Passa ai contenuti principali

crema di pane di segale raffermo per un riciclo creativo


Quando è l'essere a fare la spesa, e compra meravigliosi pani di vario tipo e poi li lascia tutti così, nei loro sacchetti di carta, ben nascosti dietro i cestini di frutta secca sopra il mobile della cucina, a seccare lentamente per tutto il weekend, e tu te ne accorgi solo a cose fatte. Ecco, in quei casi gli esiti possibili sono due: o montagne di pangrattato unite a montagne di improperi, oppure la versione positivamente zen di ogni esperienza, che ne mostra i lati positivi e di crescita.

Ovviamente, sia per pace familiare sia per attitudine personale, la prima via viene debitamente tralasciata, e ci si imbarca nell'impresa, data la mezza giornata libera, di preparare tutta una serie di ricette di recupero, dividendo i vari pani in preparazioni diverse, per congelarle e servircene a tempo debito, quando il tempo per cucinare manca del tutto.

Le varie ispirazioni sono stati gli gnocchetti di pane, i pizzoccheri chiavennaschi, i canederli (quelli tradizionali e quelli creativi) e zuppe tipo il pancotto. Per il pane a base di segale, invece, ho rispolverato la ricetta della crema di pane al latte, cercando però di evolverla nella direzione rustica che la segale mi ispirava, e l'ho legata a pancetta, ceci e cime di rapa.

Non era quel pane di segale molto scuro e compatto, si trattava semplicemente di un bastone di pane CON farina di segale, quindi dalla mollica morbida ma di un bel colore bruno. Invernale? Ma, sarà che il calendario dice che è primavera, ma qui il mood da bella ciotolona di zuppa calda e da pane scuro non è ancora passato. E anche l'essere, poco "da minestra", questa volta concorda.


Crema di pane alla segale con cime di rapa e ceci

ingredienti per 4 persone:
500 g di cime di rapa
80 g di ceci secchi (o 200 g di ceci cotti, peso sgocciolato*)
1 piccola cipolla rossa
150 g di pane alla segale semiraffermo
200 ml di latte
50 g di pancetta affumicata in una fetta spessa
2 spicchi di aglio
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1 peperoncino rosso
1 foglia di alloro
1 cucchiaio di olio extravergine
sale

Ammollare i ceci secchi 8 ore in acqua fresca, cambiando l'acqua un paio di volte. Sciacquarli e lessarli in 2 l di acqua con l'alloro e uno spicchio di aglio per un paio d'ore, fino a che sono morbidi e l'acqua si è ridotta a circa la metà. 

Levare l'aglio lesso e l'alloro, salare e versare nella pentola le cime di rapa tagliuzzate, il pane a pezzi, e il latte e cuocere a fioco basso fino a che il pane diventa una crema.

A parte rosolare in poco olio la pancetta affumicata ridotta a dadini con cipolla tritata, il cumino, il secondo spicchio d'aglio schiacciato e il peperoncino privato dei semi. 

Quando la pancetta è croccante eliminare aglio e peperoncino e versarla con tutto il condimento nella crema; mescolare per bene, regolare se serve di sale e servire caldo o tiepido.


(* Se si usano ceci in scatola scolarli, sciacquarli, cuocerli 10 minuti in 1,2 l di acqua bollente con aglio e alloro e poi procedere come sopra.)
  • rivoli affluenti:
  • quando mi si nomina la segale non posso fare a meno di ricordare: J.D. Salinger, The Catcher in the Rye, 1951, libro di formazione assolutamente indispensabile, meglio conosciuto in Italia come Il giovane Holden

Commenti

  1. Insisterei su questo legame tra letteratura e cibo...sempre intrigante!

    RispondiElimina
  2. poco per volta lo ripiglio, don't worry. Sto proprio ripensando a un po' di cose, in effetti.

    RispondiElimina
  3. Il pane di segala io l'adoro come lo fanno in Austria che è abbastanza morbido e non nero come quello che trovo qui compatto quasi come un pugno, pesante e nero. Ottima questa minestra mi piacerebbe. Ormai mangiamo talmente poco pane che non ho più rimanenze di nessun tipo. Lo acquisto lo porziono e lo congelo nel caso mi dimentico di acquistare. Vedrò di fare avanzare qualcosa,...... grazie cara un abbraccio e buona fine settimana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me in effetti il pane di segale piace tantissimo in entrambe le versioni, a parte occasioni strane come questa in realtà non m avanza mai.

      Elimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!