Quando ho visto che Annarita de Il
bosco di alici aveva proposto come tema dell'MTC
di febbraio il Bacio, quello
mitico di cioccolato… anziché cadere in deliquio come ogni essere umano che si
rispetti mi sono elencata una serie di scuse per non partecipare:
1) (motivo vero) con dolci e dolcetti non ho una corrispondenza di golosi sensi
Ma poi ho pensato che accampare scuse con se stessi sarebbe stata una vera bassezza: la sfida dell'MTC, oltre ad insegnare ogni volta qualcosa di nuovo, funge da stimolo contro certe pigrizie mentali e serve soprattutto come lezione di umiltà. Chi sono io per sottrarmi a questo indispensabile bagno di saggezza? Tra tante lezioni amare che impartisce la vita perché non accettarne questa volta una dolcissima?!
Non avendo abitudine ad avvicinare i dolci ho dovuto cercare una strada di approccio a me più affine. Ecco come sono nati i miei Baci, per il cui ripieno sono partita credendo di non avere idee mentre per strada ne ho accumulate parecchie. Magari non tutte ortodosse... penso ai commenti di mia sorella, ciocco-golosa in modo tradizionale, se avessi preparato una farcitura di datteri e arachidi o una con mochi di riso salato, per dire!
Alla fine ho scartato comunque l’idea di proporre dei Baci salati (altrimenti che sfida a me stessa sarebbe stata?!) e sono qui con un'ispirazione venuta dal modo giapponese di interpretare i dolcetti, che devono essere originali, equilibratissimi anche negli accostamenti più complessi, non troppo dolci (mood molto "mio") e sempre belli da vedere.
In questo caso ho pensato giapponesemente, come si fa anche per i piatti salati, cercando un’armonia di sapori base: amaro, dolce, aspro e sapido, escludendo per questa volta il piccante. Volevo che l’abbinamento dei sapori interni risultasse insospettabile e che il dolcetto, una volta addentato, avesse un aspetto curato ed armoniosamente insolito ma che dall'esterno sembrasse il più possibile un Bacio tradizionale, rivelando la propria originalità solo all'assaggio.
Tornando alle varie sfumature di gusto da armonizzare nel ripieno: ho pensato come base ad una ganache di cioccolato bianco in cui si fondessero l'amaro delicato della polvere di tè matcha, l'aspro aromatico del limone e la dolcezza vellutata del latte di cocco.
Per il “tuppo” del cioccolatino, invece, al posto della classica nocciola sta la dolcezza avvolgente della pasta di mandorle fusa al sapore leggermente sapido delle bacche di goji ed al profumo del rum.
La copertura amara e croccante del cioccolato fondente serve da contrasto finale con l'insieme dei due ripieni. Un Bacio dal cremoso, sorprendente cuore verde e rosso. Il senno si è forse ritirato... Un azzardo? Un successo?
A questo punto sono in overdose di cioccolato e non capisco più nulla! So di certo che imparando mi sono molto divertita, che i miei Baci sono stati apprezzati da chi li ha assaggiati e, soprattutto, che ora non mi si dovrà parlare di pasticceria per un po'...
Baci azzardati con matcha, goji e molto altro
Sul senso del biglietto che accompagna il Bacio ho già detto qualcosa qui. La ricetta del cioccolatino è a disposizione di tutti, il nome della persona a cui è dedicato, in questo caso, resta dolcemente personale.
PS: con la farcia di mandorle e goji avanzata, divisa in palline e rotolata nel cacao amaro, sono usciti dei tartufini niente male...
1) (motivo vero) con dolci e dolcetti non ho una corrispondenza di golosi sensi
2) (scusa base) in questo periodo sono incasinatissima e non
ho testa per lavorare con cura vera alla tecnica del temperaggio, che non ho
mai sentito la necessità di approfondire e di cui conosco la teoria ma in cui
ho zero pratica
3) (scusa accessoria) da qualche settimana in casa si segue
un regime alimentare controllato che vede di pessimo occhio cioccolati,
latticini e zuccheri vari.
