Passa ai contenuti principali

polpette al latte e vecchiaia

Visto che il clima è ancora freschino e so di non avere tanto tempo per cucinare oggi prendo della carne di manzo un po' mista, la macino e ne faccio delle polpette. Miscelo ingredienti così come li vedo in frigo, le cuocio nel latte e alla fine mi viene da sistemarle come fingerfood in una verrine, con uno stecchino per gustarsele ed un paio di stick di pane croccante per pescare la salsina rimasta sul fondo.

Mentre dispongo tutto per la foto ho una sorta di flashback... e grazie all'archivio del blog comprendo perché questa sensazione di déjà vu: mi tornano improvvisamente in mente dopo anni delle polpette di salmone norvegesi che ci somigliano un bel po'. 

Ispirazioni sedimentate riemergono dopo anni, insomma. La chiamiamo esperienza o semplicemente vecchiaia? Propendo per la seconda ipotesi, dato che nel frattempo dimentico in un angolo i crostini e me ne rendo conto solo quando poi scrivo il post, ore dopo che sia polpette che stick di pane sono stati totalmente spazzolati!


Polpette di manzo e pecorino al latte 

ingredienti per 2-3 persone come secondo, per 4-6 come fingerfood:
300 g di manzo macinato
250 ml latte
1 uovo
1 scalogno
3 cucchiai di pecorino al pepe grattugiato
3 cucchiai di prezzemolo tritato
3 cucchiai di farina
1 cucchiaio di pangrattato
2 cucchiai olio extravergine
15 g burro
sale

per i crostini:
3 fette di pancarrè integrale
1 nocina di burro
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
sale

Tritare finissimo lo scalogno e mescolarlo alla carne, insieme con l'uovo sbattuto, il pecorino, il pangrattato, un cucchiaio di prezzemolo e un pizzico di sale.

Formare una trentina di palline e rotolarle nella farina.

Fondere il burro con l'olio e dorarci le polpette.

Unire al fondo di cottura 1 cucchiaio di farina e tostare un minuto, quindi versare il latte a filo fino a che si è ben amalgamato e un pizzico di sale.

Cuocere a fuoco basso  mescolando spesso fino a che la salsa si addensa e diventa bella cremosa, ci vorranno circa 10 minuti.

Regolare se serve di sale, spegnere e spolverizzare con il resto del prezzemolo.

Mentre le polpette cuociono lavorare il burro dei crostini con il prezzemolo ed il sale, spalmarlo su entrambi i lati delle fette di pane, tagliarle ciascuna in 4 rettangoli e tostarli per un paio di minuti.

Servire le polpette in ciotoline individuali decorandole con uno stecchino ed un paio di crostini a testa.


Il piatto con i crostini stava sul fondo... anche se non si vede!
  • rivoli affluenti:
  • citazione d'obbligo: "... and then one day you find ten years have got behind you..."
  • Ovvero, ovviamente... 

Commenti

  1. Faccio spesso le polpette anche in estate xkè sono buone anche da tiepide, e questa cremosità resa dalla cottura con latte m'intriga parecchio, la proverò a razzo!

    RispondiElimina
  2. @ilaria: se qui non ci fossero stati 16 gradi avrei probabilmente aspettato un paio di mesi per prepararle. Evidentemente non tutto il male vien per nuocere!

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!