Passa ai contenuti principali

curry veloce e un po' thai di vitello e coste


Dopo un weekend in cucina all'insegna dei meze mediterranei (di (di cui seguirà ampia documentazione!), sono dilagate la voglia di tornare a cibarmi verso Est e la curiosità di provare un curry tutto mio, messo insieme con ingredienti di frigo ma con una concezione orientale della cosa. Curry inteso come stufato speziato, intendo dire.

In casa mi ritrovavo, caso strano, del vitello, carne che non utilizzo praticamente mai ma che avevo acquistato per una uso a cui poi non era più stata destinata. Avevo pure delle coste ma, soprattutto, della pasta di curry gialla thai, quella che, tra le paste pronte di spezie (che non sono solo indiane...), mi piace di più. 

Sarà che contiene nella miscela alcuni dei miei aromi preferiti come lemongrass, foglie di kefir lime, macis e cannella, e, pur essendoci anche peperoncino, nell'insieme non è terribilmente piccante, ma, insomma: ne faccio una passione! E poi con il latte di cocco ci sta da favola, che ovviamente è un'altra mia passione (e di cui, sempre ovviamente, avevo in dispensa una lattina).

Pochi altri elementi e il piatto è stato pronto in un attimo. Il vantaggio del vitello rispetto ad altri spezzatini (credo l'unico...) è la sua velocità di cottura, a maggior ragione se lo si taglia a fette sottili, come per lo sminuzzato alla zurighese. E poi, con pasta di curry pronta e latte di cocco in scatola di tempo non ne ho dovuto investire per niente.

Mentre la carne cuoceva ho ammollato un gomitolo di tagliatelle di riso (naturalmente già in dispensa pur quello) e in una mezz'oretta il mio curry casalingo era pronto: praticamente nemmeno il tempo di farsi venire l'acquolina in bocca! E così, dopo i bagordi mediterranei del weekend, eccomi subito a tavola con un piatto di ispirazione asiatica, direi decisamente indocinese. Che dire, se non: buon pranzo!


Curry di vitello e coste con profumi thai

per 4 persone:
600 g di spezzatino di vitello
600 g coste (dette anche biete da costa o biete d'argento)
400 ml latte di cocco
15 g pasta di curry gialla
1 cipolla
1 spicchio di aglio
1 dadino di zenzero grosso come l'aglio
1 foglia alloro
3 cucchiai di olio di arachidi
sale
250 g tagliatelle di riso tailandesi per accompagnare

Scaldare una pentola di acqua senza portarla a bollore, immergerci le tagliatelle di riso, spegnere, coprire e far gonfiare per circa 30 minuti; quando sono bianche e morbide sciacquarle in acqua fredda, condirle con 1 cucchiaio di olio e disporle nelle ciotole individuali.

Intanto tritare la cipolla e pestarla poi in un mortaio con aglio e zenzero fino ad ottenere una pasta rustica. Tagliare la carne a fettine spesse 5 mm, i gambi delle coste a tocchetti da 3 cm e le foglie a striscioline. 

Soffriggere cipolla, aglio e zenzero in due cucchiai di olio con la pasta di curry per un paio di minuti a fuoco basso, fino a che il tutto comincia a profumare.

Unire la carne, alzare la fiamma e farla schiarire su tutti i lati.

Salare e aggiungere il latte di cocco e la foglia di alloro, lasciando sobbollire per una decina di minuti. 

Unire quindi foglie e gambi delle coste, coprire e far stufare 4 o 5 minuti, fino a che le foglie si sono appassite e non fanno più volume.

Mescolare perchè anche la verdura sia  bel immersa nel liquido e cuocere altri 20-25 minuti circa, unendo acqua (io in tutto circa 80 ml, quella che avevo usato per sciacquare la lattina del cocco) se la salsa si restringesse troppo. 

Dividere lo sminuzzato nelle ciotole individuali sopra le tagliatelle di riso e servire, subito o dopo un attimo di riposo: con il gran caldo anche curry tiepido e pasta a temperatura ambiente sono perfetti.

  • rivoli affluenti:
  • cosa sia il curry lo raccontavo qui e come di solito lo si intenda in Italia qui. In effetti non ho ancora approfondito il concetto di "curry in pasta". Ops... ne dovrò parlare. Ma non oggi, ora ho troppa fame: vado a mangiare!

Commenti

  1. Ma com'è possibile che tu sia così, come dire, erudita, colta, avanti, beh meno male che sei qui con noi ad insegnarci tante cose che, probabilmente, metteremo raramente o mai in pratica, ma vuoi mettere la cultura? <3

    RispondiElimina
  2. @libera: più che cultura... qui ci vedo pura golosità! E comunque se sto in rete è mooooolto più per imparare che per insegnare... ;-)

    RispondiElimina
  3. Hey grande post. Devo imparare molte cose da questa posizione. Grazie per la condivisione.

    voyance gratuite en ligne

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

Milano matsuri: una festa popolare giapponese... sotto casa!

Il 26 maggio nessuno mi cerchi: non ci sarò! Il 26 maggio succederà una cosa bellissima, tanto che non sto più nella pelle dalla voglia che arrivi presto, e trascorrerò l'intera giornata a Milano vivendo un'esperienza giapponese davvero unica. A meno di non abitare in Giappone, intendo, cose così in Italia non si vedono spesso... A Milano tra via Keplero e piazza Carbonari (pochi passi dalle stazioni metrò di Zara o Sondrio) una domenica tutta dedicata alle tradizioni giapponesi. Non le solite che conoscono tutti, tipo sushi o manga, ma proprio quelle popolari, i divertimenti delle persone semplici che affollano una festa di piazza... insomma: un vero e originale matsuri giapponese, con le sue bancarelle, i suoi suoni, i suoi profumi ed i suoi colori! In alcune città d'Italia si sono tenuti degli eventi denominati " matsuri ", ma mai è stata ricostruita la vera atmosfera della sagra di paese giapponese, mai è stata presentata una così vasta gamma di aute

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!