Ho un vicino molto cortese e cordiale. L'altro giorno lo incrocio sul portone rientrando e mi dice: " ho delle erbe magnifiche nei vasi sul mio balcone, se sei in casa poi te ne porto un po'". Accetto con entusiasmo. Poco dopo arriva: ha in mano 5 foglie di basilico e un rametto striminzito di menta.
Gli sorrido, lo ringrazio per la cortesia; in cambio gli avevo già preparato un pezzettino di formaggio speciale stagionato e naturalmente glielo offro lo stesso. Poi chiudo la porta e rimugino su come tirar fuori dal suo dono quel bel piatto di pasta al pesto di erbe fresche che mi era subito frullato in testa.
Un pesto con queste due foglioline in croce non esce neanche a piangere... ma il formaggio che tengo ancora sul tagliere, una magnifica casera stagionata della Valtellina che di solito uso per i pizzoccheri, mi da un'idea: ha raggiunto quel grado perfetto di maturazione, saporito e appena piccante che con le note fresche ed erbacee di menta e basilico potrebbe stare bene. E se in freschezza esagerassi e pensassi anche al limone? Casera e limone: le nozze più impreviste e più azzeccate che potessero venirmi in mente!
Detto fatto: e ci condisco pure degli spaghetti al nero di seppia, che non hanno in verità un gran sapore (prodotto industriale che non riacquisterò, e che cerco di "svegliare" aromatizzando l'acqua) ma esteticamente si prestano benissimo a drammatizzare la presenza sulla pasta di spicchi di limone al vivo, così come il servire la preparazione su piatti di vetro, a sottolineare la freschezza del tutto.
Un tocco di pane dorato per un piccolo contrasto croccante e poco altro. La casera prende tutta un'altra dimensione di pensiero e di palato, e la tanto sospirata pasta al pesto di erbe si trasforma in:
per 4 persone:
300 g di spaghetti al nero di seppia
2 fette di pane casereccio, in tutto circa 80 g
100 g di formaggio casera
2 pomodori ramati, in tutto c.a 150 g
1 limone
1 grosso spicchio di aglio
10 foglioline di menta
5 foglie di basilico fresco
1 cucchiaino di basilico secco (o, meglio, altre 3 o 4 foglie di basilico fresco)
3 cucchiai di olio extravergine
sale
pepe bianco al mulinello
Sminuzzare il pane riducendolo a bocconcini minuscoli. Sbucciare e schiacciare leggermente l'aglio. Svuotare i pomodori (non mi sembra il caso di sbucciarli, questo è un piatto rustico!) conservandone l'acqua e tagliarli a filetti. Tagliare il casera a dadini grossi come piselli.
Mettere da parte 2 foglie di menta e 1 di basilico, tagliarne altrettante a julienne fine, e stracciare con le mani tutte le foglie rimaste in pezzetti non troppo minuti (se il basilico è tutto fresco lasciarne intere altre 3 o 4 foglie).
Grattugiare finemente metà della scorza del limone, asportare il resto con un coltellino (solo lo strato giallo) se possibile in un nastro unico; sbucciare al vivo gli spicchi di limone sopra una ciotola, eliminare i semi e conservare gli spicchi nel succo che hanno perso durante l'operazione.
Portare a bollore l'acqua per la pasta ed intanto scaldare l'olio con l'aglio. Quando è ben dorato levare l'aglio e gettare nell'olio le briciole di pane e le erbe a julienne, facendo dorare un minuto o due, il tempo che il pane diventi ben criccante; salare e spegnere.
Salare l'acqua per la pasta ed unirvi l'acqua dei pomodori, la scorza a nastro del limone, le 2 foglie di menta e 1 di basilico intere messe da parte all'inizio e il basilico secco (o le altre foglie di basilico intere).
Calare gli spaghetti, cuocerli al dente e scolarli bene, eliminando la scorza di limone e le foglioline lesse.
Versare la pasta nel tegame con il pane rosolato e il suo fondo a fuoco spento; unire i filetti di pomodoro, gli spicchi di limone con il loro succo, le erbe spezzettate e una bella macinata di pepe e mescolare bene. Aggiungere infine i dadini di casera.
Servire decorando ogni porzione con un pizzico della scorza di limone grattugiata e un'altra grattatina di pepe (... che nella porzione per la foto non ci sono. Aaaagh!).
PS: non solo l'essere napoletano mio commensale non si è scandalizzato trovando i suoi amati limoni sulla pasta e in compagnia di un formaggio tutto alpino, ma mi ha pure suggerito, la prossima volta, di tostare insieme al pane anche una manciatina di pinoli. Mi sta crescendo accanto un mostro!
- rivoli affluenti:
- per notizie più approfondite sulla casera: chi meglio del suo Consorzio di Tutela?
Mi ispira da matti... :)
RispondiEliminaPunti di vista: a lui sembrava un gran dono, a me fa tenerezza ed anche il piatto col quale hai voluto onorare cotanta generosità. Un bacio <3
RispondiElimina@valentina: e garantisco che dopo averli assaggiati ti ispireranno ancora di più!
RispondiElimina@libera: taci che ieri è arrivato con un altro rametto di menta. Ovviamente oggi è già finito in pentola. Il rametto, dico, non il vicino ;)
Meno male, avevo temuto per la sua incolumità :-D
EliminaLimone e casera? Non lo so...devo elaborare...
RispondiEliminaCiao, mi piace molto quello che non chiede come mi sono perso il tuo blog
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