Va bene, lo so, lo so: oggi è il giorno delle Nozze Reali. Anche se nel blog mi sembra di parlare quasi solo di Giappone, in realtà la Gran Bretagna è un'altra delle mie passioni esterofile più o meno nascoste. Quindi, volente o nolente, di questo matrimonio sono al corrente anch'io...
Oggi è imperativo parlare d'Inghilterra; ma perchè, mi sono chiesta, generalmente in effetti nomino la Gran Bretagna così poco, dato che la sento tanto vicina? Forse semplicemente perchè è davvero qui dietro l'angolo, facilmente raggiungibile e talmente "domestica" da non esercitare quel fascino misterioso di cui continuano ad essere avvolte terre meno a portata di mano.
E poi, altra fortuna, della Gran Bretagna capisco pure la lingua e la grafia, quindi gran parte del mistero si volatilizza. E capisco ed apprezzo parecchio anche la loro cucina, ad essere sincera, consumandola con curiosità in loco e cibandomene abbastanza spesso anche a casa, alla faccia dei soliti diffusi pregiudizi di noi non-inglesi sulle abitudini gastronomiche britanniche.
A parte gli scherzi: ciò che mi affascina sempre del Paesi stranieri, oltre naturalmente alla gastronomia, sono prevalentemente tutti quegli usi e costumi che si differenziano radicalmente dai nostri, che per me risultano irresistibile ed eterna materia di studio. A maggior ragione quando si riferiscono a categorie sociali diverse da quella più comune a cui anche io appartengo. Cosa di più goloso ai mei occhi dunque di un tuffo nel menù per le nozze reali del principe d'Inghilterra?!
Lo scorso anno a Hay on Wye, un paesino del Galles farcitissimo di librerie (già, non ho ancora trovato il tempo di parlare per esteso di quell'esperienza mistica...), ancora totalmente all'oscuro dei progetti matrimoniali della real coppia avevo acquistato, tra i tanti, un meraviglioso libro con tutti i menù serviti dalla Corte Inglese degli ultimi centocinqant'anni in occasione di ricorrenze ufficiali importanti quali incoronazioni, giubilei e simili. Quando si dice il caso...
E veniamo al punto: da mesi sento parlare della torta al cioccolato a cui principe William era tanto affezionato nelle sue merende di bambino e che sembra aver chiesto anche per il suo matrimonio, in affiancamento alla torta di nozze ufficiale. Sinceramente i dolci erano in fondo alle mie curiosità all'interno del menù reale, ma ho controllato lo stesso: si parla di sontuose chocolate cakes nel mio libro, ma naturalmente quella torta "per bambini" non c'è!
Non avendo dunque sottomano la ricetta originale (ne' tantomeno la voglia di cercarmela davvvero) speravo di averla scampata. Invece mi sono imbattuta nella chocolate bisquit cake di Alessandra di Menù Turistico e nel curioso strascico di commenti riguardo alla supposta forma tradizionale della torta. Vera ricetta d'infanzia del principe o no, adesso non potevo più accamprare scuse: oggi avrei dovuto prepararla comunque!
Ma me la sono rigirata lo stesso: visto che un matrimonio dovrebbe essere un'aspirazione all'armonia, alla condivisione ed all'accordo, ho pensato di rimanere in armonia con la ricetta proposta da Alessandra, di condividerne la preparazione con qualcuno che avesse più confidenza di me con il cioccolato, di cercare una forma che non fosse ne' tonda ne' quadrata (ne' supposta...) ma che avesse a che fare con l'accordo.
FRIENDSHIP & LOVE (SOMEHOW BRITISH) GUITARCAKE
Per uno stampo a chitarra lungo 40 cm. (c.a 12 porzioni):
2 pacchetti di biscotti digestive
500 g di cioccolato fondente in gocce + 100 gr. per la decorazione
500 ml di panna da montare + 150 ml. per la decorazione
100 gr. di cioccolato bianco per la decorazione
2 cucchiai di zucchero
Spezzettare i biscotti, dividendoli circa in quattro parti o comunque in grossi pezzi irregolari e distribuirli nello stampo.
Scaldare 500 ml. di panna quasi al punto di ebollizione e versarla su 500 gr. di cioccolato fondente, mescolando velocemente con una frusta perchè il cioccolato si sciolga in modo uniforme.
