Oggi inizia il raduno nazionale dei blogger iscritti all'AIFB, l'Associazione Italiana Food Blogger, che si ritrovano a Rimini per tre giorni a parlare di cibo, di web e di cultura. Purtroppo senza di me...
Non ne sarei stata certo protagonista: ho talmente tante cose da imparare che il mio ruolo si sarebbe limitato prevalentemente a quello di ascoltatrice. Ma mi sarebbe piaciuto, sia per quello che avrei potuto apprendere dai relatori ufficiali come dagli scambi informali, sia per le persone che avrei potuto incontrare, alcune nel frattempo diventate anche amiche nella vita reale, altre molto stimate ma frequentate finora solo virtualmente.
L'amarezza prevalente, però, è quella di non essere parte di un evento che credo segnerà la "storia" del web, invitando tutti a riflettere sul senso del fenomeno "food" (a partire dal nome stesso...) per promuovere una diversa consapevolezza dello stare e del fare in rete, soprattutto quando si parla di cibo.
Sento che per me è questa la vera opportunità mancata, perché all'interno di un dibattito simile probabilmente avrei anche trovato il coraggio di alzare la manina e dire la mia. Forse trovando il coraggio di mettere da parte almeno un pizzico della mia eterna umiltà.
Rifletto sulla mia vita da un po'. Mi sono resa conto che ho sempre atteso che fossero gli altri ad accorgersi di me, ad apprezzarmi per le qualità che in me vedevano e a rispettarmi per i valori che le mie azioni e le mie scelte esprimevano. E per una vita ho in sostanza atteso inutilmente: a volte sono arrivate belle parole ma rarissimamente gesti concreti.
Ho ricevuto riconoscimento effettivo solo le pochissime volte che mi sono fatta valere da sola. Ma per me è difficile, mi devo forzare, è proprio contro natura.
Fatico molto, insomma, ad esporre le mie capacità come se fossero merce da mercato, quindi con un valore monetario correlato. Ma probabilmente è arrivata l'ora di "crescere": devo convincermi che la vita, almeno quella professionale, va affrontata diversamente.
Posso rimanere meno "pubblicitaria" nelle relazioni personali, che si sviluppano con un meccanismo di selezione naturale anche a prescindere da timidezza e riservatezza più o meno superate.
Se voglio, ed è questa la decisione che avrei preferito prendere attraverso l'esperienza dei tre giorni AIFB, posso continuare a vivere in sordina anche l'esperienza del mio piccolo blog, ben nascosto dentro il mare del mondo web. Ci rifletterò.
Per il resto, invece devo sicuramente armarmi di faccia tosta e pelo sullo stomaco e relazionarmi a persone e situazioni con il coltello tra i denti. Al solo pensiero mi viene un po' da vomitare...
Per questo mi rifugio in cucina e decido di inaugurare la nuova me recuperando un ingrediente dimenticato della nostra tradizione ma indispensabile ora al mio nuovo scopo, e di ficcarlo in un piatto casalinghissimo, di quelli che dovrebbero per tutti essere semplicemente rassicuranti.
E' uno dei tanti piatti della storia minuta d'Italia, quella a cui AIFB vuol rendere omaggio con il progetto Contro il Food e verso il Cibo, che viene lanciato proprio in occasione di questo aduno.
Il proposito è di valorizzare e diffondere la cultura gastronomica della tradizione italiana celebrando, uno al giorno, i piatti, i prodotti ed i personaggi che hanno caratterizzato e che rappresentano tutt'oggi la cucina del nostro Paese, in un calendario di 366 appuntamenti, ognuno con un diverso blog socio AIFB.
Ci sarà modo ovviamente di parlarne meglio, ma già l'entusiasmo per l'approccio "consapevole" e "curioso" proposto dall'iniziativa nei confronti del tema della tradizione (è così che si fa davvero cultura gastronomica!) mi anima.
Lo spirito battagliero di oggi è alimentato dalla certezza di appartenere a buon titolo ad una comunità di persone brave in quello che fanno? Probabilmente sì... gli effetti del raduno AIFB si fanno sentire anche a distanza, evidentemente!
Così oggi cucino un normale polpettone, aromatizzato però con tanto aglio ed un recuperato, abbondante zenzero. Lo zenzero serve certamente contro la nausea e mi aiuterà a superare il momento di sconforto nei confronti di una me stessa più agguerrita.
L'aglio, invece, si dice tenga lontano i vampiri. E forse, spero, pure gli approfittatori...
Polpettone della riscossa, allo zenzero e aglio
ingredienti per 4-6 persone:
500 g di trita di manzo
70 g di provolone
50 g di arista al forno (o prosciutto cotto)
6 fette di baguette secche
1/2 zucchina (volevo zucca scottata, ma in famiglia non piace)
6 o 7 olive verdi dolci giganti
30 g di zenzero fresco
2 spicchi di aglio
1 uovo
1 bicchiere di latte
3 cucchiai di grana grattugiato
3 cucchiai di vino bianco
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di prezzemolo tritato (d'estate meglio basilico)
2 cucchiai di olio extravergine
sale
pepe nero al mulinello
Ammollare il pane nel latte; grattugiare o pestare insieme in un mortaio aglio e zenzero; tagliare a bastoncini, spessi circa 1,5 cm, il provolone, l' arista e la zucchina; tagliare a filetti spessi le olive; tostare i pinoli a secco in un padellino antiaderente.
