Accompagnare Marco Polo in Indonesia e fare un tuffo nella mia infanzia è tutt'uno. Ebbene sì, in Indonesia non ci siamo mai stati ma siamo tre fratelli cresciuti dalla nostra mamma a patate, würstel, sofficini e... bahmi goreng, ovvero spaghettini saltati all'indonesiana!
Come racconto spesso infatti, nostra mamma era fuori casa tutto il giorno per lavoro e non era particolarmente amante della cucina. In quanto di nazionalità svizzera andava pazza per patate lesse e würstel, entrambi molto semplici e veloci da preparare; in quanto lavoratrice poco golosa era una decisa consumatrice di cibi pronti o quasi. E noi figli ne abbiamo subito le conseguenze...
Nei supermercati svizzeri dove spesso si faceva la spesa, gli scaffali erano, allora come oggi, pieni di preparati confezionati di ogni tipo, tra cui già qualche decina di anni fa compariva una buona scelta di scatole e barattoli di prodotti etnici. Dunque una bella confezione di bahmi o nasi goreng, ovvero di spaghettini o riso indonesiani precotti (da scottare nell'acqua bollente e da condire con bustine di erbe e salse allegati)... era una goduria! Nei momenti di maggiore creatività nostra mamma ci aggiungeva pure qualche dadino di pollo cotto avanzato o una manciata di gamberetti surgelati così, come tocco personale...
Proprio per questo oggi a Marco polo non propongo un piatto di bahmi goreng... Ogni tanto me lo preparo davvero come si deve, con ingredienti e spezie freschi, ma il sapore ovviamente non è lo stesso di quello confezionato e, come spesso capita oggi ai ragazzini cresciuti ad hamburger da fast food che poi assaggiano una svizzera come si deve, la memoria del mio palato infantile rimane ogni volta un po' spiazzata...
Proprio per evitare rischi con l'ormai esperto palato del nostro viaggiatore Marco Polo salto a piè pari il problema e mi butto su tutt'altro. Non gli propongo nemmeno una ricetta con ingredienti golosissimi ma difficilmente reperibili in Italia, come suggeriva indirettamente Enrico parlando ad esempio dell'albero del pane... Mi sarebbe piaciuto molto tuffarmi in un nangka, frutto appunto dell'albero del pane, ma oggettivamente poi come potrebbe Marco Polo ripreparaserlo a Venezia, una volta tornato a casa ed inevitabilmente assalito dalla nostalgia per i sapori lontani?
il nangka non è poi nemmeno tanto semplice da portare a casa, ammesso che il fruttivendolo dietro l'angolo ce lo possa procurare: cresce direttamente sul tronco della pianta perché il peso di ogni frutto, che può arrivare anche a 50 chili, ne spezzerebbe i rami.
Per la cronaca il sapore del grosso seme, una volta cotto, assomiglia vagamente ad una patata ed è usato spesso nei curry; il frutto invece da acerbo si usa cotto come verdura, ad esempio nel nangka lemak (in cui la polpa viene prima velocemente sbollentata in acqua salata e poi cotta nel latte di cocco insieme con pesce e spezie). Il frutto maturo invece è dolce e viene usato nelle macedonie o riempito di gelato.
Soddisfatta così ogni possibile curiosità del nostro Enrico/Marco Polo in merito a questo prodotto esotico, mettiamoci invece a tavola a gustarequalcosa di un pochino più semplice. Un piatto di ayram goreng, ovvero un pollo saltato. Ricetta qui leggermente semplificata rispetto all'originale anche negli ingredienti (di cui riporto quelli tradizionali tra parentesi), che rende le carni del pollo dolcemente aromatiche e tenerissime. Speriamo che Marco si accontenti...
Ayam goreng bumbu - Pollo saltato alle spezie
ingredienti per 4 persone:
1 kg. di pollo a pezzi ben mondato
4 cipollotti freschi
2 spicchi di aglio
20 gr. di noci macadam (8 noci di Bancoul)
1 stelo di lemon grass
2 foglie di curry + 1/2 foglia di alloro (solo 2 foglie di salam)
1 cubotto di zenzero da 3 cm. (1 cubetto di galanga)
1/4 di cucchiaino di curcuma in polvere (1 cubetto di radice di curcuma fresca)
2 o 3 rametti di coriandolo fresco
2 cucchiai di olio di arachidi
1 cucchiaino e 1/2 di zucchero
sale
Frullare i cipollotti con l'aglio, lo zenzero, la curcuma e le noci, o pestarle in un mortaio fino ad ottenere quasi una pasta (io l'ho lasciata un po' granulosa).
Spalmare i pezzi di pollo ben mondati con la pasta speziata quindi disporli in un tegame che li contenga in un solo strato.
