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pizza ai gamberi americano-brasiliana per l'Olimpizza del beach volley

campo da beach volley rosso, cornicione come spazio di fuga regolamentare, le due squadre schierate

Troppo divertenti queste sfide culinarie a tema sportivo! In questo caso si tratta di inventarsi una pizza legata ad una disciplina olimpionica per l'Olimpizza dell'MTC, che ha il sito fermo per manutenzione ma su facebook fermenta di attività come fosse di pasta madre!


Mi è capitato il beach volley, sport di cui sapevo poco o niente visto che mi è sempre sembrato faticosissimo quindi, da brava pigra, lontano da ogni tentazione! Ho scoperto che si gioca in squadre da 2 persone su un campo di sabbia da 16 x 8 m con attorno un perimetro di 3 m per lato, e che le regole sono grossomodo quelle della pallavolo tradizionale (a cui ho già dato da ragazzina, di cui quindi conosco le dinamiche, anche se non pratico più).

Il beach volley è una disciplina relativamente recente, che venne proposta in prova alle Olimpiadi del 1992 e che venne ufficialmente ammessa solo dall'edizione del 1996 quella americana di Atlanta. I primi campioni olimpici di beach volley furono gli Americani per la squadra maschile, le Brasiliane per quella femminile. Ho pensato di celebrare dunque i vent'anni di questa giovane disciplina olimpica con una pizza che omaggiasse i vincitori di quella prima edizione.

La pizza è formata sulle misure in scala del campo regolamentare da beach volley e vi si posizionano due giocatori per squadra. Gastronomicamente parlando, la Georgia (lo Stato americano che ha per capitale Atlanta) e Rio de Janeiro (che ospita le Olimpiadi di quest'anno e che ho dunque scelto a rappresentare il Brasile) hanno in comune crostacei e frutti di mare. Quindi i quattro giocatori saranno... dei gamberoni! 

La base della pizza resta italiana (e chissà che non porti bene alle nostre nazionali, che terminano oggi le fasi preliminari e che finora si sono comportate benissimo!): pomodoro che è la sabbia (lasciata neutra nello spazio di fuga ai bordi), scamorza (che sciogliendosi tiene meglio la forma rispetto alla mozzarella) per le linee di campo e basilico a svettare sul pallone, come ne segnasse la scia mentre vola sopra la rete.

Tiro la pasta sottile sottile, in modo che resti croccante e sia facile da mangiare anche con le mani, diciamo per esempio in spiaggia, magari assistendo ad una partita di beach volley giocata da qualcun altro più atletico (!), oppure davanti alla TV a seguire le partite delle Nazionali maschile e femminile italiane, che si stanno finora comportando benissimo.

I condimenti dei gamberoni sono dedicati alla gastronomia locale delle zone di provenienza delle due squadre; dopo averci insaporito i gamberi, li scolo bene e li riporto sulla pizza in mucchietti: segnano le postazioni di partenza dei giocatori e il loro volume un po' "smosso" simboleggia la sabbia che i giocatori spostano saltando durante la partita.

Sono ovviamente uno tipico della Georgia, con peperoni, cipolla e funghi saltati nel burro e profumati di senape (di solito poi allunga il tutto con panna, per un piatto molto creamy e classico, ma qui ho evitato) e uno decisamente Carioca, con pomodoro, cipolla, lime e tanto coriandolo, che usualmente costituiscono una marinata per gamberoni (che andrebbero poi scolati e cotti alla griglia, ma che qui invece ho fatto insaporire velocemente sulla piastra insieme con tutta la marinata).


i giocatori in postazione visti più da vicino
Al di là del sano agonismo che questa "pizza da beach volley" racconta tra i gamberi dei due Paesi campioni, nell'Olimpizza è implicita un'altra gara, decisamente più scherzosa: per ogni sport nel torneo facebook partecipano più pizze e si decreta il vincitore non in base ai like ricevuti (ovviamente!) ma a maggioranza di commenti positivi.

Naturalmente mentre preparavo questo post ero curiosissima delle pizze mie "avversarie", che ho scoperto solo al momento della pubblicazione qui. In realtà io non sarei tanto da competizione... questa mi piace per idea e per sapore ma anche le altre... e poi le mie foto sono penose e un bordino è pure bruciacchiato... quasi quasi vado a votare la pizza di Annarita o di Vincenzo!


