Come molti, i primi giorni in cui si parlava in rete della catastrofe giapponese non ho osato pubblicare immagini dirette delle zone terremotate. Sostanzialmente per rispetto del pudore delle popolazioni colpite: i Giapponesi infatti già in quei primi momenti erano poco interessati a lamentarsi ed a suscitare pietà, quanto più impegnati a causare poco disturbo ai soccorritori e ad affrontare da subito il problema con grande risolutezza.
Come molti, al posto delle foto di allagamenti e devastazioni ho usato un'immagine decisamente evocativa, un'onda del pittore Hokusai che monta nell'oceano con il vulcano Fuji sullo sfondo. Ne ha dipinte tantissime, due secoli fa, tutte emozionanti.
Amo da sempre il suo modo di descrivere la natura come un vero "personaggio", non sfondo alle azioni umane ma piena protagonista della vita insieme all'uomo. E trovo perfetta l'armoniosa fusione tra lo stile descrittivo della pittura giapponese con quello occidentale ottocentesco, quasi un delicatissimo ispiratore per un certo successivo decò.
Ebbene: alcune delle sue opere saranno visibili dal vero a Milano! Un'altra piccola, indispensabile goccia di Giappone nella nostra vita occidentale, a ricordarci ancora una volta la costanza, la meraviglia e la malinconia attuale di quell'incredibile Paese.
Dal 5 al 15 maggio da Caiati, in via Gesù 17, saranno esposte una cinquantina di stampe originali tra quelle di Hokusai Katsushika e quelle di Hiroshige Ando, altro artista giapponese ottocentesco affascinato dalla rappresentazione della natura e dalla pittura occidentale.
La notizia mi ha talmente deliziato che per un attimo ho accantonato i travagli giapponesi ed ho preparato un dessert, in tema primavera, delicatezza ed armonia. Nonostante non sia affatto di ispirazione nipponica e non abbia un colore tra i miei preferiti (l'ho già detto: io odio il rosa!), questo dolcino ha espresso esattamente il mio stato d'animo del momento: una coccola per l'anima, come saranno senz'altro per me nei prossimi giorni le grandi onde di Hokusai in originale viste da vicino...
600 gr. di fragole
200 gr. di miele di acacia
400 gr. di panna da montare
200 gr. di yogurt greco
1 bacca di vaniglia
10 gr. di gelatina in fogli
1 rametto di menta
3 cucchiai di zucchero semolato
2 gocce di colorante alimentare rosso
Tenere da parte qualche fragola per la decorazione e ridurre le altre a dadini; metterle in un tegame con il miele, la vaniglia tagliata per il lungo con i suoi semi ben raschiati ed un paio di cucchiai di acqua.
Scaldare rimestando fino a che il miele è ben sciolto, quindi lasciar sobbollire una decina di minuti, fino a che le fragole si sono quasi disfate.
Nel frattempo mettere i fogli di gelatina a bagno in acqua fredda, montare ben soda la panna e tritare finemente la menta, tranne qualche fogliolina per la decorazione.
Spegnere le fragole e sciogliervi la gelatina ben strizzata, foglio per foglio, quindi levare la stecca di vaniglia e frullare il tutto un po' grossolanamente, in modo da ottenere una crema non troppo omogenea con qualche pezzetto di fragola ancora percepibile.
Lavorare un po' lo yogurt con una frustina fino a che è ben cremoso ed incorporarlo alla panna montata, quindi miscelare delicatamente al composto il frullato di fragole intiepidito ed il trito di menta.
Distribuire il composto in coppette singole, lasciar raffreddare, coprire con pellicola e tenere in frigo per almeno un paio d'ore (ma anche tutta la notte).
Intanto versare lo zucchero semolato in un sacchettino per alimenti insieme al colorante ed alla stecca di vaniglia ben sciacquata ed asciugata, chiudere e "stropicciare" bene fra le mani in modo che lo zucchero si colori uniformemente di rosa, quindi riaprire e lasciar asciugare completamente lo zucchero, "maneggiandolo" di tanto in tanto perchè non si formino grumi.
Levare le coppette dal frigo una mezz'oretta prima di servire, decorandole all'ultimo momento con le fragole intere, le foglioline di menta ed una spolverata di zucchero colorato.
Come molti, al posto delle foto di allagamenti e devastazioni ho usato un'immagine decisamente evocativa, un'onda del pittore Hokusai che monta nell'oceano con il vulcano Fuji sullo sfondo. Ne ha dipinte tantissime, due secoli fa, tutte emozionanti.
Amo da sempre il suo modo di descrivere la natura come un vero "personaggio", non sfondo alle azioni umane ma piena protagonista della vita insieme all'uomo. E trovo perfetta l'armoniosa fusione tra lo stile descrittivo della pittura giapponese con quello occidentale ottocentesco, quasi un delicatissimo ispiratore per un certo successivo decò.
Ebbene: alcune delle sue opere saranno visibili dal vero a Milano! Un'altra piccola, indispensabile goccia di Giappone nella nostra vita occidentale, a ricordarci ancora una volta la costanza, la meraviglia e la malinconia attuale di quell'incredibile Paese.
Dal 5 al 15 maggio da Caiati, in via Gesù 17, saranno esposte una cinquantina di stampe originali tra quelle di Hokusai Katsushika e quelle di Hiroshige Ando, altro artista giapponese ottocentesco affascinato dalla rappresentazione della natura e dalla pittura occidentale.
La notizia mi ha talmente deliziato che per un attimo ho accantonato i travagli giapponesi ed ho preparato un dessert, in tema primavera, delicatezza ed armonia. Nonostante non sia affatto di ispirazione nipponica e non abbia un colore tra i miei preferiti (l'ho già detto: io odio il rosa!), questo dolcino ha espresso esattamente il mio stato d'animo del momento: una coccola per l'anima, come saranno senz'altro per me nei prossimi giorni le grandi onde di Hokusai in originale viste da vicino...
