Passa ai contenuti principali

happy birthday Ale...

Tra le novità di questo anno appena cominciato mi tocca pure mettermi a dieta...Uffa! E ora come faccio?! E' pure il compleanno di un'amica speciale, oggi, che sta al momento dall'altra parte del mondo



e in onore della quale si è deciso di cucinare una ricetta di cui è autrice. Ed io ne avrei scelta una un po' fuori rotta rispetto al nuovo regime alimentare, anche se in fondo...

Una tra le sue tante ricette sfiziose che lumavo da tempo (si può dire "lumavo" o fa troppo Linus anni '80?) potrebbe in fondo fare al caso mio. Anche se so benissimo di barare, devo fingermi a tutti i costi virtuosa almeno con me stessa, quindi riprendere questo piatto diciamo che potrebbe simulare un'interesse dietetico: è infatti un pollo fritto che però viene cotto nel forno.


Mi ripromettevo di replicare questo pollo finto-light da anni ma poi cedevo sempre spudoratamente al pollo fritto vero, quello che va tuffato seriamente nell'olio, che testavo in tutte le sue possibili e peccaminose varianti, americane e non, e che poi vigliaccamente mai pubblicavo sul blog.

Ecco perché oggi modifico leggermente la ricetta da lei proposta: per abbassare il piccante a mio gusto, per avvicinarne le caratteristiche nutrizionali a quello che mi è stato prescritto, ma soprattutto (non riesco a non essere sincera!) per provare a ricostruire quel sapore esatto di "pollo fritto" americano che ho in mente. Che nella mia esperienza non è, come per lei, quello della catena KFC (Kentucky Fried Chicken) ma i chicken fingers di un'altro diffuso marchio di "ristoranti" americani, il TGI Friday's (Thank God It's Friday).

Comincio la mia pantomima spellando il pollo (sigh!) e sostituendo la farina bianca della ricetta originale con un misto di farina integrale (per la dieta) e di farina di mais (per la croccantezza), fingendo che l'insieme dia una sensazione di "più sano"... 


Sostituisco invece il mix di spezie per puro gusto TGI Friday's, usando un preparato americano per pollo fritto, uno dei miei tipici souvenir gastronomici (altro che la Statua della Libertà come calamita da frigo o l'Empire State Building in boccia da neve!). So che l'autrice comprende perfettamente queste addiction e non si scandalizzerà troppo per la modifica.

Per amor di coscienza preparo addirittura una salsina "dietetica" di impronta messicana da sostituire al classico ketchup. Ma alla fine la mia copertura salta, la tentazione golosa vince ed accompagno il pollo anche con una smascherante, americanissima honey mustard mayo...



Almost Kentucky Oven Chicken

ingredienti per 4 persone:
800 g di pollo a pezzi non molto grandi
125 g di farina integrale tipo 2
125 g di farina di mais bianco
2 cucchiai di zucchero di canna
1 spicchio di aglio
1/2 cucchiaio di spezie miste in polvere (il mio mix contiene: aglio, cipolla, rosmarino, salvia, paprika, pepe nero e scorza di limone)
2 cucchiai di aceto balsamico
4 cucchiai di olio extravergine leggero
1/2 cucchiaio di olio di sesamo
1 lime
1/2 limone
sale

per la salsa in stile messicano: 
1 peperone rosso
1 peperone giallo
2 pomodori
1 cipolla
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1/2 cucchiaio di maggiorana
1/2 cucchiaino di paprika piccante
1 cucchiaio di olio extravergine
sale

per la honey mustard mayo:
100 g di maionese
100 g di panna acida
2 cucchiai di miele di acacia
1 cucchiaio di senape di Digione
1 cucchiaio di aceto bianco

Per il pollo miscelare il succo di lime e limone con 1 cucchiaio di zucchero, l'aglio tritato finissimo, 2 cucchiai di olio extravergine e l'olio di sesamo, l'aceto e un pizzico appena del mix di spezie. 

Spellare il pollo e metterlo a marinare nella miscela preparata, tenendolo coperto in frigo per 2 o 3 ore o anche per una notte (come me).

