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con le capre, tra Arabia, Russia ed Ungheria

Quando ho letto che l'Araba Felice invitava a riprodurre una sua ricetta mettendo in palio il piacere puro del gioco della condivisione e che il paio di ghiotti attrezzini da cucina oggetto del suo giveaway sarebbero stati distribuiti con il salomonico criterio dell' estrazione a sorte,  mi son detta: queste sì sono motivazioni per partecipare!

Inizialmente, forse in sintonia con l'umore di quel momento agli inizi di giugno, avevo inspiegabilmente (!!!)pensato ad un fritto, tipo le frittelle di Marietta, i pakora o gli sfizi di gamberetti. Poi, alla luce della montagna di frittelle pazzesche che mi ha sommerso con l'MTC di giugno, chissà com'è... ho cambiato idea!

Naturalmente solo ora, che sono riuscita a uscire viva dall'assalto di quei kaki-age che per un mese nella mia vita sono spuntati ovunque, mi sono resa conto con terrore di quanto la scadenza dell'Araba fosse vicina. Ho provato a raccogliere le idee per selezionare con  calma in quale delle sue golose ricette cimentarmi ma ci è voluto un momento per recuperare una qualche sorta di lucidità... e nel frattempo qualche altro giorno era passato!

Tutto ciò per dire che ho scelto di riprodurre i suoi blinis allo yogurt al posto di qualche specialità più complessa e laboriosa ma che non si tratta di vigliaccheria. E' solo che mi erano già simpatici di partenza, erano oggettivamente semplici e veloci  e soprattutto... ho ficcato il naso in frigo e dispensa di domenica mattina per verificare cosa avessi in casa e tutto quel che serviva era, guarda un po', proprio a portata di mano. Insomma sono stati loro a chiamarmi...

Mi capita abbastanza spesso di preparare blinis stile pancakes un po' empirici di mia fantasia, ed ho oramai preso la mano anche con i blinis imparati da una  amica russa, che li lascia sottili e ampi come crêpes e li mangia caldi caldi, appena intinti nello zucchero (e li pubblicherò pure, prima o poi...). Questa versione però dell'Araba, con tutti quei begli albumi montati, mi è sembrata davvero sfiziosa.

Per la base dunque ho seguito proprio maniacalmente la sua ricetta, sostituendo semplicemente latte e yogurt normali con latte e yogurt di capra. Be'? Che c'è di strano?! Quelli avevo in frigo. E poi lei non specifica che origine debbano avere i latticini impiegati. Che ne sappiamo noi: magari lei senza parere ha usato latte di asina e yogurt di cammella...

Per l'accompagnamento, invece, ho sostituito salmone e panna acida della sua ricetta originaria (che tanto oggi nel mio frigo non ci sarebbero comunque stati...) con qualcosa che secondo me legava meglio con lo "stile caprino" che aveva involontariamente assunto la mia verisone dei blinis. Basandomi di nuovo su ciò che avevo in casa, alla fine,  i blinis russi dall'animo caprino sono loro malgrado diventati anche un pochettino... ungheresi!

Riporto qui gli ingredienti della ricetta originale dell'Araba Felice con tra parentesi le mie varianti per i


Blinis dell'Araba Felice (con variazione caprina)
per circa 25 blinis da 6 cm. (io ne ho fatti una dozzina con diametro 10-12 cm.):
150 g di farina
un tuorlo
3 albumi
mezza bustina di lievito per torte salate
la punta di un cucchiaino di zucchero
150 ml di latte (il mio di capra)
100 ml di yogurt bianco non zuccherato (il mio di capra)
sale
burro per la padella

per accompagnare,
al posto di salmone, panna acida, pepe rosa ed erba cipollina:
150 gr. di salame ungherese morbido alla paprika dolce
200 ml. di yogurt di capra
2 o 3 cucchiai di olio extravergine saporito
sale
pepe bianco
insalatina tenera

Scaldare leggermente il latte, unirvi lo yogurt, la farina, il lievito, il tuorlo il sale e lo zucchero e mescolare bene.

Montare i 3 albumi a neve ferma ed incorporarli al composto mescolando con delicatezza, poi coprire e lasciar riposare in frigo per 30 minuti.

Nel frattempo sbucciare il salame ungherese, sminuzzarne la pasta in piccoli bocconcini e metterla ad ammorbidire in una ciotolina con un paio di cucchiai di olio, tenendo coperto ma fuori dal frigo.

Scaldare una padellina antiaderente velandola appena con del burro. Cuocere i blinis uno o due alla volta, usando per ciascuno un paio di cucchiai di impasto, voltandoli sull'altro lato quando cominciano a consolidarsi sui bordi; ungere di nuovo il tegame con una nocciolina di burro se si asciuga troppo.

Impilarli a mano a mano che sono cotti in modo che non si secchino in superficie e restino caldi. Se non si consumano subito conservarli in frigo ben chiusi con pellicola e riscaldarli leggermente in forno o al microonde prima di servirli.


