(avviso: qui inizia un racconto non di cucina. per la ricetta vedere in fondo...)
Manuel ha una passione: il body building. Lui viene dagli Stati Uniti ed in Italia ha già cambiato tre o quattro destinazioni negli ultimi dieci anni. Il lavoro lo porta ora a vivere in una nuova città ed il suo modo naturale di relazionarsi ad un mondo sconosciuto è iscriversi in palestra e passare ore con il proprio corpo. Conoscere gente è ininfluente.
Manuel ha anche un hobby: la lingua tedesca. Nella nuova città esistono scuole di lingua, associazioni culturali che organizzano conferenze di storia e di costume, gruppi di appassionati on-line che promuovono incontri di conversazione. Ma no, lui studia per conto suo, su un testo di grammatica reperito in una bancarella sotto casa e su un manuale fotocopiato in biblioteca. Niente investimenti esagerati e ci penserà poi, casomai, a perfezionare la pronuncia.
Casomai. Perché in verità studiare tedesco gli serve per occupare il tempo e la testa, non per imparare a comunicare con esseri umani di un'altra cultura. D'altro canto anche con l'italiano si è sforzato solo quel tanto che basta per destreggiarsi tra le incombenze quotidiane. Gli interessa poco in generale relazionarsi con la gente: costretto a spostarsi ogni paio di anni, a che serve iniziare dei rapporti che, tanto sa, non sarebbe in grado di coltivare più di tanto?
E poi fuori dal lavoro la palestra assorbe gran parte del tempo libero, e poi gli amici e le donne che in passato ha lasciato entrare nella propria vita non l'hanno mai capito. Se ne andavano tutti prima o poi, spaventati dalla sua intransigenza, dalla sua visione del mondo ordinata ed assoluta, dai suoi scatti di rabbia quando qualcosa interferiva con il ritmo stabilito del quotidiano. Perché perderci tempo?
Manuel ha una certezza: ognuno è fatto a modo suo, meglio tenersi lontano da chi non impara ad accettarti, meglio coltivare corpo e mente per se stessi che sprecare energie preziose in relazioni con altri esseri umani che di umano hanno poco, tutti così diversi, pretenziosi, pronti a giudicare, poco disposti ad ascoltare, poco interessati ad una visione corretta del mondo.
Mentre fa jogging nel parco Manuel conosce Buana. Indonesiano, stessa età e corporatura simile, corrono affiancati per un bel tratto prima di scambiarsi uno sguardo che non sia di sfida. Una volta fermi estraggono dai marsupi lo stesso integratore e per questo si sorridono. La scena si ripete per alcuni giorni, fino a che decidono di presentarsi.
Manuel ride del nome di Buana: in indonesiano ha un significato bellissimo, "il mondo", ma a lui ricorda solo i servitori di vecchi telefilm e i neri delle barzellette d'infanzia. A Buana, invece, il nome di Manuel sembra quello di una caramella di zucchero da sciogliere in bocca.
Se lo spiegano in tedesco. Perché i due hanno in comune non solo un fisico curato ma anche una mente allenata ad esercizi di stile. Inizialmente faticano un po' a capirsi: nessuno dei due ha mai fatto pratica usando la lingua tedesca per comunicare davvero con qualcuno.
Nessuno dei due, a parte gli esercizi grammaticali di ripetizione ad alta voce, ha mai pronunciato dal vivo la frase viel Vergnügen.
"Piacere di conoscerti", significa. Chissà se avranno modo di comprenderne il senso, al di là della traduzione. Le premesse solitarie di entrambi non promettono più di tanto.
...
A commento del racconto avevo cercato una marinata per costine in un libro americano di ricette per il barbecue e ce n'era una dichiarata indonesiana, impassibilissima: conteneva burro di arachidi e una non meglio specificata "salsa per tacos". Va bene, in fondo ognuno è libero di relazionarsi all'"etnico" come preferisce. Diciamo che questa è la mia riduzione a più miti consigli, che resta ibrida e che utilizza il Grand Marnier al posto delle varianti statunitensi e del tuak, un liquore indonesiano ricavato dalla linfa di siwalan, la palma borasso da sago.
Dettaglio tecnico: le costine sono più saporite se le si marina una notte intera, ma in quel caso la salsa di soia va aggiunta solo un'oretta prima di cuocere o la carne si indurisce. parola di esperienza indonesiana.
Costine marinate alle arachidi e Grand Marnier, vagamente indonesiane
per 4 persone come stuzzichino, per 2 come piatto principale:
800 g di costine di maiale
3 cucchiaiate di arachidi sbucciate e spellate
1 piccola cipolla
2 spicchi di aglio
1/2 limone
5 g di zenzero fresco
1/2 bicchiere di vino di riso cinese
3 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di Grand Marnier
Sbucciare aglio e zenzero e pestarli in un mortaio con le arachidi, unendo poi anche il liquore, fino a ridurli in pasta cremosa.
Grattugiare grossolanamente la cipolla e molto finemente la scorza del limone e unirle alla crema. Aggiungere anche il vino, il succo di limone e la soia , mescolare bene e marinarvi le costine, tenendole in frigo coperte per un paio di ore.
Se non si usa la griglia (come nel mio caso), versare costine e marinata in una teglia e cuocere in forno ventilato a 160 °C per un'oretta e servire ben calde.
Da mangiare rigorosamente con le mani!
- rivoli affluenti:
- il libro "confusionario" è una raccolta di ricette ed articoli sul bbq pubblicati sulla rivista Sunset Magazine a partire dal 1938: Jerry Anne Di Vecchio (cura), The Ultimate Grill Book, Sunset Publishing, 1991, ISBN 0-376-02890-4
Il vostro sito è meraviglioso e vario. Essere disabili e insonne io sono sempre occupato con voi.
RispondiEliminaBuona fortuna!