Ma poi ho pensato che accampare scuse con se stessi sarebbe stata una vera bassezza: la sfida dell'MTC, oltre ad insegnare ogni volta qualcosa di nuovo, funge da stimolo contro certe pigrizie mentali e serve soprattutto come lezione di umiltà. Chi sono io per sottrarmi a questo indispensabile bagno di saggezza? Tra tante lezioni amare che impartisce la vita perché non accettarne questa volta una dolcissima?!
Non avendo abitudine ad avvicinare i dolci ho dovuto cercare una strada di approccio a me più affine. Ecco come sono nati i miei Baci, per il cui ripieno sono partita credendo di non avere idee mentre per strada ne ho accumulate parecchie. Magari non tutte ortodosse... penso ai commenti di mia sorella, ciocco-golosa in modo tradizionale, se avessi preparato una farcitura di datteri e arachidi o una con mochi di riso salato, per dire!
Alla fine ho scartato comunque l’idea di proporre dei Baci salati (altrimenti che sfida a me stessa sarebbe stata?!) e sono qui con un'ispirazione venuta dal modo giapponese di interpretare i dolcetti, che devono essere originali, equilibratissimi anche negli accostamenti più complessi, non troppo dolci (mood molto "mio") e sempre belli da vedere.
In questo caso ho pensato giapponesemente, come si fa anche per i piatti salati, cercando un’armonia di sapori base: amaro, dolce, aspro e sapido, escludendo per questa volta il piccante. Volevo che l’abbinamento dei sapori interni risultasse insospettabile e che il dolcetto, una volta addentato, avesse un aspetto curato ed armoniosamente insolito ma che dall'esterno sembrasse il più possibile un Bacio tradizionale, rivelando la propria originalità solo all'assaggio.
L’artigianalità (e nel mio caso l’inesperienza!) del
procedimento ha creato una certa imprecisione "naturale" delle forme,
parte integrante del concetto nipponico di bellezza quindi a mia sensazione più che
mai in tema con l’ispirazione di partenza.
Il temperaggio del cioccolato, con attrezzatura di fortuna,
ha richiesto qualche prova; alla fine ho compreso il bilanciamento corretto delle
temperature e la copertura è riuscita abbastanza lucida, ma avendo nel
frattempo esaurito la scorta di cioccolato i Baci belli erano pochini.
Ovviamente un certo Essere si è rapiti e pappati proprio quelli dell’ultima produzione che erano rimasti in vista durante l'asciugatura ("...tanto ne hai preparati molti, no?"), così qui ho fotografato i primi, quelli più opachi.
Ovviamente un certo Essere si è rapiti e pappati proprio quelli dell’ultima produzione che erano rimasti in vista durante l'asciugatura ("...tanto ne hai preparati molti, no?"), così qui ho fotografato i primi, quelli più opachi.
Pazienza: l’importante è aver
compreso il sistema ed aver trovato un utilizzo non per forza salato per le
uniche due attrezzature “giuste” in mio possesso, il microonde ed il
termometro, entrambi rivelatisi per l'occasione davvero risolutivi. Chissà se mai replicherò...
Tornando alle varie sfumature di gusto da armonizzare nel ripieno: ho pensato come base ad una ganache di cioccolato bianco in cui si fondessero l'amaro delicato della polvere di tè matcha, l'aspro aromatico del limone e la dolcezza vellutata del latte di cocco.
Per il “tuppo” del cioccolatino, invece, al posto della classica nocciola sta la dolcezza avvolgente della pasta di mandorle fusa al sapore leggermente sapido delle bacche di goji ed al profumo del rum.
La copertura amara e croccante del cioccolato fondente serve da contrasto finale con l'insieme dei due ripieni. Un Bacio dal cremoso, sorprendente cuore verde e rosso. Il senno si è forse ritirato... Un azzardo? Un successo?
A questo punto sono in overdose di cioccolato e non capisco più nulla! So di certo che imparando mi sono molto divertita, che i miei Baci sono stati apprezzati da chi li ha assaggiati e, soprattutto, che ora non mi si dovrà parlare di pasticceria per un po'...