Quando il composto comincia ad addensare versarlo sui biscotti, battendo la teglia sul piano di lavoro in modo che si distribuisca in modo uniforme.
Coprire e lasciar rassodare in frigo per una notte. Poco prima di servire capovolgere la torta su un vassoio da portata. Dopo una notte in frigo dovrebbe uscire dallo stampo con facilità, senza lasciare grandi rimasugli di ganache sulla carta forno.
Sciogliere separatamente nel microonde a media potenza (o a bagnomaria) o il cioccolato bianco e quello fondente rimasto per la guarnizione, versarli in due bricchetti e disegnare una griglia sulla chitarra alternandoli.
All'ultimo momento montare la panna rimasta con i due cucchiai di zucchero e decorare la superficie del dolce con dei piccoli ciuffetti, creando anche un contorno sul perimetro (che ha il grande pregio di nasconderne l'irregolarità dei bordi...).
Il dolce a chitarra è pronto da servire anche senza ulteriore riposo (la notte intera è stata sufficientemente ristoratrice!) e si taglia facilmente a fette.
Oggi è imperativo parlare d'Inghilterra; ma perchè, mi sono chiesta, generalmente in effetti nomino la Gran Bretagna così poco, dato che la sento tanto vicina? Forse semplicemente perchè è davvero qui dietro l'angolo, facilmente raggiungibile e talmente "domestica" da non esercitare quel fascino misterioso di cui continuano ad essere avvolte terre meno a portata di mano.
E poi, altra fortuna, della Gran Bretagna capisco pure la lingua e la grafia, quindi gran parte del mistero si volatilizza. E capisco ed apprezzo parecchio anche la loro cucina, ad essere sincera, consumandola con curiosità in loco e cibandomene abbastanza spesso anche a casa, alla faccia dei soliti diffusi pregiudizi di noi non-inglesi sulle abitudini gastronomiche britanniche.
A parte gli scherzi: ciò che mi affascina sempre del Paesi stranieri, oltre naturalmente alla gastronomia, sono prevalentemente tutti quegli usi e costumi che si differenziano radicalmente dai nostri, che per me risultano irresistibile ed eterna materia di studio. A maggior ragione quando si riferiscono a categorie sociali diverse da quella più comune a cui anche io appartengo. Cosa di più goloso ai mei occhi dunque di un tuffo nel menù per le nozze reali del principe d'Inghilterra?!
Lo scorso anno a Hay on Wye, un paesino del Galles farcitissimo di librerie (già, non ho ancora trovato il tempo di parlare per esteso di quell'esperienza mistica...), ancora totalmente all'oscuro dei progetti matrimoniali della real coppia avevo acquistato, tra i tanti, un meraviglioso libro con tutti i menù serviti dalla Corte Inglese degli ultimi centocinqant'anni in occasione di ricorrenze ufficiali importanti quali incoronazioni, giubilei e simili. Quando si dice il caso...
E veniamo al punto: da mesi sento parlare della torta al cioccolato a cui principe William era tanto affezionato nelle sue merende di bambino e che sembra aver chiesto anche per il suo matrimonio, in affiancamento alla torta di nozze ufficiale. Sinceramente i dolci erano in fondo alle mie curiosità all'interno del menù reale, ma ho controllato lo stesso: si parla di sontuose chocolate cakes nel mio libro, ma naturalmente quella torta "per bambini" non c'è!
Non avendo dunque sottomano la ricetta originale (ne' tantomeno la voglia di cercarmela davvvero) speravo di averla scampata. Invece mi sono imbattuta nella chocolate bisquit cake di Alessandra di Menù Turistico e nel curioso strascico di commenti riguardo alla supposta forma tradizionale della torta. Vera ricetta d'infanzia del principe o no, adesso non potevo più accamprare scuse: oggi avrei dovuto prepararla comunque!
Ma me la sono rigirata lo stesso: visto che un matrimonio dovrebbe essere un'aspirazione all'armonia, alla condivisione ed all'accordo, ho pensato di rimanere in armonia con la ricetta proposta da Alessandra, di condividerne la preparazione con qualcuno che avesse più confidenza di me con il cioccolato, di cercare una forma che non fosse ne' tonda ne' quadrata (ne' supposta...) ma che avesse a che fare con l'accordo.