Unirvi il resto della pasta, lo stelo di lemon grass tagliato in due per il lungo, i rametti di coriandolo, le foglie di curry e alloro, lo zucchero ed un bel pizzico di sale, quindi coprire a filo con acqua fredda.
Mettere sul fuoco coperto fino a che l'acqua prende il bollore, quindi abbassare il fuoco, scoprire e lasciar cuocere per circa un'oretta, rivoltando i pezzi di pollo ogni tanto, fino a che il liquido si è completamente consumato e sul fondo rimane una densa crema.
Scaldare l'olio in un largo tegame e dorarvi velocemente i pezzi di pollo, rivoltandoli su tutti i lati in modo che si dorino in modo uniforme.
Levare il pollo dal tegame, se serve salarlo leggermente, disporre sul piatto da portata e tenere un momento in caldo.
Eliminare l'olio in eccesso dal tegame e versarvi il fondo di cottura cremoso del pollo, saltando a fuoco vivace qualche secondo fino a che la salsa prende un colore leggermente dorato.
Versare sopra il pollo e servire, eventualmente accompagnato da riso a vapore aromatizzato con coriandolo fresco.
Nei supermercati svizzeri dove spesso si faceva la spesa, gli scaffali erano, allora come oggi, pieni di preparati confezionati di ogni tipo, tra cui già qualche decina di anni fa compariva una buona scelta di scatole e barattoli di prodotti etnici. Dunque una bella confezione di bahmi o nasi goreng, ovvero di spaghettini o riso indonesiani precotti (da scottare nell'acqua bollente e da condire con bustine di erbe e salse allegati)... era una goduria! Nei momenti di maggiore creatività nostra mamma ci aggiungeva pure qualche dadino di pollo cotto avanzato o una manciata di gamberetti surgelati così, come tocco personale...
Proprio per questo oggi a Marco polo non propongo un piatto di bahmi goreng... Ogni tanto me lo preparo davvero come si deve, con ingredienti e spezie freschi, ma il sapore ovviamente non è lo stesso di quello confezionato e, come spesso capita oggi ai ragazzini cresciuti ad hamburger da fast food che poi assaggiano una svizzera come si deve, la memoria del mio palato infantile rimane ogni volta un po' spiazzata...
Proprio per evitare rischi con l'ormai esperto palato del nostro viaggiatore Marco Polo salto a piè pari il problema e mi butto su tutt'altro. Non gli propongo nemmeno una ricetta con ingredienti golosissimi ma difficilmente reperibili in Italia, come suggeriva indirettamente Enrico parlando ad esempio dell'albero del pane... Mi sarebbe piaciuto molto tuffarmi in un nangka, frutto appunto dell'albero del pane, ma oggettivamente poi come potrebbe Marco Polo ripreparaserlo a Venezia, una volta tornato a casa ed inevitabilmente assalito dalla nostalgia per i sapori lontani?
il nangka non è poi nemmeno tanto semplice da portare a casa, ammesso che il fruttivendolo dietro l'angolo ce lo possa procurare: cresce direttamente sul tronco della pianta perché il peso di ogni frutto, che può arrivare anche a 50 chili, ne spezzerebbe i rami.
Per la cronaca il sapore del grosso seme, una volta cotto, assomiglia vagamente ad una patata ed è usato spesso nei curry; il frutto invece da acerbo si usa cotto come verdura, ad esempio nel nangka lemak (in cui la polpa viene prima velocemente sbollentata in acqua salata e poi cotta nel latte di cocco insieme con pesce e spezie). Il frutto maturo invece è dolce e viene usato nelle macedonie o riempito di gelato.
Soddisfatta così ogni possibile curiosità del nostro Enrico/Marco Polo in merito a questo prodotto esotico, mettiamoci invece a tavola a gustarequalcosa di un pochino più semplice. Un piatto di ayram goreng, ovvero un pollo saltato. Ricetta qui leggermente semplificata rispetto all'originale anche negli ingredienti (di cui riporto quelli tradizionali tra parentesi), che rende le carni del pollo dolcemente aromatiche e tenerissime. Speriamo che Marco si accontenti...
Ayam goreng bumbu - Pollo saltato alle spezie
ingredienti per 4 persone:
1 kg. di pollo a pezzi ben mondato
4 cipollotti freschi
2 spicchi di aglio
20 gr. di noci macadam (8 noci di Bancoul)
1 stelo di lemon grass
2 foglie di curry + 1/2 foglia di alloro (solo 2 foglie di salam)
1 cubotto di zenzero da 3 cm. (1 cubetto di galanga)
1/4 di cucchiaino di curcuma in polvere (1 cubetto di radice di curcuma fresca)
2 o 3 rametti di coriandolo fresco
2 cucchiai di olio di arachidi
1 cucchiaino e 1/2 di zucchero
sale
Frullare i cipollotti con l'aglio, lo zenzero, la curcuma e le noci, o pestarle in un mortaio fino ad ottenere quasi una pasta (io l'ho lasciata un po' granulosa).