in primo piano un gambero della squadra americana, con peperoni e funghi
Pizza da spiaggia ai gamberi americano-brasiliani
dosi per 2 pizze, cioè 4 persone:
per la pasta: 
450 g di farina bianca con circa 12,5 % di proteine 
250 ml di acqua oligominerale
12 g di sale
1 cucchiaino raso di di lievito di birra disidratato (c.a 2 g)
semola per la spianatoia

per la farcitura:
700 g di passata di pomodoro casalinga (nel mio caso al basilico, già condita)
8 bei gamberoni
120 g di scamorza bianca
1 cipolla
1 pomodoro
1 lime
1/3 di peperone rosso
3 funghi cremini
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di coriandolo fresco tritato
2 piccole foglioline di basilico
1/2 cucchiaino di senape (meglio americana)
20 g di burro
1 cucchiaino di olio di dendè (olio rosso di palma brasiliano*)
1 cucchiaio di olio extravergine leggero
sale
zucchero di canna


schieramento degli ingredienti: a sinistra i brasiliani, a destra gli statunitensi
e al centro quelli comuni. Sul retro: l'Italia!
Per la pasta della pizza seguire queste indicazioni, ovvero quelle perfette rivelateci da Antonietta per l'MTC n. 58 sulla pizza, dividendola in due panetti prima del riposo.

Mentre la pasta cresce mettere la salsa a perdere acqua in un colino foderato di carta assorbente. 

Una mezz'ora prima di cuocere la pizza affettare sottilmente la cipolla e dividerla in due ciotole; in una unire l'aglio sbucciato e schiacciato con una lama pesante, il pomodoro ridotto a dadini con la sua acqua, il coriandolo tritato, il succo del lime spremuto, l'olio di dendè, un pizzico di sale e uno di zucchero.

Sgusciare i gamberoni e marinarne 4 nel composto, coperti e in frigo. Accendere il forno a 220 °C ventilato.

Tagliare a striscioline sottili il peperone e i funghi. Fondere il burro e ammorbidirvi il resto della cipolla; unire peperoni e funghi, salare leggermente e saltare a fuoco vivace fino a che le verdure sono morbide. Unire i 4 gamberoni rimasti, cuocere meno di un minuto e, appena si sono schiariti, spegnere e lasciar intiepidire.

Levare gli altri gamberi dal frigo e versarli con la loro marinata su una piastra caldissima e saltare un paio di minuti, quindi levare dal fuoco e, se è rimasto liquido di fondo, scolarlo versando tutto in un colino.

Tagliare la scamorza a striscioline e ricavarne anche due rondelle da circa 3 cm. Stendere l'impasto in due rettangoli molto sottili da circa 22 x 14 cm e disporli in due teglie da forno.

Con le striscette di scamorza disegnare su ogni pizza un rettangolo da 32 x 16 cm (in scala le dimensioni di un campo da beach volley) a circa 3 cm di distanza dai bordi. 

Spalmare metà della passata di pomodoro scolata all'interno del perimetro di scamorza (condire se serve la passata con olio e sale, nel mio caso non era necessario) della prima pizza e dividere il "campo" al centro con una striscia ulteriore di scamorza, a fare da rete (tenere da parte i due dischetti). Spennellare il bordo esterno con metà dell'olio di oliva.

Tenere tutti i gamberi da parte in due ciotoline separate e, con una cucchiaiata dei loro condimenti ben scolati, creare due mucchietti in ogni metà campo (le posizioni dei giocatori): da una parte ci saranno due mucchietti del condimento brasiliano, dall'altra di quello statunitense. Ripetere con l'altra metà degli ingredienti per formare la seconda pizza.

Infornare le pizze per 10-12 minuti; quando i bordi sono ben cotti e croccanti (i miei sono andati oltre di un paio di minuti, meglio fermarsi prima!) spegnere il forno, distribuire i gamberi (i giocatori) sopra le loro reciproche postazioni. Mettere in campo per ogni pizza una rondella di scamorza (il pallone) e lasciare le pizze in forno chiuso e spento un altro paio di minuti, fino a che i palloni si sono sciolti e i gamberi scaldati.


anche i torcioni fanno il tifo: per il Brasile pubblico gialloverde, per gli Stati Uniti tutti in rossoblu!
Disporre una fogliolina di basilico sul pallone di ogni pizza e servire. Meglio tagliare a metà e pizze per il lungo in modo che ogni commensale abbia nel piatto un gambero/giocatore per ciascuna squadra/condimento, separati da un pezzo di "rete" di scamorza.

in primo piano un gambero della squadra brasiliana, con pomodori coriandolo e lime
Con questa pizza sorseggerei Cocacola (l'anno inventata ad Atlanta!) se si parteggia per gli Stati Uniti, Guaranà se si tiene al Brasile. Se invece si fosse in vena alcolica: birra Red Brick nel primo caso, cachaça Magnífica Carvahlo  diluita con succo di agrumi nel secondo.
  • rivoli affluenti:
  • * l'olio di palma utilizzato in queste quantità per 4 persone ha dal punto di vista della "scorrettezza nutrizionale" la stessa valenza della nocina di burro: nulla! Se si dovesse essere talebani della salute si possono sostituire entrambi con olio extravergine... oppure si può rinunciare alla pizza a prescindere!

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