Crema di fragole con vaniglia e menta
ingredienti per 9/12 porzioni:600 gr. di fragole
200 gr. di miele di acacia
400 gr. di panna da montare
200 gr. di yogurt greco
1 bacca di vaniglia
10 gr. di gelatina in fogli
1 rametto di menta
3 cucchiai di zucchero semolato
2 gocce di colorante alimentare rosso
Tenere da parte qualche fragola per la decorazione e ridurre le altre a dadini; metterle in un tegame con il miele, la vaniglia tagliata per il lungo con i suoi semi ben raschiati ed un paio di cucchiai di acqua.
Scaldare rimestando fino a che il miele è ben sciolto, quindi lasciar sobbollire una decina di minuti, fino a che le fragole si sono quasi disfate.
Nel frattempo mettere i fogli di gelatina a bagno in acqua fredda, montare ben soda la panna e tritare finemente la menta, tranne qualche fogliolina per la decorazione.
Spegnere le fragole e sciogliervi la gelatina ben strizzata, foglio per foglio, quindi levare la stecca di vaniglia e frullare il tutto un po' grossolanamente, in modo da ottenere una crema non troppo omogenea con qualche pezzetto di fragola ancora percepibile.
Lavorare un po' lo yogurt con una frustina fino a che è ben cremoso ed incorporarlo alla panna montata, quindi miscelare delicatamente al composto il frullato di fragole intiepidito ed il trito di menta.
Distribuire il composto in coppette singole, lasciar raffreddare, coprire con pellicola e tenere in frigo per almeno un paio d'ore (ma anche tutta la notte).
Intanto versare lo zucchero semolato in un sacchettino per alimenti insieme al colorante ed alla stecca di vaniglia ben sciacquata ed asciugata, chiudere e "stropicciare" bene fra le mani in modo che lo zucchero si colori uniformemente di rosa, quindi riaprire e lasciar asciugare completamente lo zucchero, "maneggiandolo" di tanto in tanto perchè non si formino grumi.
Levare le coppette dal frigo una mezz'oretta prima di servire, decorandole all'ultimo momento con le fragole intere, le foglioline di menta ed una spolverata di zucchero colorato.
- rivoli affluenti:
- informazioni pratiche su orari ecc. della mostra (ad ingresso libero!) qui
....vacci anche con il mio cuore in tasca...e ti penseró rosa. Baci
RispondiEliminaCome vorrei andarci, e per Hokusai, ma soprattutto per Hiroshige Ando, precursore dell'impressionismo.
RispondiEliminaNon credo che potro', peccato.
Non essere riduttiva, non chiamarlo dolcino. E' fatto molto bene e dev'essere una vera coccola.
CIAO :)
Che meraviglia!!!
RispondiEliminaio un'onda di Hokusai l'ho vista al Mao di torino dove ci sono delle cose giapponesi molto belle e hanno anche un mare di stampe che espongono a rotazione, sempre che rimanga aperto perchè ovviamente non ci sono più dané
La prossima settimana riprendo qualcosa su marco Polo.
Ciao
Una vera goduria ^_^
RispondiEliminaDue post di fila con dolci veri: stento a crederci!
RispondiEliminaSo che forse non condividi pienamente ma anche questa è arte!
@glu.fri: terrò il tuo cuore all'altezzadegli occhi, altro che in tasca, così puoi "sentire" le onde anche tu!
RispondiElimina@corradoT: la galleria che espone è di Torino e magari organizza qualcosa anche in Toscana. Sul sito che segnalavo c'è il link: prova ad indagare, magari sei fortunato.
@enrico: ok, pensiamo più a Marco Polo che alla cultura senza fondi, che forse è meglio...
@sonia: devo dire che io sono poco predisposta per i dolci ma guesto me lo sono gustato volentieri. E' che in effetti mi piacciono molto i frutti di bosco...
@virò: questo episodio dei due dolci di fila ti da l'esatta misura della mia attuale confusione mentale!
Che bella notizia! Conosco pochissimo l'arte giapponese e farei molto volentieri un salto a Milano...al solito non so quando ho qualche ora libera per me! Ma prometto che se riesco a venire su ti avviso! Che delicato e gentile il tuo dolce di Primavera! Ci sarà un motivo, al di là della confusione, se posti, e quindi cucini, tutte queste bontà zuccherine....:)
RispondiEliminaBaci
Riesco ad immaginare la tua gioia, eventi del genere non è che capitino tutti i giorni...
RispondiEliminaE' giusto quindi festeggiare con una coccola del genere! ;-)
acqua, prova il rosa carminio con l'arancio accanto, come Pontormo fa, pensa al rosa dei santi su fondo oro, i signori con la barba bianca vestiti di rosa, insomma il colore non è mai uno, è mille, dipende dipende dipende. e il rosa che accompagna la fragola è bello.
RispondiElimina@patrizia: dai, vieni!
RispondiEliminaPS: nulla accade per caso, quindi certamente c'è un motivo per tutto questo zucchero. Quando lo capirò...
@muscaria: ni son fatta travolgere dalle onde, e che goduria!
@artemisia: sagge parole, da assoluta artista. Ed in ogni caso so che sarebbe anche ora di superare certi traumi infantili...
Mi riprendo dal fatto di leggere una seconda ricetta dolce...e prometto di porgere la dovuta attenzione al prologo...!
RispondiElimina:D
@gambetto. ok, ok, mi avete preso in giro abbastanza... prometto che posterò due dolci di seguito solo in caso di assoluta emergenza!
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