Spalmare i pezzi di pollo ben mondati con la pasta speziata quindi disporli in un tegame che li contenga in un solo strato.
Unirvi il resto della pasta, lo stelo di lemon grass tagliato in due per il lungo, i rametti di coriandolo, le foglie di curry e alloro, lo zucchero ed un bel pizzico di sale, quindi coprire a filo con acqua fredda.
Mettere sul fuoco coperto fino a che l'acqua prende il bollore, quindi abbassare il fuoco, scoprire e lasciar cuocere per circa un'oretta, rivoltando i pezzi di pollo ogni tanto, fino a che il liquido si è completamente consumato e sul fondo rimane una densa crema.
Scaldare l'olio in un largo tegame e dorarvi velocemente i pezzi di pollo, rivoltandoli su tutti i lati in modo che si dorino in modo uniforme.
Levare il pollo dal tegame, se serve salarlo leggermente, disporre sul piatto da portata e tenere un momento in caldo.
Versare sopra il pollo e servire, eventualmente accompagnato da riso a vapore aromatizzato con coriandolo fresco.
- rivoli affluenti:
- la ricetta originale era in: AA.VV., Specialità del Sud-est asiatico. Un viaggio attraverso Singapore, Malesia e Indonesia, Koenemann
Accontato certo, ma con una voglia di tornare da quelle parti!!!!
RispondiEliminaenrico
Bello e profumato questo pollo ma io avrei davvero prefierito un bel piatto di bahami...
RispondiElimina...sarà la ricetta del prossimo post?
Sono sicura che anche Marco Polo sarebbe rimasto soddisfatto dalla tua pietanza.Così come anch'io.Complimenti per tutto.
RispondiEliminacomplimenti per la ricetta, chissà cosa ne penserebbe Marco Polo, ciao
RispondiElimina@enrico: ogni volta che cucino per Marco Polo viene anche a me, chissà come, una tale voglia di partire...
RispondiElimina@virò: la prossima tappa di Marco Polo è Singapore, ma un bahmi vero prima o poi in effetti potremmo pensare di spararcelo anche senza di lui!
@annamaria: devo dire che non l'avevo mai provato a cucinare prima, ma me ne sono sbafata da sola ben quattro pezzi. Una soddisfazione...
@flavio: me lo chiedo ogni volta che cucino per lui, quasi fosse realmente un ospite della mia tavola. Chissà quanto simili sono i sapori odierni rispetto a quelli medievali. Anche dei prodotti italiani, intendo...
Io darei volentieri un morsetto di assaggio...;)
RispondiEliminaciao loredana
Beh, questo pollo così condito non se la passa mica male!! Accompagnato da del riso speziato chissà poi che bontà...tieni da parte una forchettata! Vale
RispondiEliminase parti posso venire con te? mi è venuta una gran vogli di assaggiare tutto ;)
RispondiEliminaDeliziosa questa ricetta. Il lemongrass purtroppo non lo trovo, lo sostituisco con l'erba limoncina o citronella, tu come la vedi la faccenda ? :D
Un bacione
:) il supermercato svizzero..... sai che per me ha tutto un suo fascino! ora che ci penso... è un bel pò che non vado a fare un giro.... sigh!
RispondiEliminaNoooooo non mi puoi parlare di Bahmi Goreng e neppure di Nasi Goreng, perché li adoro!
RispondiEliminaMi riporti dritta dritta in Olanda, dove ho imparato a cucinare di tutto visto che lì la cucina è veramente un calderone di culture.
Hai mai mangiato le crocchette di Bahmi Goreng? Sono deliziose.
Prima o poi le preparerò e ci scapperà anche un post amarcord!
Mi sono ovviamente salvata il tuo Ayam Goreng, da rifare assolutamente!
E a parte il lemongrass che se potessi me lo farei crescere in casa, vogliamo parlare del galangal che io ADORO???
Guarda, devo darti un bacio attraverso lo schermo!
