Sono stata invitata a preparare un piatto che celebrasse la correttezza nutrizionale degli atleti che partecipano alle Olimpiadi di Rio, quelle che si inaugurano questa sera. La richiesta rientra nel progetto My Energy di Dole, che in occasione di questo grandioso evento sportivo ha lanciato #Olimpiadole, una raccolta di ricette golose e sane per comportarsi da sportivi anche a tavola.
Su questo tema ho una bellissima storia da raccontare: parla di sport e di amore, si adatta perfettamente all'occasione perchè lega il Brasile al nuoto sincronizzato e fornisce in presa diretta lo spunto per la ricetta che ho deciso di proporre.
C'era una volta una ragazzina con la passione per il nuoto sincronizzato. La vedono dei talent scout e le propongono di dedicarsi all'agonismo ad alto livello. La famiglia ci ragiona insieme a lei e decidono che, se lo sport è fondamentale per uno sviluppo armonioso sia fisico che della persona di una pre-adolescente, l'agonismo oltre certi livelli potrebbe portarla ad impegni eccessivi e ad obiettivi della vita non in equilibrio con la vita familiare.
La ragazzina, però, ha proprio dentro il fuoco sacro nei confronti di questo sport: richiede insieme impegno individuale e spirito di squadra, controllo assoluto dei propri gesti e dei propri pensieri, caparbietà e lealtà, forza e agilità e grazia tutte insieme. Come la maggior parte degli sport "seri", insomma... Chiede alla famiglia di poter almeno gareggiare nelle categorie minori, ci riesce e la sua squadra si classifica a livello nazionale.
Ma, nonostante allenamenti di ore quasi quotidiani e tutti i weekend in gara o in ritiro, riesce ad eccellere a scuola, diplomarsi con il massimo dei voti e pure lavoricchiare per non dover chiedere la "paghetta" alla famiglia. Fino a che, gradualmente, cede il posto in squadra a compagne più giovani e lei comincia ad allenare le bambine, quelle piccole come era lei quando ha cominciato.
Ma la piscina è sempre il suo mondo così, quando nella sua città arrivano i Mondiali di Nuoto, si offre volontaria per lavorare nello staff. Le assegnano l'assistenza della squadra brasiliana e diventa amica di alcune ragazze. In special modo lega talmente con una delle atlete che questa la invita in Brasile.
Detto fatto: i genitori, che quell'anno celebrano i 25 anni di matrimonio, decidono di regalare alla famiglia una vacanza brasiliana e l'estate partono tutti per Rio. Lì, nel gruppo di amici della nuotatrice brasiliana, bazzicano ovviamente anche ragazzi, e uno in particolare colpisce la nostra protagonista.
Si fidanzano e per un paio di anni vivono un amore a distanza, incontrandosi due volte all'anno, in Brasile o in Italia. Nel frattempo lui conclude l'università e trova un lavoro in Brasile, lei frequenta l'università in Italia e si mantiene agli studi lavorando, oltre che come istruttrice di nuoto sincronizzato, anche per un'organizzazione umanitaria.
Morale della favola: decidono che così non può continuare, lui viene in Italia e trova lavoro, lei si laurea in scienze Motorie e Sportive e mettono su casa insieme. E poco dopo arrivano le Olimpiadi di Rio.
Le gare di nuoto sincronizzato, sport a cui sono entrambi legati per motivi diversi, si terranno dal 14 al 19 agosto e, caso fortunato, tutti e due potrebbero prendere ferie in quel periodo. La decisione però non è quella che il classico finale da favola imporrebbe: i piccioncini sugli spalti a tifare per l'amica della squadra brasiliana.
Lui è volato in Brasile ed assisterà alle Olimpiadi con famiglia ed amici brasiliani. Lei si trova ora in Africa in missione umanitaria. Si sentono via web quando i collegamenti reggono, si terranno virtualmente per mano durante le gare delle nuotatrici italiane e brasiliane. Per chi tiferanno non è dato di sapere.
Prima che partisse ho chiesto a lei che tipo di ricetta a base di frutta ritenesse corretta pensando all'alimentazione di un'atleta di nuoto sincronizzato. Era in quel momento in compagnia di uno dei medici che stavano organizzando la spedizione. Si sono consultati e mi hanno risposto.
"Per un'atleta ci sono criteri nutrizionali differenti se si tratta di preparazione ad una gara/allenamento o di recupero dopo di essi; in ogni caso per chi sostiene allenamenti intensi ed abituali sono importanti sia gli apporti calorici a lento rilascio forniti dai cereali, per avere energia durante lo sforzo sia quelli minerali e vitaminici forniti da frutta e verdura, per un buon recupero dopo le sudate."
Mi ha pure suggerito un'idea golosa: dei freschi bocconcini di riso e frutta confezionati a sushi. E' golosissima di cucina giapponese (che in Brasile ha storicamente trovato declinazioni sublimi!) e diceva che li avrebbe mangiati molto volentieri uscendo dalla piscina. Non ho potuto accontentarla... avevo già proposto proprio dei maki con limone e kiwi per un'iniziativa Dole giusto lo scorso anno!