Baci azzardati con matcha, goji e molto altro
ingredienti per circa 18 pezzi:
per la farcitura principale
200 g cioccolato
bianco
70 g crema di cocco
(latte di cocco denso)
1 cucchiaino di
succo di limone
1 cucchiaino di
scorza di limone grattugiata finissima
½ cucchiaino di tè
matcha in polvere
per il tuppo
40 g di latte di
mandorle grezzo in panetto (o pasta di mandorle)
4 g di bacche di
goji
15 ml di rum
ambrato
10 g di cioccolato
fondente al 50%
per la copertura
400 g di cioccolato fondente al 50%
Scaldare il rum in una ciotolina al microonde a 900 w per 45 secondi, metterci a bagno le
bacche di goji e lasciar riposare 15 minuti.
Intanto in una ciotola ampia scaldare la crema di cocco al
microonde per 1 minuto a 900 w, prelevarne un paio di cucchiai e stemperarvi a
parte il tè matcha con un frustino in modo che non si formino grumi.
Al resto del cocco unire il cioccolato bianco a pezzetti e
mescolare delicatamente fino a che si è sciolto in modo uniforme. Unire il
matcha diluito, il succo e la scorza di limone, mescolare bene e tenete in
fresco una mezz’ora, quindi formare 18 palline da circa 2,5 cm, disporle su un
vassoio rivestito di carta forno e riporre in frigo.
Sciogliere al microonde 10 g di cioccolato fondente a 900 w
per 40 secondi e intanto Mettere nel frullatore la pasta di mandorle e le
bacche di goji leggermente strizzate, unire il cioccolato fuso e qualche goccia
del rum di ammollo e frullare fino ad ottenere una pasta omogenea. Coprire e
tenere in fresco per mezz’ora, quindi formare 18 palline da 1 cm, inserirle
sopra le palline al matcha e riporre nuovamente in frigo.
Dopo un’oretta (nel mio caso dopo una notte, per cause
indipendenti dalla mia volontà) per la copertura sciogliere il cioccolato
fondente nel microonde per circa 2 minuti a 900 w, interrompendo la cottura e
mescolando a fondo ogni 30 secondi. Il cioccolato fuso deve a questo punto
avere una temperatura intorno ai 45 °C.
Versarne 2/3 su un piano freddo (nel mio caso il retro di
una leccarda del forno) e con una spatola stenderlo e raccoglierlo più volte,
in modo da ridurne la temperatura a circa 28 °C.
Versare il cioccolato spatolato nel cioccolato più caldo e
mescolare, fino a che la miscela è omogenea e la temperatura globale è di circa
31 °C.
Levare i cioccolatini dal frigo ed intingerli uno per volta
nel cioccolato temperato con l’aiuto di una forchettina dai rebbi sottili,
mettendoli a sgocciolare poi su una gratella.
Con questi Baci dal sapore armoniosamente complesso e
dall'aspetto troppo opaco partecipo all'MTC di febbraio 2015.
Sul senso del biglietto che accompagna il Bacio ho già detto qualcosa qui. La ricetta del cioccolatino è a disposizione di tutti, il nome della persona a cui è dedicato, in questo caso, resta dolcemente personale.
PS: con la farcia di mandorle e goji avanzata, divisa in palline e rotolata nel cacao amaro, sono usciti dei tartufini niente male...
- rivoli affluenti:
- indispensabili per me in questa sfida, oltre alle utilissime spiegazioni di Annarita, i chiarimenti tecnici sul cioccolato ed il suo temperaggio, pubblicati su MTC dalla Redazione, che ringrazio con devozione
- la frase del biglietto è tratta da: Italo Svevo, La coscienza di Zeno, 1923
- un abbraccio a quell'esperta di mia sorella che, lo so già, alla vista dei risultati di questo post sicuramente inorridirà...