PS: qualcuno ha notizie di Edith Pilaff? Sto iniziando a preoccuparmi...
l'altro giorno, alla LIDL, la creatura (che quanto ad amore per la cucina- cucinata potrebbe competere con tua mamma) mi ha infilato nel carrello un pacco di noodles e da allora li reclama per pranzo. E io non ho idea di come prepararglieli, perchè mi imbatto sempre in ingredienti che non le piacciono, tipo le verdure. Poi leggo dei pezzettini di pollo e dei gamberetti negli spaghettini all'indonesiana... ci avresti mai creduto, che tua madre avrebbe potuto essere la fonte di ispirazione di una ricetta??? :-)
RispondiEliminain compenso, questo pollo è roba che ci mette d'accordo tutti, figlia compresa, vista la sua recente passione per i lemon grass (Muscaria, io voglio farmelo crescere in casa... prima o poi ci riuscirò!!!)
un bacione e grazie per questo post
ale
Se Marco Polo non si accontenta io alzo timidamente la mano e mi propongo! :P ehehehehehe
RispondiEliminaOnestamente per me il post è incentrato su cose che non so proprio cosa siano...perdonerete mai la mia totale estraneità a quella cucina?!...Già vedo Mescaria all'orizzonte con strumenti di tortura asiatici!! :D aahhahahaha
@loredana: come ti capisco...
RispondiElimina@valentina: troppo tardi, terminato in un lampo! ti invito la prossima volta, però!
@viola: se per citronella non intendi la cedronella ma una piantina che ricorda un po' un bulbo e di cui si usano gli steli... stiamo parlando della stessa cosa!
@babs: urge una spedizione in territorio elvetico... Coordiniamoci.
@muscaria: naturalmente, visto che lo scorso weekend io ero in Gran Bretagna... Edith Pilaff ha ben pensato di venire in Italia! Non ho idea di quando rientri, ma questa te la dice lunga sulle capacità di cooridnamento dell'intera banda...
Dai, invito ufficialmente a cena tutti i bahmi addicted, quindi tu e Virò accedete di diritto. Ma in fondo... perchè non neconfrontiamo le relative ricette e tiriamo fuori una cialtron's version ufficiale?
@alessandra: certo che considerare mia madre una fonte di ispirazione in cucina significa essere davvero ridotti male. O sono io che in una vita intera non ho capito niente?! Sì, credo sia questa la risposta più probabile.
@gambetto: io ti avverto, a frequentare le cattive compagnie rischi prima o poi di assorbirne le brutte abitudini. Preparati dunque all'insorgere di qualche malsana curiosità gastronomica quando meno te lo aspetti...
Che dire, una ricetta non convenzionale, alla ricerca di sapori diversi e meno preconfezionati!
RispondiEliminabaci baci
Non so Marco Polo, ma io mi "accontento" di sicuro! Il pollo, così profumato e morbidoso, sarà graditissimo dalle fanciulle, qui. Prossima tappa Singapore? Non me la perdo sicuramente: circa 30 anni fa ho sfidato la sorte e mangiato per strada, nella bellissima Chinatown, una ciotola di pasta saltata con carne e verdure,cucinata là per là da un vecchietto gentile, con lunga barba bianca annessa (non alla pasta, al vecchietto). Mai mangiato meglio! :D
RispondiEliminaUn abbraccio!
@manu&silvia: diciamo che Marco Polo di ricerca se ne intendeva... e noi gli andiamo dietro volentieri, no?
RispondiElimina@patrizia: anhc'io ho mangiato di tutto nei vicoli ai banchetti di strada dei posti più disparati, me la sono foduta come una pazza e, guarda un po', non sono neppure mai stata male... finora.
Per Singapore aspettati s'ì una ricetta di pasta, ma non proprio saltata come pensi tu...
Aaaah ma che sfiga, ma va sempre a finire così!
RispondiEliminaInfatti quando sarò a Cagliari io, sicuramente non ci sarà lei, vediamo se la becco a Londra almeno!
Sì sì siamo coordinatissimi, una vera banda di sbandati!
Una cialtron's versione ufficiale mi piace!!!
Sento che Gambetto in un prossimo futuro non potrà più dire di non conoscere "certe cose", perché ovviamente sarà costretto all'assaggio!
@muscaria: vedo che hai compreso in pieno le mie oscure trame alle spalle di gambetto...
RispondiEliminaSghignazzo solo all'idea che lui sia l'unico a non aver capito cosa stia realmente succedendo.
RispondiEliminaQuesto pollo è veramente invitante, mi fa tornare indietro alla mia vacanza in India...peraltro per me meravigliosa visto che AMO L'ASIA! Ti ho trovata tramite il blog di Max ed ora sono nei tuoi lettori fissi! Buon WE CIAO SILVIA
RispondiEliminami piace molto questo pollo ed il tuo modo di raccontarti! Un bacione! :)
RispondiElimina@muscaria: ...!!!
RispondiElimina@silvia: allora ti piaceranno le prossime tappe del viaggio di Marco Polo, che ora vuol gironzolare un po' per India e limitrofi.
@le ricette dell'amore vero: grazie. Ma provalo davvero il pollo, è facile facile ma rende molto in termini di sapore.