Miscelare bene la carne con il pane non troppo strizzato, l'uovo sbattuto (per la verità qui ho riciclato 2 albumi, non ho usato un uovo intero), il grana, il prezzemolo, i pinoli, la pasta di aglio e zenzero, 1 cucchiaio di olio, sale e pepe.
Stendere l'impasto su un foglio di carta forno bagnato, strizzato e unto con 1 cucchiaio di olio, formando un rettangolo; allineare al centro i bastoncini di arista, provolone e zucchina e i filetti di oliva; arrotolare la carne strettamente e avvolgerla nella carta forno, lasciando la chiusura in alto ed i lati accartocciati strettamente ma non legati.
Disporre il cartoccio in una teglia che lo contenga quasi a misura e cuocere a 190 °C in forno statico per 10 minuti.
Quando il polpettone ha preso forma, aprire il cartoccio e cuocere altri 10 minuti, poi unire 3 cucchiai vino bianco e lasciar cuocere altri 25-30 minuti, fino a che la superficie è bella dorata.
Levare dal forno, chiudere il cartoccio e lasciar riposare 10 minuti, quindi tagliare a fette, disporre su un piatto e servire, irrorato con il suo fondo frullato e accompagnato da un'insalatina fresca.
L'amarezza prevalente, però, è quella di non essere parte di un evento che credo segnerà la "storia" del web, invitando tutti a riflettere sul senso del fenomeno "food" (a partire dal nome stesso...) per promuovere una diversa consapevolezza dello stare e del fare in rete, soprattutto quando si parla di cibo.
Sento che per me è questa la vera opportunità mancata, perché all'interno di un dibattito simile probabilmente avrei anche trovato il coraggio di alzare la manina e dire la mia. Forse trovando il coraggio di mettere da parte almeno un pizzico della mia eterna umiltà.
Rifletto sulla mia vita da un po'. Mi sono resa conto che ho sempre atteso che fossero gli altri ad accorgersi di me, ad apprezzarmi per le qualità che in me vedevano e a rispettarmi per i valori che le mie azioni e le mie scelte esprimevano. E per una vita ho in sostanza atteso inutilmente: a volte sono arrivate belle parole ma rarissimamente gesti concreti.
Ho ricevuto riconoscimento effettivo solo le pochissime volte che mi sono fatta valere da sola. Ma per me è difficile, mi devo forzare, è proprio contro natura.
Fatico molto, insomma, ad esporre le mie capacità come se fossero merce da mercato, quindi con un valore monetario correlato. Ma probabilmente è arrivata l'ora di "crescere": devo convincermi che la vita, almeno quella professionale, va affrontata diversamente.
Posso rimanere meno "pubblicitaria" nelle relazioni personali, che si sviluppano con un meccanismo di selezione naturale anche a prescindere da timidezza e riservatezza più o meno superate.
Se voglio, ed è questa la decisione che avrei preferito prendere attraverso l'esperienza dei tre giorni AIFB, posso continuare a vivere in sordina anche l'esperienza del mio piccolo blog, ben nascosto dentro il mare del mondo web. Ci rifletterò.
Per il resto, invece devo sicuramente armarmi di faccia tosta e pelo sullo stomaco e relazionarmi a persone e situazioni con il coltello tra i denti. Al solo pensiero mi viene un po' da vomitare...
Per questo mi rifugio in cucina e decido di inaugurare la nuova me recuperando un ingrediente dimenticato della nostra tradizione ma indispensabile ora al mio nuovo scopo, e di ficcarlo in un piatto casalinghissimo, di quelli che dovrebbero per tutti essere semplicemente rassicuranti.
E' uno dei tanti piatti della storia minuta d'Italia, quella a cui AIFB vuol rendere omaggio con il progetto Contro il Food e verso il Cibo, che viene lanciato proprio in occasione di questo aduno.
Il proposito è di valorizzare e diffondere la cultura gastronomica della tradizione italiana celebrando, uno al giorno, i piatti, i prodotti ed i personaggi che hanno caratterizzato e che rappresentano tutt'oggi la cucina del nostro Paese, in un calendario di 366 appuntamenti, ognuno con un diverso blog socio AIFB.
Ci sarà modo ovviamente di parlarne meglio, ma già l'entusiasmo per l'approccio "consapevole" e "curioso" proposto dall'iniziativa nei confronti del tema della tradizione (è così che si fa davvero cultura gastronomica!) mi anima.
Lo spirito battagliero di oggi è alimentato dalla certezza di appartenere a buon titolo ad una comunità di persone brave in quello che fanno? Probabilmente sì... gli effetti del raduno AIFB si fanno sentire anche a distanza, evidentemente!
