L'altra sera mi ha colto di sorpresa un profumo di acacia. Un segnale di primavera che si è insinuato tra i pensieri plumbei di un periodo complesso e mi ha ricordato che la natura si rinnova e tutto rinasce, noi volenti o meno, noi partecipi o no.
"Seasons will pass you by", come dicevano gli Yes. Ma anche, con meno amarezza, la testimonianza che le cose belle continuano ad accadere anche quando non ce ne rendiamo conto. E sarebbe il caso di accorgersene e non farsi sorprendere all'improvviso dalla primavera come se fosse fuori stagione, come se il mondo si fosse fermato prima, come se non avesse importanza vivere in sintonia con il proprio tempo.
Il mio pensiero è sempre al Giappone ed alle persone che apprezzano la fioritura della nuova primavera mentre spalano macerie e cercano di ricostruirsi con determinazione una speranza di futuro. Tutto di conseguenza qui si ridimensiona.
In Giappone non si celebra la Pasqua, in questi giorni. Nelle religioni in cui esiste, la parola in origine significa "passaggio". In Giappone si celebra ogni singolo giorno dall'11 marzo il passaggio da quella che un attimo prima era la normalità della vita quotidiana ad un mondo tutto diverso: senza più famiglia, senza più casa, senza più lavoro, ci si rinnova con dolore e caparbia dignità.
Non riesco a pensare ad una Pasqua di pulcini e coniglietti, però ci sta la volontà di condivisione e di passaggio a qualcosa di migliore. Quest'anno poi la Pasqua cattolica coincide eccezionalmente con quella ortodossa. Non è un momento qualsiasi ma un'occasione di sintonia.
Di conseguenza decoro uova, simbolo di rinascita, come si fa nella tradizione ortodossa...
(il trucco sono delle cartine che si infilano sull'uovo sodo ancora bollente, poi lo si rituffa subito nell'acqua di cottura per pochi secondi fino a che le pellicola decorata aderisce al guscio).
e si accompagnano ad altri ingredienti delle tavole tradizionali un po' cattoliche ed un po' ortodosse, collaborando ad offrire un
ingredienti in dosi casuali:
uova sode
insalatine fresche
salame nostrano
cracker
ogurzi zastolnie (cetriolini sotto aceto dolce)
smetana (panna acida), qui aromatizzata ai capperi
shprote (sardine affumicate sott'olio)
I cracker casalinghi sono semplici gallette salate ispirate al azzimo ebraico. La ricetta è la stessa del matzot, un po' più condito.
Per i cetriolini si ottiene qualcosa di vagamente simile sciacquando bene sotto acqua corrente dei cetriolini sott'aceto per eliminare l'eccesso di aceto, che per il palato russo è troppo pungente, e poi lasciandoli marinare un'oretta in poca acqua melata (portata quasi a bollore e liscelata con miele fino a che è ben sciolto) con aneto fresco e grani di senape.
Per la panna acida si può lasciar riposare un'oretta in frigo della panna da cucina miscelata a succo di limone e poco sale, poi addizionata con qualche cappero tritato, poca maionese, un pochino di rafano e una spolveratina di pepe.
- rivoli affluenti:
- The time between the notes relates the color to the scenes.
A constant vogue of triumphs dislocate man, it seems.
And space between the focus shape ascend knowledge of love.
As song and chance develop time, lost social temp'rance rules above.
Then according to the man who showed his outstretched arm to space,
He turned around and pointed, revealing all the human race.
I shook my head and smiled a whisper, knowing all about the place.
On the hill we viewed the silence of the valley,
Called to witness cycles only of the past.
And we reach all this with movements in between the said remark.
Close to the edge, down by the river.
Down at the end, round by the corner.
Seasons will pass you by,
Now that it's all over and done,
Called to the seed, right to the sun.
Now that you find, now that you're whole.
Seasons will pass you by,
I get up, I get down.
Yes, Close To The Edge IV: Seasons Of Man, da: Close To The Edge, 1972
Intanto ancora Buona Pasqua!
RispondiEliminaNel segno della pace universale di questo post...mi devi regalare quelle cartine!!!
RispondiEliminaBuona Pasqua mia cara Annalena.
RispondiEliminaPs. Quelle cartine sono bellissime
@enrico: grazie... e a voi buona serie di compleanni!
RispondiElimina@virò: nel segno della pace universale va bene, ma devi venirtele a prendere...
@patricia: le ho ricevute in dono e, come sempre, sono i regali più semplici quelli più preziosi! Auguri anche a te, grazie.