Beh non sei la sola ti confesso che io appena visto la sfida di questo mese ho subito pensato siiiii questo mese salto non c'è la posso fare invece poi ho provato e sono venuti dei baci dall'aspetto decente ma senza la copertura lucida anzi il mio problema è stato il dopo temperaggio perché mi sono dilungata troppo e il cioccolato si è freddato e io ero ko.....comunque va bene così! Complimenti per i tuoi baci in stile jap con il tè matcha deliziosi
RispondiEliminaA presto Ilaria
Ogni volta che vedo una tua ricetta ho come la sensazione di trovarmi davanti a qualcuno che provenga da un altro pianeta...non nel senso di pazza scatenata ma di inarrivabile. Ho sempre ammirato la tua profonda cultura della cucina giapponese e non solo e anche questa volta sento le stesse emozioni. E meno male che accampavi scuse, del tuo bacio mi piace tutto anche l'utilizzo del latte di cocco denso al posto della panna. In effetti la parte grassa sembra quella della panna, pensa che a me piace molto montata: è più leggera e ha un sentore di cocco che mi fa impazzire. Sai che non ho mai assaggiato il thè matcha? devo rimediare e devo spulciare il tuo blog per imparare qualcosa. Bravissima.
RispondiEliminaanch'io avevo pensato al thé matcha ma mai sarei arrivata a questo risultato. Incantevoli questi baci! anche nella versione tartufo mi ispirano....
RispondiEliminae meno male che non avevi vlglia nè passione nè tempo
RispondiEliminacomplimenti davvero irresistibili
@ilaria: anche io ho dovuto rifare il temperaggio e solo la seconda volta ho pensato di tenere poi la ciotola in caldo durante la copertura dei bocconcini. Quanto è bello imparare sbagliando, almeno per questo genere di cose...
RispondiElimina@annarita: non sapendo da che parte partire per confezionare un bonbon ho usato uno schema di pensiero che mi fosse familiare, così mi sono sentita a mio agio anche cioccolatando. Che poi tecnicamente il risultato non sia perfetto sono la prima a dirlo, ma dell'armonia dei sapori e dei contrasti di consistenza sono soddisfatta. E devo ringraziare te che con la tua sfida mi hai spronato a superare pigrizia e timore.
@cristina: il matcha è stato il mio primo pensiero, che poi ho scartato e poi ho ripescato quando ho capito che non volevo cercare un sapore ma un'armonia. La strada però è ancora moooooolto lunga...
@veronica: grazie ma credo ci siano in sfida dei veri capolavori al cui confronto questi baci sono davvero tentativi artigianali...
Intriganti ed originalissimi, i tuoi baci. La resa estetica e la combinazione equilibrata e sorprendente dei sapori non farebbe sospettare neppure per un momento la tua poca confidenza con dolci e dolcetti.
RispondiEliminaIn questo caso non ho nemmeno la scusa dello zucchero perche qui è presente poco quello nei prodotti e non tutti. Il cioccolato extra fondente va bene anche a chi combatte con il colesterolo ma deve essere oltre il 70% a me sta bene mi piace amaro. Non ho scuse e quindi non so quando ma io la ricetta la conservo. Come sempre quello che scrivi mi affascina ed alle volte anche mi diverte perchè ti immagino nelle situazioni di cui scrivi. Grazie i tuoi post sono sempre interessanti. Un abbraccio e buona serata e buona settimana.
RispondiEliminae meno male che non eri molto attratta dalla "sfera cioccolatosa" ....
RispondiEliminaOriginalissimi e affascinanti come sempre ogni cosa che fai!
Chi sei tu per sottrarti alla sfida?
RispondiEliminaniente. solo un genio.
ed è per questo che ti ho blindato con un vincolo di indissolubilità :-)
immensa annalena....
@giulia: grazie per gli "intriganti", in effetti mi sono divertita molto più di quanto immaginassi... Che il mio lato dolce sia cercando di emergere?!
RispondiElimina@edvige grazie, un abbraccio a te
@ilaria: devo ammettere che il cioccolato ha un potere seduttivo a volte davvero incontrollabile
@alessandra: ringrazia solo che non ho ceduto alla tentazione di un cioccolatino singaporegno!
Le mie congratulazioni per il tuo sito! Mi ha aiutato molto e apprezzato, in particolare tutte le vostre azioni sono interessanti. Lunga vita al tuo sito. Soprattutto, non mollare mai; il tuo blog è davvero grande!
RispondiEliminaBuona fortuna