Ho trascorso qualche giorno pensando con inconsueta frequenza a mio padre. Poi ho saputo (evidentemente il sangue non è acqua!) che era caduto e, una volta convintosi ad andare dal medico dopo giorni di resistenza, aveva scoperto di avere delle costole incrinate. Avei voluto andare da lui ma credo di avergli fatto un favore rimanendo a casa mia, forzata da una stupida influenza. Lui è uomo di altri tempi, con il dovere morale di mostrarsi una roccia: avrebbe mal sopportato l'ennesima persona al suo capezzale preoccupata per lui. Nei giorni precedenti, quando pensarlo era inconsapevole del suo attuale disagio, avevo elaborato una ricetta che mi sembrava adatta al suo gusto. Così, appena la febbre mi ha dato tregua, ho cucinato come fosse per lui. La mia ricetta ha funghi e fichi ed il motivo, appare evidente, non è certo la stagione! D'estate in monagna portava sempre noi bambini nei boschi, insegnandoci a cogliere i mirtilli senza rovinarne le piantine e a distinguere i...
Amo storia e geografia del cibo, tra le altre cose. Così viaggio attraverso il mondo e dentro me stessa. Assaggiare mi fa sapere con cuore e palato, ancora prima di capire con la testa.