Ho accolto però con grande gioia lo spunto fornitomi ed ho pensato ad un'insalata di orzo e frutta, con anche un paio di proteine "di rinforzo" e un tocco di alga, che da una parte aumenta l'apporto minerale dell'insieme, dall'altra risponde a livello di gusto alla passione della signorina in questione e del suo fidanzato (una tra le tante che condividono) per il sushi. Perciò, coppietta, preparatevi: appena rientrate e vi riunite siete invitati a pranzo!
Ovviamente il piatto da parte mia è dedicato alle atlete della Nazionale Italiana di Nuoto Sincronizzato, piazzatesi grandiosamente terze alle pre-olimpiadi di qualificazione e da cui ci aspettiamo grandi cose. Faccio il tifo per loro, nonostante tutto questo racconto filo-brasiliano e l'incerto schieramento della suggeritrice della ricetta.
foto della squadra italiana alle Olimpiadi 2012, presa da qui |
Nelle foto il tentativo di riprodurre i riflessi dell'acqua sul fondo della piscina olimpionica. La prossima ricetta, se riesco il giorno della gara della squadra italiana, per tornare a dire anche sotto data: forza Azzurre!
Insalata di orzo e frutta per le Olimpiadole del nuoto sincronizzato
per 4 persone:
150 g di orzo perlato
1 trancio di salmone da sushi (*) da 80 g
2 pompelmi rosa
160 g g di polpa di ananas fresco, al netto di buccia e torsolo
2 pesche noci
150 g di taccole
2 coste di sedano con le foglie
1 cipollotto
1 limone
30 g di mandorle sgusciate a con la buccia
2 fogli di alga nori tostata
10 g di zenzero fresco
1 ciuffetto di prezzemolo
1 cucchiaio di aceto di riso
2 cucchiai di olio extravergine
sale
pepe bianco al mulinello
Sciacquare l'orzo, scolarlo bene e metterlo in tegame. Unire 1 foglia di sedano, un pizzico di sale e 600 ml di acqua fresca; coprire, portare a leggero bollore e cuocere circa mezz'ora, fino a che l'orzo è gonfio e morbido e l'acqua assorbita.
Intanto tagliare a metà i pompelmi, scavarne la polpa con un coltellino seghettato, lavorando sopra una ciotola per raccoglierne il succo; pelare i mezzi spicchi al vivo e metterli in una grande ciotola. lavare ed asciugare belle i 4 mezzi gusci e disporli in coppette di vetro. Mettere tutto in frigo
Lavare e spuntare le taccole, tagliarle a losanghe di 2 cm ed unirle all'orzo 6 minuti prima di spegnere. Fermare la cottura sotto acqua fredda, quindi allargare orzo e taccole su un canovaccio pulito e far raffreddare completamente.
Ridurre le pesche noci a spicchietti, l'ananas a cubetti, le mandorle in frantumi, il limone (con la buccia ben lavata) a rondelle e poi ventaglietti, il cipollotto a rondelle fini e tritare grossolanamente il sedano, radunando tutto nella ciotola con gli spicchi di pompelmo. Tritare finemente e unire anche 2 foglie di sedano e 1 cucchiaio di prezzemolo.
Tagliare il salmone in fette spesse 1 cm poi a bastoncini larghi un cm e lunghi come il trancio. Ritagliare le alghe in altrettanti rettangoli ed avvolgere ogni stick di salmone in un'alga, stringendo bene. Tagliare ogni bastoncino in cubetti e unire al composto, insieme a orzo e taccole, oramai freddi.
Nella ciotola con il succo di pompelmo aggiungere olio, aceto, sale e pepe, emulsionare bene e versare sopra l'insalata. Mescolare bene, suddividere nei mezzi pompelmi, coprire con pellicola trasparente e lasciar insaporire 10 minuti (oppure in frigo un paio d'ore) prima di servire.
Le dosi così presentate sono per 4 persone, ma se invece dei gusci di pompelmo si distribuisce l'insalata in bicchierini o piccole ciotole, diventa un fingerfood da 12-16 porzioni.
(* Il salmone da sushi è quello che è stato abbattuto per essere adatto al consumo a crudo. Nel caso non se ne fosse sicuri si può scottare il trancio di salmone sulla piastra fino a che è rosato ma ancora morbido lasciarlo raffreddare e sfaldarlo in pezzetti, unendolo così all'insalata, insieme alle alghe tagliate a pezzettini con le forbici.)
- rivoli affluenti:
- per seguire le iniziative Dole basta curiosare sul loro blog e sulla loro pagina Facebook
- per seguire meglio le ragazze del nuoto sincronizzato: il loro sito ufficiale
- interessantissimo il quaderno Dole con i consigli nutrizionali per chi pratica sporti, scaricabile qui
Bellissimo racconto...sembra una storia vera!
RispondiElimina@virò: ma tas...
RispondiEliminaSi tocca un nervo c'è infatti anche io credo che sia una mancanza di fiducia in me.
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