Passa ai contenuti principali

fenomeni editoriali

Non è ovviamente questo lo spezzatino che avrei voluto presentare per l'MTC di gennaio. Anche se, vista la ricetta vincitrice, non ci sarebbe stata comunque gara qualsiasi idea mi fosse uscita dal cilindro... 

Cause di forza maggiore mi hanno tenuta lontana dal mondo blog per un paio di settimane e ora mi trovo indietro di alcune puntate su vari fronti. Tra cui lo spezzatino con patate da rielaborare per l'MTC del mese scorso, appunto. 

Non posso però ancora esprimermi come vorrei a livello alimentare e per qualche tempo sono obbligata a mettere in tavola ricettine semplici semplici. Mi posso però consolare con la cucina virtuale, dedicandomi con fervore agli avvenimenti che ruotano intorno al cibo. 

Ad esempio oggi, se sono fuori scadenza per raccontare uno spezzatino qualsiasi all'MTC di gennaio, sono assolutamente in tempo per evidenziare che succederà a Milano tra una settimana:



Lunedì 10 alle 18.30 alla libreria Mondadori di piazza Duomo a Milano ci si confronta sul fenomeno editoriale del momento: L'ORA DEL paTE', il primo libro dell'MTC, addirittura in ristampa visto che la richiesta ha esaurito la prima tiratura in tempi record. E già mi pregusto il momento...

L'invito è per tutti i golosi e per tutti i curiosi del fenomeno comunicazione-food: cosa distingue un "libro di cucina" di buona qualità e come viene percepita questa qualità dal pubblico? Che significa "scrivere bene" di cucina? Quanto originali, autentiche e facilmente eseguibili devono essere le ricette? Quanto contano le immagini? E la promozione pubblicitaria?

Mi vengono in mente altre decine di domande da rivolgere agli esperti presenti all'incontro, che si preannuncia davvero interessantissimo e che spero sarà affollato di fan della buona cucina. Per il momento dunque preparo uno spezzatino semplice e neutro e intanto penso a quante cose imparerò tra una settimana... 



Spezzatino di manzo e cipolle con couscous all'aglio

ingredienti per 2 o 3 persone:
500 g di muscolo di manzo
150 g di couscous precotto
2 cipolle
2 spicchi di aglio
560 ml di brodo di carne buono
2 cucchiai di Marsala
1 rametto di rosmarino
3 o 4 cucchiai di olio extravergine
3 grani di pepe nero

Tagliare la carne a dadini di 2 cm, eliminando nervature e pellicole; tritare grossolanamente le cipolle; scaldare 400 ml di brodo.

Tostare le cipolle in 2 cucchiai di olio, unirvi  e la carne con quasi tutto il rosmarino e farla dorare da tutti i lati a fuoco vivace.

Sfumare con il Marsala, quindi coprire con il brodo bollente, abbassare la fiamma e cuocere coperto per almeno un'ora e mezza, e poi semicoperto per un'altra mezz'ora abbondante. La carne deve risultare tenerissima e le cipolle disfate in una crema densa.

Poco prima che sia pronta la carne portare a bollore il resto del brodo. Nel frattempo sbucciare e pestare l'aglio e farlo dorare in un cucchiaio di olio insieme al rosmarino rimasto.

Levare quindi l'aglio ed unire il couscous, lasciando tostare un paio di minuti perché si sgrani e si insaporisca bene.

Versare su couscous il brodo, bollente, coprire e spegnere, lasciando gonfiare il couscous per qualche minuto. Sgranarlo quindi con l'aiuto di due forchette e, a gusto, condire eventualmente con un altro cucchiaio di olio.

Se serve regolare di sale carne e couscous (ma se il brodo era buono non servirà) e servire insieme, caldo o tiepido.



Si può anche preparare lo spezzatino in anticipo e lasciarlo riposare una notte: il gusto ne guadagna. Il giorno successivo ba riscaldato per una ventina di minuti a fuoco dolce, eventualmente con l'aggiunta di un mestolino di brodo.
  • rivoli affluenti:
  • AA VV, L'ORA DEL paTE', Sagep, 2013, ISBN 978-88-6373-259-7
  • in sostanza: 144 pagine, 82 ricette (di cui un paio mie) oltre a trucchi e consigli, il tutto a cura di Alessandra Gennaro, con fotografie di Sabrina De Polo e illustrazioni di Roberta Sapino, € 18,00.

Commenti

  1. io mi pregusto questo spezzatino, guarda.... che devo ancora digerire il "fenomeno" televisivo... troppa roba, in troppo poco tempo...ma Milano sarà un terreno di confronto importantissimo, hai ragione: e cerchiamo di trasformarlo in qualcosa di più, che non una semplice presentazione di un libro. Come al solito, tu fai delle grandi proposte. e io le colgo al volo, con una gratitudine che è seconda solo all'entusiasmo! grazie!

    RispondiElimina
  2. Ho ricevuto da un po' questo libro ma il tempo di sfogliarlo con calma l'ho trovato da poco.

    E' una bellissima raccolta: ricette sfiziose, replicabili e ben spiegate. C'è in cantiere qualcosa d'altro che attinga al ricchissimo mondo dell'MTC?

    RispondiElimina
  3. @ale: ne parlo anche alla direttrice...

    @virò: certo, questo è solo la prima perla di una vera collana...

    RispondiElimina
  4. ...che ovviamente arricchirà la mia libreria!...
    ...Vero?!...

    RispondiElimina
  5. Complimenti per il vostro sito , penso che aiuta un sacco di gente , me comunque è molto utile per me , continuare così e buona fortuna !

    voyance gratuite par email ; Voyance gratuite par mail

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

Milano matsuri: una festa popolare giapponese... sotto casa!

Il 26 maggio nessuno mi cerchi: non ci sarò! Il 26 maggio succederà una cosa bellissima, tanto che non sto più nella pelle dalla voglia che arrivi presto, e trascorrerò l'intera giornata a Milano vivendo un'esperienza giapponese davvero unica. A meno di non abitare in Giappone, intendo, cose così in Italia non si vedono spesso... A Milano tra via Keplero e piazza Carbonari (pochi passi dalle stazioni metrò di Zara o Sondrio) una domenica tutta dedicata alle tradizioni giapponesi. Non le solite che conoscono tutti, tipo sushi o manga, ma proprio quelle popolari, i divertimenti delle persone semplici che affollano una festa di piazza... insomma: un vero e originale matsuri giapponese, con le sue bancarelle, i suoi suoni, i suoi profumi ed i suoi colori! In alcune città d'Italia si sono tenuti degli eventi denominati " matsuri ", ma mai è stata ricostruita la vera atmosfera della sagra di paese giapponese, mai è stata presentata una così vasta gamma di aute

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!