi e straordinari prodotti di stagione che sono noci e nocciole, come ci indica Sabrina di Les madeleines di Proust.

Avevo pensato ad una ricetta mista ma poi ho virato decisamente sulle noci, grazie alla casuale scoperta di alcuni rami di noce sporgenti dal giardino di un vicino verso una piccola stradina a pochi passi da casa mia. Di nocciole nemmeno l'ombra, invece. Però pochi passi più avanti sono spuntati pure dei rami di fico...

Lì ho raccolto dunque sia l'idea che la materia prima: fichi dolci e maturi e noci freschissime, alcune con il mallo ancora verde e altre già nerissime, con il nocciolo oramai in mostra...




Durante quella passeggiata ho pensato ad una insalata e mi sono ispirata alla coleslaw salad, un classico della cucina americana che avevo già ripercorso in lungo e in largo qui. In realtà vale sempre la pena di riflettere meglio sulle cose che si crede di conoscere... 

Il cavolo ad esempio, che infatti non è solo invernale: ne esistono varietà primaverili e varietà estivo-autunnali, da abbinare in questo caso oggi con altri prodotti di stagione, come appunto fichi e noci.

E le insalate americane, che poi tanto americane non sono. E che qui vengono investite in pieno di ingredienti mediterranei: bando dunque ai condimenti classici della coleslaw salad a base di maionese o latticello e benvenuta ad una riflessione su cremosità e acidità del condimento secondo i parametri di Salutiamoci. 

Così spuntano fuori un aceto naturale, la cui madre è conservata in cantina dai tempi di mio nonno, e della pasta di melograno mediorientale... e pure l'ispirazione giapponese di un condimento per insalata a base di carote, qui totalmente stravolto ad uso mediterraneo.


Coleslaw autunnale alle noci e fichi, con salsa di carote al melograno

ingredienti per x 2 persone:
10 foglie di cavolo cappuccio
3 fichi 
6 noci
1 grossa carota
1 cipollotto
1 gambo di sedano
3 acciughe sottolio
1 dadino di zenzero fresco da 1 cm.
1 cucchiaino di aceto "maison"
1/2 cucchiaino di pasta di melograno
2 cucchiai di olio extravergine leggero

Tagliare il cavolo a julienne finissima, i fichi a spicchietti, il sedano e 3/4 di carota a bastoncini e il cipollino a rondelline; ridurre a filettini due acciughe; sgusciare e spezzettare le noci ben pulite; riunire tutto in una ciotola.


Grattugiare finissimamente il resto della carota con lo zenzero e unirci la terza acciuga tritatissima, in modo da formare una pasta. 

Miscelare questa pasta con il melograno, l'aceto, l'olio ed emulsionare bene, versare la salsina sull'insalata, lasciar insaporire una decina di minuti e servire.


Ecco la mia velocissima insalata autunnale per il settembre di Salutiamoci.

  • rivoli affluenti:
  • la ricetta originale della salsa giapponese di carote? E' pubblicata qui, nella rubrica "A Tavola nel Mondo" del numero di settembre...

Commenti

  1. Bella la madre d'aceto in cantina vero? Anche il mio babbo ce l'ha. Ogni anno la "allunga" con il mosto della sua poca uva che pesta rigorosamente con i piedi in un vecchio tino. È un aceto strano, perché l'uva non è tutta propriamente da vino, ma n mezzo c'è n'è anche da tavola. Ma è il suo giochino e nessuno glielo tocca!
    Questa è una ricetta fantastica, il fio mi inuriosisce davvero tanto.
    Grazie di cuore cara, un abbraccio.

    RispondiElimina
  2. esattamente lo stesso giochino del mio, con uva del pergolato pestata e fermentata in uno sgabuzzino fuori casa... un abbraccio a te e al tuo acetaro!

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!