Dopo aver sguazzato per qualche giorno nella cucina anni '70 e '80 in compagnia del libro di Ugo Tognazzi, mi è inevitabile pensare con desiderio all'anatra all'arancia, ricetta molto in voga in quel periodo.
L'anatra all'arancia rappresentava talmente bene una certa idea cucina raffinata e speciale da dare il titolo ad un film, con protagonista lo stesso Tognazzi, in cui la comparsa a tavola di questo piatto apriva la strada ad una svolta decisamente inaspettata della trama.
La ricetta classica, pare di origine rinascimentale, richiede tempo, cura ed una buona dose di grassi. Al momento non posso permettermi nessuno dei suddetti ingredienti, quindi ne scodello una versione decisamente elementare, che ben poco ha a che fare con la sontuosità del piatto che compariva nel film... visto che qui manca persino l'anatra!
La storia è breve e il piatto non è certo da grand gourmet anche se, saporito e leggero, è piaciuto comunque. Che il Rinascimento e gli Anni '70 mi perdonino!
Pollo all'arancia in veste semplificata
per 4 persone:
1,5 kg di pollo a grossi pezzi
4 arance
2 spicchi di aglio
1 cucchiaio di rosmarino tritato
1/2 cucchiaio di timo
2 cucchiaini di senape
1 cucchiaio di olio extravergine
sale
Eliminare il grasso e la pelle in eccesso dal pollo ed incidere le parti più carnose con due o tre tagli paralleli che arrivino quasi all'osso. (Per una versione più leggera spellare completamente il pollo, anche se a me sembra un delitto...)
Spremere due arance e con il pelapatate prelevare la scorza di una di esse in grosse strisce; grattugiare finemente l'aglio o ridurlo in pasta in un mortaio.
Mescolare il succo d'arancia con la senape, l'aglio, le erbe e un pizzico di sale.
Mettere il pollo in una ciotola o un sacchetto di plastica per alimenti con le strisce di scorza d'arancia, unirvi la marinata, chiudere bene e lasciar riposare in frigo 3 o 4 ore, o anche tutta la notte.
Scaldare un cucchiaio di olio in un tegame e disporvi il pollo scolato, facendolo dorare su tutti i lati a fuoco vivace, quindi unire la marinata (escluse le scorze, che vanno levate per evitare che rilascino un retrogusto amaro), abbassare la fiamma, coprire e cuocere per circa 45-50 minuti, fino a che il pollo è morbidissimo ed il fondo di cottura ha formato un sughino ristretto.
Servire ben caldo con le due arance rimaste, lavate e tagliate a spicchi,
L'anatra all'arancia rappresentava talmente bene una certa idea cucina raffinata e speciale da dare il titolo ad un film, con protagonista lo stesso Tognazzi, in cui la comparsa a tavola di questo piatto apriva la strada ad una svolta decisamente inaspettata della trama.
La ricetta classica, pare di origine rinascimentale, richiede tempo, cura ed una buona dose di grassi. Al momento non posso permettermi nessuno dei suddetti ingredienti, quindi ne scodello una versione decisamente elementare, che ben poco ha a che fare con la sontuosità del piatto che compariva nel film... visto che qui manca persino l'anatra!
La storia è breve e il piatto non è certo da grand gourmet anche se, saporito e leggero, è piaciuto comunque. Che il Rinascimento e gli Anni '70 mi perdonino!
Pollo all'arancia in veste semplificata
per 4 persone:
1,5 kg di pollo a grossi pezzi
4 arance
2 spicchi di aglio
1 cucchiaio di rosmarino tritato
1/2 cucchiaio di timo
2 cucchiaini di senape
1 cucchiaio di olio extravergine
sale
Eliminare il grasso e la pelle in eccesso dal pollo ed incidere le parti più carnose con due o tre tagli paralleli che arrivino quasi all'osso. (Per una versione più leggera spellare completamente il pollo, anche se a me sembra un delitto...)
Spremere due arance e con il pelapatate prelevare la scorza di una di esse in grosse strisce; grattugiare finemente l'aglio o ridurlo in pasta in un mortaio.
Mescolare il succo d'arancia con la senape, l'aglio, le erbe e un pizzico di sale.
Mettere il pollo in una ciotola o un sacchetto di plastica per alimenti con le strisce di scorza d'arancia, unirvi la marinata, chiudere bene e lasciar riposare in frigo 3 o 4 ore, o anche tutta la notte.
Scaldare un cucchiaio di olio in un tegame e disporvi il pollo scolato, facendolo dorare su tutti i lati a fuoco vivace, quindi unire la marinata (escluse le scorze, che vanno levate per evitare che rilascino un retrogusto amaro), abbassare la fiamma, coprire e cuocere per circa 45-50 minuti, fino a che il pollo è morbidissimo ed il fondo di cottura ha formato un sughino ristretto.
Servire ben caldo con le due arance rimaste, lavate e tagliate a spicchi,
oppure in versione scenosa, alla Tognazzi, un po' come nel film...
- rivoli affluenti:
- NB: non so se si nota... ma nelle mie foto si vede il fumo!!! Sinceramente non so come ho fatto... stanotte non ci dormo...
- la locandina del film è presa qui
Non mi piace tanto l'anatra la trovo troppo grassa e per quanto la si sgrassi e sempre troppo sopra tutto per me. Questa è light. Io possiedo un altro libro di Tognazzi "Fatti misfatti e Menù disegnati al pennarello" è una vecchia edizione Fabbri ha 36 anni circa ma sembra nuovo ha delle ricette simpatiche ma anche buone Tognazzi sapeva cucinare. Su FB c'è la "La tognazza amata" gestito dal figlio che porta avanti l'azienda del papà. Si si vede il calore come fumo emanato dalla pietanza prelibata appena cotta è che hai luce sullo sfondo. Bellissima e viene fame. Ciaooo buona giornata.
RispondiEliminaL'ho fatta una volta e devo dire che il procedimento è stato piuttosto lungo, ma il risultato davvero ottimo! Visto che ai miei figli piace davvero tanto, proverò la tua versione che mi sempre ugualmente saporita e profumata
RispondiEliminaCiao Isabel
@edvige: dici che il fumo si vede perché c'è luce dietro? Questa me la segno allora.
RispondiEliminaDevo dire che a me l'anatra piace ma se è cucinata, come di ci tu, in modo da mitigarne il grasso eccessivo. Le ricette di Tognazzi di questo libro sono forse un filo datate ma molto indicative dei suoi gusti specifici. E' interessante cogliere alcuni aspetti di una persona dai suoi gusti culinari.
@isabel: questa versione in effetti è semplicissima e anche abbastanza leggera. Però, ti avverto, non sa di anatra all'arancia "vera"!