La riflessione che uova, olio e limone, le componenti base della maionese, siano un mix facilmente ritrovabile in molte ricette non mi era sfuggita, tanto è vero che qualche blando esperimento per conto mio l'avevo anche già fatto. Sono stati però i mitici biscottini dell'Araba Felice, pubblicati giusto qualche settimana prima dell'incontro con Calvè, a "darmi il la" per buttarmi in una sperimentazione più accanita.
Uno si chiede: sì, ma perché raccontare tutto questo solo ora, a quasi un anno dagli eventi? Be'... perché sinceramente i primi risultati miei non mi avevano convinto del tutto. Poi è arrivata la bella stagione e la voglia di cuocere la maionese mi è un po' passata, così come il lieve senso di colpa per non aver pubblicamente ringraziato Calvè per la piacevole esperienza.
Ora che l'arietta fresca è arrivata ed i colori autunnali degli alberi hanno fatto finalmente pace con la temperatura dell'aria, la voglia di cosine sfiziose e calde è riapparsa come magicamente. E parlando di maionese con un'amica russa lei mi ha suggerito una ricetta tradizionale di carne al forno tipica del suo Paese in cui la maionese è usata proprio come componente della gratinatura. Questa volta, senza alcun merito da parte mia, l'esperimento è riuscito alla grande!
Anche quella russa, come quasi tutte le cucine europee, è una cucina di grande contaminazione (basti pensare che quella che noi chiamiamo "insalata russa" è secondo loro di origine italiana...). Nel nostro caso, a seconda dei Paesi che componevano quel che per semplicità qui chiamiamo genericamente Russia, viene denominata "carne alla francese" una teglia di manzo cotta in pomodoro, carote e cipolle oppure questo fantastico piatto di carne gratinata nella maionese. Se poi la carne si trita e le si aggiungono pancetta e patate, come avviene in Bielorussia, ecco che il piatto diventa un babka e gli si attribuiscono origini tedesche...
In questa nostra versione di myasa pa franzuski, cioè di carne alla francese, è un piatto assolutamente popolare, spesso preparato con carne cotta avanzata da preparazioni precedenti e a cui, secondo la necessità, si miscelano anche delle patate crude tagliate a fettine molto sottili, per dare maggiore sostanza ad un piatto che deve risultare economico ma nutriente.
Nel nostro caso usiamo maiale e non ci sono patate: la mia amica sostiene che quelle italiane non abbiano lo speciale sapore di quelle russe e che rovinerebbero il piatto.E io mi fido del suo giudizio, rimanendo curiosissima di assaggiare prima o poi queste patate russe oramai per me quasi leggendarie...
Per pienezza di scambio culturale mentre imparavo dalla mia amica questa ricetta le ho insegnato a fare la maionese in casa. Veloce e semplice, preparata con uova fresche ed olio di girasole russo. Praticamente come qui ma con metà limone e metà aceto e senza senape. La prossima volta voglio provare con la maionese confezionata per capire se ci sono differenze nella tenuta di cottura.
ingredienti per 6 o 8 persone:
800 gr, di lonza di maiale più stretta e lunga che larga
2 piccole cipolle molto sottili (o porri)
250 gr. di maionese
200 gr. di formaggio gouda (o montasio, asiago, emmental...)
1/2 limone
1 cucchiaio e 1/2 di prezzemolo tritato
2 cucchiai di olio di girasole (o extravergine molto leggero, o burro)
sale
pepe al mulinello
Tagliare la carne in circa 24 fesse spesse circa 5 mm. E' più facile ottenere fette regolari e di spessore uniforme se si mette prima il trancio di carne in freezer per un'oretta.
Affettare finemente le cipolle e stufarle con un cucchiaio di olio ed un paio di cucchiai di acqua a fuoco basso, salando leggermente e cuocendo fino a che le cipolle sono morbide ed asciutte.
Tritare o grattugiare il formaggio, versarne 1/3 in una ciotola ed unirvi 1 cucchiaio di prezzemolo, una bella macinata di pepe ed un cucchiaio abbondante di maionese.
Frullare le cipolle intiepidite e versarle nella ciotola del formaggio, miscelando bene per avere un composto omogeneo.
Spalmare il composto in un velo leggero sopra le fettine di lonza, arrotolarle formando dei sottili involtini e disporli in una teglia da forno leggermente unta con l'olio rimasto.
Spolverare gli involtini con un pizzico di sale ed una macinata di pepe, spruzzare con il succo del limone e distribuirvi sopra il resto del formaggio, quindi spalmare abbondantemente di maionese.
Infornare a 170° in forno statico per una ventina di minuti, fino a che la carne è morbida e la superficie è ben gratinata,
quindi servire spolverizzato con prezzemolo e con un'ulteriore grattata di pepe.
Qui non c'è, ma un tipico contorno per questo piatto è un'insalata di cavolo e carote tagliati a julienne fine, salati e pepati e conditi con olio in cui si è sciolta un punta di concentrato di pomodoro.