Servire i blinis con dell'insalatina fresca, qualche cucchiaiata di yogurt, prima condito con sale e una macinata lieve di pepe, e dei ciuffetti di polpa di salame scolati dall'olio in eccesso.


Se l'Araba non si offende troppo per l'invasione delle capre, parteciperei ungheresemente con questi blinis (che vorrebbero in modo un po' sghembo rappresentare uno omaggio alla ricetta originale, anche se potrebbe non sembrare) alla raccolta Araba felice nelle vostre cucine nella sezione "cannello"...


Piccola nota a margine: ho poi anche tratto spunto dall'amica russa  che li "puccia" nello zucchero: essendo a base neutra, mi son detta, perché non pensarli dolci? Ho provato con burro fuso e gelatina di cotogne, ho provato con zucchero al rosmarino e rose... ma i più golosi sono stati quelli, ancora tiepidi, con un semplice filo di miele. La mia colazione domenicale è sparita prima che potessi fotografarla.

(Lo ammetto però: anche la versione salata ungherese ha fatto ampiamente parte del mio banchetto di inizio di giornata, più qualche altra viziosa variazione salata sul tema che qui taccio per pudore... Che l'Inghilterra dello scorso weekend mi abbia lasciato segni troppo profondi?!)
  • rivoli affluenti:
  • be'... ovvio, semplicemente quella meravigliosa spatafiata di link citati in precedenza che portano praticamente tutti dritti dritti a qualche delizia dell'Araba Felice!

Commenti

  1. La variazione caprina mi ha conquistata! E come ormai credo tu sappia che le variazioni ma soprattutto i tocchi personali mi piacciono, perchè una ricetta è sempre quella ma è che la cucina che la infonde del suo spirito, del suo essere e della sua personalità.
    Tutto questo papiro per ringraziarti, di cuore, e augurarti in bocca al lupo :-)

    P.S. Intingerli nello zucchero è una cosa che faccio anche io, e non avevo confessato...

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  2. Errata corrige: è CHI la cucina che la infonde...ah, la fretta!

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  3. Quanto ci piacciono questi blinis!

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  4. Miop marito cucina i pancakes ogni domenica, che io mangio rigorosamente con lo sciroppo d'acero... ma credo sia arrivato il momento di declinarli salati e fare dei blini!

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  5. @arabafelice: sono d'accordo con te. Diciamo che qui ho infuso una certa mia personalità "caprina"?! No, dai, limitiamoci a "esterofila"...

    @lerocherhotel: il merito va tutto all'Araba, cari miei...

    @fantasie: la differenza tra blini e panancke credo sia inesistente... a meno che non si intendano i blinis con farina saracena penso siano proprio due nomi diversi per lo stesso piatto. Trovarselo servito pronto e fumante ogni domenica mattina però... non ha prezzo!

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  6. Beeeeeehhhhhh mi pace tanto la versione caprina, anche se qui é piú facile la versione vaccina...che ci vuoi fare: mucca batte capra con goleada...Bacioni

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  7. Qui dovrei chinare il capo due volte...una perchè non sono riuscito a partecipare all'MT e due perchè mi dici come si può competere a prescindere tutto con chi usa zucchero al rosmarino e rose...i capelli dritti in testa mi farai venire!!! :DDDDD
    ehehehehehe

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  8. @glu.fri: sai com'è, qui invece ai pedi delle Alpi anche le capre hanno una loro dignità...
    Scusa, sto ancora ridendo perchè mi immagino mucche e capre che giocano a calcio!

    @gambetto: ma come, se i capelli dritti in piedi sono un must in fatto di look per chi porta il mento sfuggente... Va be', la prossima ricetta sarà ancora più "normale", così poi non mi puoi proprio dire nulla!
    PS: ma non è che verso fine mese pensereste ad una gitarella qui al nord? Perchè si sta delineando una certa occasione di incroci...

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  9. Mi vuoi picchiare dal vivo?! :P ehehehehe
    PS
    Se si presenta l'occasione perchè no...certo sempre che mi prometti che non provi qualche tortura orientale su di me! :DDD

    RispondiElimina
  10. @gambetto: esatto, come l'hai capito? E sen tutti strumenti di tortura gastronomici...

    @monica: se ti riferisci alla visita sono strabiliata dal sorteggio quanto nemmeno puoi immaginare, se ti riferisci alla ricetta invece... è tutto merito dell'Araba!

    RispondiElimina
  11. @fragoliva: grazie ma no ho meriti, è assolutamente stata tutta una questione di "fattore C".

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  12. Evviva il fattore C!! ...ma il fattore C è spesso accompagnato da talento e abilità, sai? ;)

    RispondiElimina
  13. @b&c: in generale potrei essere d'accordo, qui però si è andati proprio per estrazione ed a me non è mai capitato di vincere niente così... ecco perchè mi sono tanto sorpresa!

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