Così oggi cucino un normale polpettone, aromatizzato però con tanto aglio ed un recuperato, abbondante zenzero. Lo zenzero serve certamente contro la nausea e mi aiuterà a superare il momento di sconforto nei confronti di una me stessa più agguerrita.
L'aglio, invece, si dice tenga lontano i vampiri. E forse, spero, pure gli approfittatori...
Polpettone della riscossa, allo zenzero e aglio
ingredienti per 4-6 persone:
500 g di trita di manzo
70 g di provolone
50 g di arista al forno (o prosciutto cotto)
6 fette di baguette secche
1/2 zucchina (volevo zucca scottata, ma in famiglia non piace)
6 o 7 olive verdi dolci giganti
30 g di zenzero fresco
2 spicchi di aglio
1 uovo
1 bicchiere di latte
3 cucchiai di grana grattugiato
3 cucchiai di vino bianco
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di prezzemolo tritato (d'estate meglio basilico)
2 cucchiai di olio extravergine
sale
pepe nero al mulinello
Ammollare il pane nel latte; grattugiare o pestare insieme in un mortaio aglio e zenzero; tagliare a bastoncini, spessi circa 1,5 cm, il provolone, l' arista e la zucchina; tagliare a filetti spessi le olive; tostare i pinoli a secco in un padellino antiaderente.
Miscelare bene la carne con il pane non troppo strizzato, l'uovo sbattuto (per la verità qui ho riciclato 2 albumi, non ho usato un uovo intero), il grana, il prezzemolo, i pinoli, la pasta di aglio e zenzero, 1 cucchiaio di olio, sale e pepe.
Stendere l'impasto su un foglio di carta forno bagnato, strizzato e unto con 1 cucchiaio di olio, formando un rettangolo; allineare al centro i bastoncini di arista, provolone e zucchina e i filetti di oliva; arrotolare la carne strettamente e avvolgerla nella carta forno, lasciando la chiusura in alto ed i lati accartocciati strettamente ma non legati.
Disporre il cartoccio in una teglia che lo contenga quasi a misura e cuocere a 190 °C in forno statico per 10 minuti.
Quando il polpettone ha preso forma, aprire il cartoccio e cuocere altri 10 minuti, poi unire 3 cucchiai vino bianco e lasciar cuocere altri 25-30 minuti, fino a che la superficie è bella dorata.
Ottimo anche il giorno dopo, leggermente intiepidito o servito a temperatura ambiente.
- rivoli affluenti:
- che si possano sfatare le parole del poeta: "e non ti aspetti niente perché lo sai che il tempo passa ma tu non cresci mai"...
Io nutro verso di te un tale rispetto, un tale timore reverenziale, che spesso non ti commento per paura di scrivere banalità. Cara Annalena, se c'è qualcuno in grado di insegnare e dare qualcosa, in questo mare magum che È la rete, sei tu. Hai una conoscenza della cucina così ampia e profonda, che non notarti è impossibile. Se credi che sia il momento di cambiare, vai, ma non snaturarti troppo :) Un abbraccio sincero dalla Germania
RispondiEliminaIo adoro l'aglio e lo zenzero e ogni tanto mi faccio una salsina con zenzero, patata,vino e panna cuocio 20min e poi frullo viene una cosa stupenda sia calda che fredda gnammmm
RispondiEliminaPreso nota ovviamente grazie
Non ti rammaricare prima o dopo ci andrai e sarai una delle relatrici. Purtroppo non tutte le iscritte hanno le carte in regola e ne conosco alcune personalmente....ma d'altra parte in grandi gruppi non tutti sono doc. è perchè sono grandi...
Tu sei splendida, una splendida persona brava in tutto e le tue ricette sono sempre favolose mai monotone e presentata con storia dovuta.
Grazie da parte mia è sempre un piacere arrivare qui e mi dispiace quando qualche volta ...salto per forza maggiore. Buona fine settimana ed un abbraccio forte. :-))
Bellissime parole, è con quelle che puoi dimostrare la tua forza! E un blog è il posto giusto, specialmente se unito nella cesta calda dell'AIFB insieme agli altri blog, come una cucciolata di micini protetti da una mamma fiera e forte!
RispondiEliminaÈ come se fossi qui con noi: speriamo che l'ondata di cultura ed entusiasmo che ci sta invadendo in questi tre giorni raggiunga anche te tramite le condivisioni che cerchiamo di fare. E grazie per queste parole. Ti stimo tanto!
RispondiElimina@valentina: grazie. mi hai commosso...
RispondiElimina@edvige: grazie a te per la stima... e la pazienza con cui ci sei sempre! Oggi non ho patate in casa (!) ma appena procurate proverò subito la tua salsa!
@cecilia: ecco... mi hai fato sentire micino! Grazie
@sara: la stima è assolutamente reciproca. Grazie...
Mio fratello mi ha suggerito potrebbe piacermi questo blog. Era perfettamente ragione. Questo post veramente fatto il mio giorno. Cann't immaginare quanto tempo ho passato per queste informazioni! Grazie!
RispondiEliminaSeu blog é realmente grande, eu queria te agradecer pela ajuda que prestam.
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