Miscelare la farina con 1 cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale ed il mix di spezie e passarvi ogni pezzo di pollo leggermente scolato in modo che si ricopra bene; scuotere la farina in eccesso e rimetterlo nella marinata, rivoltandolo bene.

Lasciar marinare mezz'ora e ripetere l'infarinatura, appoggiando questa volta il pollo infarinato direttamente su una placca da forno leggermente unta.

Spruzzare leggermente di olio il pollo e cuocere a 200 °C in forno statico a mezza altezza per circa 45 minuti. E' pronto quando i pezzi sono tutti croccanti fuori e morbidissimi dentro e cominciano a brunire in superficie (se si usa farina di mais gialla l'effetto cromatico sarà più dorato rispetto a questo).

Nel frattempo per la salsa messicana tagliare peperoni, pomodori e cipolla a dadini, saltarli inseme all'aglio schiacciato e alla paprika in poco olio caldo.

Unire il concentrato, la maggiorana e il sale, coprire parzialmente e cuocere circa 30 minuti, fino a che le verdure sono morbide ed il fondo asciutto. Frullare fino ad ottenere una salsa cremosa e morbida e lasciar raffreddare a temperatura ambiente.



Per l'altra salsa miscelare la maionese con la panna acida, la senape e il miele, quindi unire l'aceto diluito in 1 cucchiaio di acqua e mescolare fino a che la salsa è cremosa in modo uniforme.

Appena il pollo è pronto servirlo ben caldo, con le salsine a parte.



  • rivoli affluenti:
  • il "mio" pollo fritto da ricordo del cuore sarebbe questo
    
          preparato con petto di pollo, ma replico volentierissimo la sua ricetta perché 
          anche in famiglia mia da bambini c'era, ogni tanto, la "colazione 
          all'americana" ed il suo racconto ha per me motivi di affetto molteplici. Ma 
          queste son cose che, in un blog di cucina, lascio private.
  • per la semplicità degli ingredienti e la fedeltà d'ispirazione statunitense, questa ricetta americana preparata con ingredienti facilmente reperibili entra naturalmente nella categoria del Mondo in Casa.

Commenti

  1. TGI the 27st of January..... Ed è il compleanno di Ale..... Che squadra di magnifici sgarrupati che siamo!

    RispondiElimina
  2. Ricetta interessantissima, ottima per fare gli auguri ad Ale!

    :*

    RispondiElimina
  3. Allora non sono l'unica che va in cerca di supermercati e negozi alimentari quando sono all'estero... ;)
    Il pollo mi sembra ottimo, per me che amo il fritto-non fritto (più semplicemente, al forno!) e mi piacciono le salse (not ordinary ketchup) di accompagnamento
    Ciao Isabel

    RispondiElimina
  4. Riprendo la sana abitudine di copiare ed incollare le ricette altrui che...quando le riscopri nel pc, ti viene l'acquolina. In particolare quelle due salsine me le sono copiate ed incollate a parte .....che mi fanno venire la voglia di andare al mercato a fare la spesa invece di andare a lavorare

    RispondiElimina
  5. @flavia: bello TGI January... non ci avevo pensato!

    @chiara: pensa che delle sue ricette mi sono segnata anche alcuni dolci... Lei cucina bene, al di là della simpatia o meno della persona (che a me piace), quindi ricette sue forever...

    @isabel: i miei souvenir sono praticamente tutti ingredienti strani, libri di cucina in lingua (anche quando non la so!), attrezzi da cucina od oggetti per la tavola... Se è così anche per te mi sa che siamo monomaniache.

    @giulietta: il pollo l'ho quasi copia-incollato pure io. Le salsine sono un'aggiunta mia ma non ho inventato nulla, sono dei classici americani...

    RispondiElimina
  6. Ottimo sito! Trovo molto vivace, premuroso e molto altro piuttosto bel viso e le illustrazioni sono fantastici! Vi auguro buona fortuna e buona fortuna per il futuro e la continuità di questo magnifico sito
    I Migliori Saluti

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!