- rivoli affluenti:
- le ricette dolci e salate a base di maionese che suggerisce Calvè si trovano nel sito Visto che buono
Dalla rete ho appreso il procedimento dei biscottini con la maionese, e sono andati a ruba!
RispondiEliminaNon resta che provare la gratinatura!
buon week end
non ho mai provato questo abbinamento, ma lo proverò sicuramente, piatto goloso, ciao
RispondiElimina@twostella: devo dire che ci ho ampiamente marciato anch'io da Natale a Pasqua con i biscottini alla maionese. E mi sa che riprendo quanto prima. Un abbraccio, stellina.
RispondiElimina@orodorienthe: te lo consiglio, ha un sapore sorprendentemente "logico", quando entri nell'ordine di idee.
mio marito è fan della maionese, io invece non tanto, anzi. Ma credo che così preparata e cotta è proprio un'altra cosa... o come dici tu: sono uova olio e limone...
RispondiEliminabesos
Mi piacciono gli abbinamenti insoliti..da provare!!
RispondiEliminaLa maionese in forno, e non dentro i biscotti!!!
RispondiEliminaSono basita, ma convinta che dia un risultato ottimo.
Sorprendente, cerco di immaginare il sapore.
RispondiEliminaLa prima impressione e' che sappia un po' di frittata: dimmi di no, cosi' provo questa ricetta :)
@mai: il gusto della maionese si perde proprio, resta una cremina formaggiosa/limonosa con personalità propria... Credo possa mettervi decisanmente d'accordo!
RispondiElimina@lamagicazucca: quel che adoro del cucinare "etnico" è che le cose che a noi sembrano novità assolute per altre culture sono gesti quotidiani...
@arabafelice: e che questa volta non ho usato il cannello!
@corradot: ne' di frittata (l'uovo è "alterato" dall'acido di limone e/o aceto) ne' di maionese (perchè cuocendo tutto cambia)... è lì il bello! Giochi a cucinare e ti ritrovi piccolo alchimista. Non so se citare il dotto Bressanini oppure Topolino apprendista stregone del film Fantasia...
Per quel che ho provato le patate russe sono come quelle italiane, le differenze sono molto più marcate dalla varietà e specialmente se si tratta di pasta bianca o pasta gialli, nonchè della altitudine a cui sono prodotte. Per la questione insalata russa (che anche in Polonia chiamano italiana) mi hanno dato la seguente versione. Il piatto era frequentissimo in Italia alla fine del secolo e tutte le moltitudini di russi nobili che venivano in Italia (Capri, ecc.) ne andavano pazzi e la ordinavano sempre, tanto che da noi si è cominciato a chiamarla insalata russa, naturalmente loro quando tornavano a casa la chiamavano italiana, ma non so se sia una verità certificata.
RispondiEliminaIl refuso con cui hai scritto Clave al posto di Calvè sa di gaffe freudiana comunque la gratinatura con la maionese ha un suo fascino...la proverò!
RispondiEliminaMi piace questa Grande Contaminazione: carne alla francese secondo i russi, ma evitando rigorosamente le patate italiane!!! :-D
RispondiElimina@enrico: anche secondo me dipiende più dalla varietà che altro. Oppure è un pizzico di affettuoso campanilismo...
RispondiEliminaIn Polonia è Insalata Italiana quel che in Russia è la Salat Olivier, ma non so che origine abbia il nome russo. Vuoi vedere che ne esce un'altra storia interessante?
@virò: certo in quelche modo mi è talmente contronatura l'aspetto "commerciale" che può avere un blog che per una volta che ritengo giusto citare una marca ecco che la sbaglio! Anche se in verità credo me l'abbia corretto in automatico il computer. Però ora l'ho scritto bene, mi sembra giusto...
@mapi: una volta ci devi venire a cucinare russo con noi... ora della fine non si capisce più chi è di dove, che ci fa lì e che sta combinando...
Quasi quasi mi fermo a pranzo :-)
RispondiEliminaCiao, sono tornata, come sono felice di essere andata a Firenze,ho così tante cose da raccontare.... ora però esco a fare la spedizione del libro.
Grazie ancora di tutto, un abbraccio forte :-)
@libera: sono affamata di notizie! Deve essere stata un'esperienza incredibile, appena puoi racconta tutto tutto tutto...
RispondiEliminaOmmamma ha un aspetto invitante da morire! Accidenti non credo proprio che col Philadelphia possa rendere perché non è un formaggio che fila, il Gouda è la morte sua!
RispondiEliminaMe la salvo perché se in una delle prossime analisi (io ci spero sempre che si tratti di intolleranza e non di allergia) mi danno il via per qualcosa di più estremo dal punto di vista formaggesco, questa la provo subito!
PS: e ora, per colpa tua, sono curiosa anche io di assaggiare queste patate russe!
RispondiElimina@muscaria: tienimi aggiornata, che altrimenti ci attiviamo con tutte ricette solo di philadelphia!
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