Eccola qui, in tutto il suo sonoro splendore, la nostra variazione sul tema! Omaggio all'amicizia (di questo pazzo mondo dei foodblogger) e all'amore (degli sposini reali) sviluppato "a quattro mani" con Virò. Be', più mani sue che mie, in effetti: io ai testi, lei in cucina e alle foto...
FRIENDSHIP & LOVE (SOMEHOW BRITISH) GUITARCAKE
Per uno stampo a chitarra lungo 40 cm. (c.a 12 porzioni):
2 pacchetti di biscotti digestive
500 g di cioccolato fondente in gocce + 100 gr. per la decorazione
500 ml di panna da montare + 150 ml. per la decorazione
100 gr. di cioccolato bianco per la decorazione
2 cucchiai di zucchero
Rivestire la teglia di carta forno bagnata e ben strizzata, in modo che sia malleabile e rivesta il più possibile con precisione le forme dello stampo.
Spezzettare i biscotti, dividendoli circa in quattro parti o comunque in grossi pezzi irregolari e distribuirli nello stampo.
Scaldare 500 ml. di panna quasi al punto di ebollizione e versarla su 500 gr. di cioccolato fondente, mescolando velocemente con una frusta perchè il cioccolato si sciolga in modo uniforme.
Quando il composto comincia ad addensare versarlo sui biscotti, battendo la teglia sul piano di lavoro in modo che si distribuisca in modo uniforme.
Coprire e lasciar rassodare in frigo per una notte. Poco prima di servire capovolgere la torta su un vassoio da portata. Dopo una notte in frigo dovrebbe uscire dallo stampo con facilità, senza lasciare grandi rimasugli di ganache sulla carta forno.
Sciogliere separatamente nel microonde a media potenza (o a bagnomaria) o il cioccolato bianco e quello fondente rimasto per la guarnizione, versarli in due bricchetti e disegnare una griglia sulla chitarra alternandoli.
All'ultimo momento montare la panna rimasta con i due cucchiai di zucchero e decorare la superficie del dolce con dei piccoli ciuffetti, creando anche un contorno sul perimetro (che ha il grande pregio di nasconderne l'irregolarità dei bordi...).
Il dolce a chitarra è pronto da servire anche senza ulteriore riposo (la notte intera è stata sufficientemente ristoratrice!) e si taglia facilmente a fette.
Forse non la versione più adatta ad un pranzo reale perchè le fette in effetti non saranno ne' quadrati regolari ne' tantomento spicchi simmetrici...
Le Maestà Loro ci perdonino, ma quanta armonia e quanto divertimento in questo accordo! Se scesi dalla carrozza volessero favorire...
- rivoli affluenti:
- Marghuerite Patten OBE, The Coronation Cookbook, Hamlyn
ora, magari tu non ci credi, ma io stamattina ho preso mezza giornata di permesso. Perchè appena ho iniziato a rendermi conto di quello che stava succedendo, ho cominciato a non capacitarmi più di niente: non capivo un tubo, non mi tornava nulla- e quando "mi è tornato" è stata un'emozione troppo forte. Di quelle per cui ringrazi il cielo di avere accumulato ore e ore di straordinario, che oggi ti tornan comode, perchè davvero in ufficio faresti solo danni, scombussolata come sei.
RispondiEliminaSo che in tanti non capiranno (e non sapete neppure quanto abbia apprezzato il taglio di questi vostri post, con la dedica a William e Kate)- e non mi importa di passare per esagerata o per scema: ma l'amicizia è saper leggere oltre le righe e quello che sto leggendo da stamattina è uno tsunami di affetto, travolgente e inebriante.
in questo momento, sono davvero troppo emozionata per scrivere cose con un minimo di senso: ma questa chitarra, questa dedica e questa doppia firma mi hanno davvero fatto venire un groppo in gola. mi fermo qui, ma le cose che vorrei dirvi sono davvero tante- e tutte belle e tutte nel segno della gratitudine, per aver avuto l'opportunità di conoscere persone meravigliose come te e Virò- e tutto il resto
Grazie, dal profondo del cuore
ale
GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE...bacionissimi, Flavia
RispondiEliminaE la OLA DELLA SETTIMANA va a.....
