Oggi sono ambasciatrice per il Calendario del Cibo Italiano dell'Associazione Italiana Food Blogger della Giornata Nazionale
dell’Insalata di Riso.
Nell'articolo per AIFB ho cercato un po’ di
ricostruire la storia di questo piatto… che non è nobile come molti dei piatti
della tradizione celebrata dal Calendario ne’ antica come tantissimi dei piatti
popolari che stiamo riassaggiando durante l’anno grazie a questa iniziativa
AIFB. Si tratta, in realtà, di una storia decisamente recente, alimentata
soprattutto dalle “casalinghe moderne” che, con la ripresa economica del
secondo dopoguerra, ebbero a loro disposizione nuovi strumenti per prolungare
la vita degli alimenti, come il frigorifero, e nuove forme di acquisto e conservazione
del cibo, come lo scatolame…
Mia madre ne è un esempio lampante: da perfetta sposina anni
’60 preparava con grande orgoglio questo piatto estivo utilizzando tutto ciò
che l’industria conserviera le metteva a disposizione.
Nella sua insalata di riso non mancavano mai würstel (lei è
di origine svizzera…) tagliati a rondelle, prosciutto cotto ed emmental (allora
si chiamava così!) ridotti a cubetti e tonno sottolio spezzettato, che
costituivano la base proteica, mentre la parte vegetale era rappresentata dai
sottoli presenti al momento in casa, tipo peperoni o carciofini, dai suoi
sottaceti preferiti, ovvero cetriolini e cipolline (vedi sempre le sue
origini), spesso completati da dadini di giardiniera. Come poi dimenticare le
immancabili olive verdi, quelle snocciolate, a rondelle, e soprattutto i
piselli, rigorosamente in scatola, che dagli anni ’80 vennero affiancati anche
da chicchi di mais?
Nel caso ci fossero ospiti la sua insalata di riso diventava
elegante: non la presentava più in tavola in una grande ciotola ma la
accomodava su un piatto da portata e la decorava con prezzemolo tritato,
spicchi di uova sode e ciuffetti di maionese. I tocchi differenti però, quei
piccoli segreti che rendevano l’insalata di riso di mia madre diversa da tutte le
altre, che si trattasse della versione casalinga o di quella “da ospiti”, erano
due: la scelta del riso ed il condimento.
Mi intenerisce ancora oggi pensare a come la rendevano
felice) i complimenti degli ospiti per i chicchi della sua insalata di riso perfettamente
sgranati e per il sapore fresco e leggero che l’insalata manteneva sempre,
anche nelle versioni più cariche di ingredienti. Ancora oggi gioisce come una
bambina ogni volta che accade!
Eppure è così facile, ai suoi occhi: “Si deve usare solo
riso Patna, o al limite Uncle Ben”, dice lei. Non sa di citare nel primo caso una varietà di
riso indiana e nel secondo una marca commerciale americana, e che questi due
risi hanno semplicemente in comune il fatto di essere parboiled. Ora si trovano
in commercio molte diverse tipologie di riso parboiled, tutti con la
caratteristica di non passare di cottura, ma anche solo una trentina di anni
fa non erano così diffusi e lei,
nell'aver scoperto il riso Patna in una piccola drogheria sotto casa, la faceva
sentire speciale.
L’altro trucco, di certo ereditato dalla disinvoltura
tradizionale con cui in Svizzera si utilizzano pasta e riso come contorni, era
quello di condire il suo riso con una miscela proprio da insalata: olio, sale,
pepe e ovviamente, per lei, aceto. Ne basta poco, in effetti, per “sgrassare”
il condimento classico, tenendo conto che spesso lei usava l’olio della lattina
del tonno (cosa che fa parte della interessantissima storia della nascita del
tonno inscatola di cui magari si parlerà un’altra volta, e di cui si è
accennato nell'articolo per AIFB di Nicol).
