Passa ai contenuti principali

conciata "per le feste"

Post superbreve per questioni pratiche: pensavo che stelline di ghiaccio e fiocchi di neve di cristallo fossero rappresentazioni sufficienti dell'aspetto invernale del Natale, per lo meno da queste parti dell'emisfero boreale... Invece è arrivata sul serio la neve, insieme ad un freddo vero.



Ed insieme al freddo è arrivata un'infreddatura "con i fiocchi", appunto... Così per farla breve mi sono messa in cucina tutta intabarrata e mi sono preparata un piattino velocissimo di tagliolini giapponesi (in onore alla mia golosità ed ai festeggiamenti di questi giorni per il compleanno dell'Imperatore...) ed aromi tailandesi, con la certezza che queste microventate di oriente mi metteranno allegria e con la speranza che uova, lime e peperoncino mi restituiscano un filo di energia e mi aiutino a sopravvivere agli starnuti... che da stasera c'è da cucinare "per le feste"! Stay tuned...



Ramen al lime e peperoncino
ingredienti x 4 persone:
gr. di ramen secchi (o tagliolini)
2 uova
1 cipolla
1 piccola carota
1 dadino di zenzero
1 lime
1 peperoncino
1 piccolo mazzetto di prezzemolo fresco
salsa di soja
olio di cocco (o olio di semi + 1 goccio di olio di sesamo)
zucchero

Tagliare la cipolla a fettine sottili, metterne da parte 2/3 e tritare il rimanente.

Tagliare lo zenzero e la carota a filettini sottili; tritare un cucchiaio di prezzemolo; spremere il succo del lime, grattugiandome poi finissima metà della scorza e tagliando a striscioline decorative l'altra metà.

Sbattere sommariamente le uova con un cucchiaio di salsa di soja, la cipolla tritata ed un pizzico di zucchero e versarle in un tegame con un cucchiaio di olio caldo, in modo da formare una frittatina sottile, ben cotta sotto ma ancora leggermente liquida in superficie.

Aiutandosi con un paio di spatole arrotolare la frittata su se stessa e lasciarla cuocere ancora qualche secondo, quindi trasferirla in un piatto e coprirla in modo che sia completamente cotta e l'uovo, rapprendendosi all'interno della spirale, la mantenga in forma.

Portare a bollore l'acqua per la pasta; nel frattempo al fondo della frittata che è rimasto nella padella unire un altro cucchiaio di olio, scaldare bene quindi farvi dorare il resto della cipolla con peperoncino, zenzero, carota ed una parte del prezzemolo.

Lessare i ramen nell'acqua bollente (non salata) per un paio di minuti, scolare bene e versare nella padella con le verdure, rimestare bene e spruzzare con il succo e la scorza grattugiata del lime e con un paio di cucchiai di salsa di soja lasciando amalgamare bene i sapori per un minuto o due a fuoco vivace.

Suddividere in ciotole individuali, spolverizzare con il prezemolo rimasto, distribuirvi poi sopra la frittata tagliata a rondelle sottili e decorare con i filettini di scorza di lime.
  • rivoli affluenti:
  • tutta questa neve chissà come mai oggi mi fa venire in mente un libro solo: Jack London, Zanna Bianca, 1906

Commenti

  1. Vedi ? lo sapevo che ti serviva un pezzetto di zenzero , un pizzico di peperoncino ed una spruzzatina di lime ? La zuppetta thai è proprio quello che ti ci vuole , ma questi ramen al lime e peperoncino , non me li perdo ! A proposito ? dove hai preso gli ingredienti ?
    Hai aperto il frigo ? :-)))))))))
    Auguri e un abbraccio !

    RispondiElimina
  2. @corradoT: grazie mille, auguri anche a te ed alla tua (santa!) moglie...

    @chiara: lo so, lo so che il mio frigo e la mia dispensa sono peggio del gonnellino di Etabeta... e che stanno praticamente diventando una barzelletta!
    Abbracci augurosi anche a te...

    RispondiElimina
  3. Sentivo un profumino fresco e speziato...e sono arrivata qui...bè peperoncino...vitamina C serve con questo freddo, eccome se serve!
    :-)

    RispondiElimina
  4. Carissima,
    Ti mando tanti cari auguri di Buon Natale nella speranza che queste Feste ti avvolgano in un manto di serenita' ed allegria.
    Di nuovo, tanti auguri!
    Marianna

    RispondiElimina
  5. @pagnottella: infatti devo dire che mi sento già meglio!

    @biancorosso: grazie mille Marianna, auguro anche a te delle giornate piacevoli e serene sia in queste feste di fine anno che per tutti i giorni a seguire.

    @artemisia: ti ringrazio e ricambio davvero di cuore!

    RispondiElimina
  6. e Buon Natale (anche alla giapponese)!

    RispondiElimina
  7. @enrico: auguri anche a te, sia cinesi che russi!

    RispondiElimina
  8. Ne approfitto per farti gli auguri anche io e soprattutto di gustarmi la lettura di questo omaggio all'imperatore ehehehe
    :))

    RispondiElimina
  9. @gambetto: quest'anno è andata così, ma vedrai se sono in forma cosa non mi invento per il suo prossimo compleanno...

    RispondiElimina
  10. Non oso pensare...forse potresti rifare la pizza di scarole napoletana con qualche alga nipponica di pari consistenza ahahaha!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

Milano matsuri: una festa popolare giapponese... sotto casa!

Il 26 maggio nessuno mi cerchi: non ci sarò! Il 26 maggio succederà una cosa bellissima, tanto che non sto più nella pelle dalla voglia che arrivi presto, e trascorrerò l'intera giornata a Milano vivendo un'esperienza giapponese davvero unica. A meno di non abitare in Giappone, intendo, cose così in Italia non si vedono spesso... A Milano tra via Keplero e piazza Carbonari (pochi passi dalle stazioni metrò di Zara o Sondrio) una domenica tutta dedicata alle tradizioni giapponesi. Non le solite che conoscono tutti, tipo sushi o manga, ma proprio quelle popolari, i divertimenti delle persone semplici che affollano una festa di piazza... insomma: un vero e originale matsuri giapponese, con le sue bancarelle, i suoi suoni, i suoi profumi ed i suoi colori! In alcune città d'Italia si sono tenuti degli eventi denominati " matsuri ", ma mai è stata ricostruita la vera atmosfera della sagra di paese giapponese, mai è stata presentata una così vasta gamma di aute

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!