RispondiEliminaACQUAVIVA SCORRE, PER LA SUPPOSTA FORMA DELL'ACCORDO, LA CHOCOLATE BISCUIT CAKE PIU' BELLA CHE OGGI SIA STATA PUBBLICATA NELLA BLOGSFERA!!!!!!
@ale: e brava!!! La tua mezza giornata di pausa dal mondo, a gustarti parate reali, torte al cioccolato ed un bel fazzoletto di lacrime consolatorie credo sia un ottimo risultato, ancora più eclatante delle nozze del giorno!
RispondiElimina@eli.fla: no no, altrochè: grandissima tu, come amica e come agente segreto!
@mapi: guarda che la cuoca però è Virò, il merito va assolutamente condiviso.
E questa ce la mangiamo tra noi, che a W+K si adatta meglio la regale torta a tre piani con sposini di Annalù e Fabio!
però secondo me , se sostituisci i Digestive con i novellini (rottiin pezzi più piccoli) e la panna col burro, è molto simile al gusto del classico salame dolce piemontese (forma ae decorazione a parte , naturalmente). Quindi i gusti albionici non sono poi così diversi.
RispondiEliminaMi accodo a MaPi...la OLA della settimana è per la supposta ops (nell'enfasi del momento un lapsus ci sta :P aahahhaha)chitarra di Virò&Acquaviva! Semplicemente geniale l'idea, la realizzazione ed il post. Se mai ci fosse una sezione premi Alessandra (Raravis) mi sa che queste 4-mani al lavoro meritano come non mai...per affetto, bravura e soprattutto per il saper coniugare amicizia con ironia, stima con divertimento :)
RispondiEliminaPS
Mi posso permettere un abbraccio a distanza ad entrambe le due autrici-per-un-giorno o rischio di essere menato?! :P ehehehehe
Acquaviva mia, piango anch'io... per cui immagino la Ale, e sono perfettamente d'accordo con Mapi su tutto...
RispondiEliminacausa ed effetto, forma e sostanza e tutto un'armonia!
Un abbraccio a te e Virò!
@ enrico: d'accordissimo! Infatti come vedi il "somehow british" alludeva proprio alla popolare internazionalità di un dolce di questo tipo.
RispondiElimina@gambetto: povera Ale, è talmente scombussolata oggi da tutto quanto che vuoi pure incaricarla di assegnare premi, sai che casini combinerebbe?!
E poi secondo me meritano tutte un premio, è impossibile scegliere una torta migliore di un'altra. Te ne rendi conto dalla inestricabile rete di commenti divertiti e commossi che si stra sviluppando in queste ore tra chocofinger cialtroni...
@ginestra: dai, basta piangere... ora devo correre ad una tv per vedere qualche rimasuglio di matrimonio e sperare nei prossimi giorni di beccare qualche ripresa della famosa torta di William! Di certo non potrà competere con le nostre, ma così, giusto per vedere come l'hanno vestita...
FORTISSIMA!!! Da OLA davvero!!!
RispondiEliminaBuon weekend
Cristina
Passami la chitarra per favore...!! Un abbraccio cioccolatoso !!
RispondiEliminabellissimo post (e come poteva essere altrimenti?) e stupenda quella chitarra! ed è vero: quanto divertimento... e ora che ci abbiamo preso gusto, cosa organizziamo?
RispondiEliminabaci
buonissima! anche noi abbiamo partecipato alla sorpresina per Ale! e quanto é buona la torta????? cosi scopriamo il tuo blog e ci iscriviamo! Buon weekend, Giorgia & Cyril
RispondiElimina@pverimabelliebuoni: forte anche tu, come ho già avuto modo di dire... Buon weekend anche a te e grazie.
RispondiElimina@glu.fri: mi sa che sotto questa pioggia di cioccolato oggi finiremo per ubriacarci. Al suono di chitarra, naturalmente...
@cristina: è quasi pericoloso domandarselo sul serio!!! Qualcuno ha ventilato un raduno... Allora sì che è la volta che ci divertiamo davvero!
@c&g: una vera organizzazione internazionale, questo chocofinger!!!
Sei sempre un bel po' avanti, non c'è che dire.
