Qualche settimana fa ero a tenere un corso di cucina vegana per monaci buddisti in Trentino e, fuori dal lavoro, mangiavo locale. Quindi canederli. Quindi me ne è tornata la voglia, nonostante me li prepari spessissimo (anche se ne ho pubblicati qui troppo pochi).
Eccone dunque una nuova ricetta, improvvisata con quello che avevo in casa una volta rientrata dal Trentino. Che è il vero spirito con cui nascevano i canederli, per quell'arte del riciclo che i Giapponesi chiamano もったいない, mottainai.
Eccone dunque una nuova ricetta, improvvisata con quello che avevo in casa una volta rientrata dal Trentino. Che è il vero spirito con cui nascevano i canederli, per quell'arte del riciclo che i Giapponesi chiamano もったいない, mottainai.
Ovviamente qui la versione è poco ortodossa, oserei dire quasi improbabile a prima vista, dato che non accoglie formaggi trentini o speck ma rimasugli di feta greca e di prosciutto crudo toscano, mentre pane e farina sono di grano saraceno, profumo innegabilmente lombardo.
Si possono servire i canederli in brodo, come qui, oppure asciutti, insieme ad aromi un po' greci che si riallaccino alla feta. Ne avevo infatti scolato qualcuno... ma erano talmente buoni anche solo in brodo che li ho rituffati subito in pentola e ce ne siamo poi serviti una seconda porzione. Magari adesso me ne invento anche una variante vegana per i monaci...
CANEDERLI DI PANE SARACENO CON FETA E PROSCIUTTO CRUDO
ingredienti per 4 persone come primo (3 palline) per 2 o 3 come piatto principale:
100 g pane saraceno (qui preparato in casa con 20% di farina di grano saraceno) semi-raffermo
90 g di latte
50 g di feta
50 g di prosciutto crudo duro
1 uovo
1 carota
1 cipolla
1 mazzettino di prezzemolo
1 o 2 cucchiai di farina saracena
pepe nero al mulinello
sale
grana grattugiato per accompagnare
per la versione asciutta:
400 g di pomodorini confit (preparati come questi)
1 cucchiaiata di olive nere
1 cucchiaino di aneto tritato
2 cucchiai di olio extravergine leggero
Ridurre il pane a dadotti con tutta la buccia (che nei canederli da manuale non ci vorrebbe), e ammollarli un'oretta con uovo e latte, mescolando spesso con energia fino a che i liquidi sono assorbiti, il pane si è ammollato e si ottiene una pappa abbastanza asciutta. Volendo si può frullare il tutto, sempre che non si cerchi la tradizione.
Intanto preparare il brodo con 900 ml di acqua, la carota e la cipolla sbucciate, gli steli del prezzemolo, 30 g di prosciutto a pezzettoni, 4 grani di pepe e una presina di sale, poi filtrarlo.
Unire all'impasto di pane la feta sbriciolata, i 20 g di prosciutto rimasti, prima tritati grossolanamente, le foglie di prezzemolo tritate (circa un cucchiaino), sale, pepe e una cucchiaiata circa di farina, quanta ne serve per rendere l'impasto asciutto e modellabile.
e lessarle per 4 minuti nel brodo bollente, meglio se in un tegame largo in modo che i canederli stiano in un unico strato senza sovrapporsi. Se si servono asciutti scolare i canederli con un ragno (come qui, provvisoriamente su un vassoio per neanche 5 minuti!) e poi condirli con tutti gli ingredienti elencati saltati velocemente nell'olio. Servire con il grana grattugiato a parte.
Altrimenti distribuire nei piatti individuali sia i canederli che il loro brodo e servirli ben caldi, sempre con il formaggio a parte.
- rivoli affluenti:
- altri miei canederli: classici di speck e erba cipollina, in brodo, e creativi al pane di noci, con funghi, tacchino e mele.
Perchè a me si sfaldano sempre? Uff...
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