Ecco qui, allora, per celebrare la Giornata Nazionale
dell’Insalata di Riso anche sul mio blog, una ricetta che prende spunto da
quella di mia mamma, la alleggerisce di alcuni contenuti conservati e ne
aggiunge di freschi, come è più nella mia mentalità, ma non rinuncia ai suoi
preziosi trucchi, ed ai gesti che ho imparato da lei, come raffreddare il riso
stendendolo su un canovaccio invece che passandolo in un colino sotto l’acqua
fredda, come si fa spesso. Adoro questi aspetti vintage quando rivisito con
affetto una ricetta di famiglia…
Insalata di riso di famiglia: versione 2.0
ingredienti per 4 persone:
240 g di riso parboiled (qui Ribe)
1 burrata da 150 g
1 lattina di tonno sott'olio da 50 g (peso sgocciolato)
1 uovo
3 cucchiaiate di piselli surgelati
2 cucchiaiate di mais in scatola (scolato)
2 gambi di sedano
6 pomodori ciliegini
2 cucchiaiate di giardiniera sottaceto (qui carote, sedano rapa e cavolfiore)
4 cetriolini sottaceto
1 cucchiaiata di olive verdi snocciolate
sale
per il pesto di sedano e mandorle:
le foglie di un bel ciuffo di basilico, circa 25 g
le foglie giovani di uno stelo di sedano, circa 5 g
3 cucchiai di mandorle sgusciate e spellate
1 cucchiaio di semi di girasole sgusciati
1 spicchio di aglio
3 cucchiai di grana grattugiato
1 bicchiere circa di olio extravergine leggero
2 cucchiai di aceto bianco
sale grosso
Portare a bollore una pentola di acqua, salare, unire una foglia di sedano e due di basilico e lessarci il riso per 13-15 minuti, unendo i piselli negli ultimi 4 o 5 minuti; scolare e disporre riso e piselli a raffreddare su un canovaccio pulito, allargandoli bene.
Rassodare l'uovo mettendolo in acqua fredda appena salata e contando 7 minuti dal bollore; scolarlo, raffreddarlo in acqua fredda, quindi sgusciarlo: ricavarne 4 belle rondelle dalla parte centrale e sminuzzare il resto in pezzettini.
Scolare la giardiniera e ridurla a dadini; scolare olive e cetriolini e tagliarli a rondelle, scolare il mais; ridurre i gambi di sedano a listarelle, conservando 4 belle foglioline per il decoro; tagliare i pomodorini a spicchietti e riunire tutto in un'insalatiera insieme all'uovo sminuzzato.
Raccogliere l'olio del tonno in una ciotolina, sminuzzare la polpa del pesce ed unirla al resto degli ingredienti, aggiungendo anche riso e piselli. Emulsionare l'olio del tonno con l'aceto.
Preparare la salsa frullando le foglie di basilico e sedano con mandorle, semi di girasole, aglio e un pizzico appena di sale grosso. Unire poi il grana e riprendere a frullare versando a filo prima l'olio del tonno all'aceto, quindi tanto olio extravergine quanto ne serve per ottenere una salsa liscia e cremosa.
Tenerne da parte 2 cucchiai e con il resto condire il riso, tenendo poi in frigo coperto ad insaporire fino al momento di servire.
Al momento di servire dividere l'insalata di riso nei piatti individuali, tagliare la burrata in 4 spicchi e disporli sopra il riso, decorare con un cucchiaino di salsa, una rondella d'uovo sodo e una folgia di sedano e servire.
Per celebrare al meglio questa giornata però è indispensabile andarsi a gustare tutte le fantastiche versioni di insalata di riso proposte dai contributors:
... buon appetito e buon ferragosto!
- rivoli affluenti:
- non fossero sufficienti i cenni per approfondire la storia del riso: qui
Ho assaporato ogni tua parola ed è stato come vedere la scena di un film in bianco e nero! Le storie di famiglia hanno sempre un qualcosa di affascinante... Non conocevo il trucco del canavaccio per raffreddare il riso ne immaginavo che l'insalata di riso avesse preso tanto piede negli anni '60. Grazie per aver condiviso con noi questi tuoi ricordi... Un caro abbraccio!
RispondiElimina@alessandra: grazie a te per il contributo!
RispondiEliminaMolto bel blog, grazie per i dettagli sulle riprese, sarà farmi crescere.
RispondiEliminavoyance gratuite par mail