RispondiEliminaE complimenti anche da me :-)
Visto che l'esperimento di una collaborazione a quattro mani ha meritato addirittura la prestigiosissima Ola della Mapi, un graditissimo abbraccio a distanza di Gambetto, le lacrime di commozione della ALe e l'affetto di tanti foodamici...mi chiedo cosa mai potrebbe accadere se le mani diventassero di piu?
RispondiEliminaInsomma...questo raduno cialtronturistico s'ha proprio da fare!
Una olettina anche da me...
RispondiEliminaBuona fine di settimana :)
@arabafelice: sì, talmente avanti che se faccio un altro passo rischio di cadere nel burrone stile Will(iam) Coyote...
RispondiElimina@virò: una ricetta a cento mani?! Ci sto! Casa mia o casa tua?
@corradoT: grazie, buon weekend anche a te.
Sono appena arrivata e sono stanchissima, ma fatemi fare un applauso a questo capolavoro che, più che a quattro mani, chiamerei "a due neuroni"!
RispondiEliminaAcquaviva e Virò non siete normali, ed io anche solo per questo, non posso non adorarvi!
@muscaria: parlo (credo) anche a nome di Virò: la considerazione è assolutamente reciproca!
RispondiEliminasolo adesso ho letto, Acquaviva e Virò: ma tra gli ingredienti, non ho trovato la misura dell'ingrediente principale. E ho letto con attenzione, eh! Insomma, ironia? quanta ne occorre? Però mi sono risposta da sola, tanta. Anzi, tantissima. Un abbraccio forte e il debito di una risata! Iomilanese-laura
RispondiEliminaDa dove comincio?Mi sono appena ripresa dalla straordinaria pompa e cerimonia e dalle torte e brindisi che mi sono stati offerti da perfetti sconosciuti durante un giorno in cui perfino i vicini mi hanno rivolto la parola!Poi leggo il tuo post,quello di Amanita e quello di Alessandra e mi viene il groppo alla gola...
RispondiEliminaIl libro a cui fai riferimento e' quello della Patten?Qui e' considerata una figura con una certa autorita' e non ho niente di suo...
Proprio ieri mi hanno "passato" il titolo di un libro (ottimo,a quanto pare) sulle torte matrimoniali inglesi.Lo so che il dolce ti attrae un po' meno del salato,ma ti passero' il titolo lo stesso...
Un bacione.
@io.milanese laura: ma dai, sì, che belli i debiti di risate!
RispondiElimina@edith.pilaff: che meraviglia le tavolate di quartiere ed i festeggiamenti di strada! Ne ho letto parecchio su quel libro ma non ci sono mai capitata in mezzo!
E sì, è lei, Marguerite Pattern, fatta pure Cavaliere per il lustro che il suo lavoro ha portato alla cultura gastronomica britannica!
Cercati il libro nei Reminders (è imbustato in carta dorata!): è del 2002 e credo sia oramai fuori catalogo.
Non ti consiglio di andare direttamente ad Hay on Wye se non hai qualche settimana libera perchè rischi fortemente di rimanerci incastrata a lungo tra quegli scaffali!
Grazie per la segnalazione dell'altro libro, che verrò presto a cercarmi (dove sei attorno al 20 giugno?). Mi appassiona tutto ciò che fa costume, quindi ben vengano anche le torte, se hanno un filo conduttore mirato.
Ciao,eccomi qui col titolo,as promised!
RispondiEliminaWedding cakes and cultural history - Simon Charlsey (1992).
Il 20 giugno tecnicamente sarei in Italia,ma mi e' appena arrivata un'offerta di consulenza per una delicatessen carinissima e sto pensando di cancellare il biglietto....
Forse e' la volta buona per svaligiare Oxfam!
....Chissà perchè mi piace proprio "vedervi" cucinare insieme :-)
RispondiEliminaSpero di ritrovarci di nuovo , tutte tre in cucina ! Un abbraccio , anzi ...DUE ! chiara
@edith.pilaff: ettipareva che sceglievamo date incrociate?! Comunque appena ho dati precisi ti aggiorno, chissà che sia la volta buona davvero...
RispondiElimina@chiara: non limitiamoci a vivere sperando... dobbiamo vivere organizzando!
Un abbraccio anche a te, doppio naturalmente.