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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

pasta di farro con profumo di cose vere

So che ad ogni fine segue un nuovo inizio, che nulla capita per caso, che quando si chiude una porta si spalanca un portone, e pure che quando ti impegni al massimo, se poi le cose vanno diversamente da come ti aspetteresti, non te ne devi fare una colpa.  Queste consapevolezze non bastano oggi, perché il momento sarebbe veramente uno di quelli da dimenticare totalmente. Non mi resta che tirare un respiro profondo e cercare consolazione altrove, trovando rifugio in qualcosa di almeno un po' positivo. Ad esempio in una piccola fortuna capitata all'improvviso che dovrebbe permettermi tra pochi giorni, se tutto va bene, di vivere un'esperienza unica.  Ad esempio in un mazzetto di erbe fresche dell'orto, che mi deliziano oggi con il profumo delle cose vere.  Ho pensato di fare di queste due cose lo scopo di una giornata fino ad ora sbagliata. Utilizzo le erbe in una ricetta "lenta" e nel frattempo lavoro al computer per concretizzare la promessa del piccolo

strani pani di famiglia...

Ho riflettuto a lungo su che pane proporre nel contest sui  Lievitati della Nonna  e la prima idea è stata quella di un pane orientale imparato dalla nonna di un'altra famiglia... Perché, in realtà, i nonni paterni sono mancati quando ero piccolina e la nonna con cui ho vissuto più a lungo era veneta ma non aveva per niente l'anima della casalinga!  Ha lavorato fuori casa fino a che la salute gliel'ha permesso e di lei ricordo pochissimi piatti, cucinati con cura ed efficienza ma solo nelle occasioni importanti, mentre per il resto preparava pasti molto semplici e veloci. Di pane fatto in casa, ovviamente, nemmeno l'ombra...  Il goloso di casa era forse più il nonno, ma il rimpianto per il suo Veneto lontano lo spingeva decisamente verso la polenta: non mancava mai di richiederla ad ogni occasione per accompagnare qualsiasi pietanza ed ignorava quasi il pane, che a volte nemmeno compariva a tavola. Poi mi sono ricordata di certe merende di bambina con gli altri nonn

dei croissant tartufati e delle buone imperfezioni

Da non crederci: arriva questo mese come una bomba il tema dell' MTC di settembre : il  croissant sfogliato  di Jane del blog  Rise of the sordough preacher   e, pochi giorni dopo, per un caso assolutamente incidentale, mi viene presentato Piergiorgio Giorilli... Sì, proprio  lui , mica un professionista qualsiasi: proprio l'autore del primo libro che ho letto in materia di lievitati quando ho deciso di fare sul serio in cucina, che è poi lo stesso che subito sono andata a pescare dallo scaffale quando ho saputo il tema della sfida... Coincidenza oppure, visto che niente succede per caso, uno stimolo a non farmi intimorire da questa sfida? Perché ad essere sincera un po' di paura me l'ha messa, il croissant, come tutti gli argomenti di pasticceria, ma cercavo di farmi forza. Già mi sentivo un po' in colpa per l'arretrato del pan di Spagna  (che ho saltato ad aprile quando ero in pieno trasloco e che non sono ancora riuscita a recuperare, nonostante abbia nel

ossobuco alla filippina: una ricetta "normale"

Entrano in casa degli ossibuchi di manzo. Qualcuno gioisce pensando alle mille tradizioni storiche e geografiche possibili; qualcuno invece, dopo avene assaggiati ai mandarini sedano e curry  o alla melagranata, zucca e noci ,  chiede  di cucinarli  una volta tanto  in modo "normale". Chi vincerà mai? Poco lontano da casa c'è un parco in cui nel weekend estivi confluiscono le varie etnie che popolano la zona. Si vedono famiglie sul prato con tovaglie da picnic, coppiette che passeggiano per mano, tavolini di vecchietti che discutono animatamente maneggiando delle carte o altri misteriosi giochi da tavolo, bimbi di colori e lingue diverse a cui basta una palla o uno skateboard per giocare insieme parlandosi in italiano (non l'avevo mai pensato come un possibile esperanto...). La parte più interessante della faccenda è una sorta di mercatino spontaneo che si forma verso sera: signore e ragazze allineano fornelli da campo, frigoriferi portatili e tavolini da campeggi

calamaretti spillo funghi e polenta... tutto in rosa

Ho voglia di funghi e anche di polenta. Mi è bastata la prima pioggia per passare dalla  monomania delle melanzane a quella, in fondo   preannunciata , dei funghi. Sarà forse la sensazione che la stagione adatta quest'anno sembrava non arrivare mai, per i poveri funghi che tanto amano la pioggia... Un mood a cavallo tra due stagioni: a ricondurmi a temi estivi contribuisce la contemplazione del mazzo di erbe fresche appena arrivate dall'orto di mio padre insiene ad un paio di pomodori rossissimi (... gli ultimi, mi sa!); ad un clima vacanziero (quest'anno non ho fatto mare e un po' mi manca) mi riporta il profumo di quel cartoccio di calamaretti spillo freschissimi scovati casualmente sul banco di un piccolo mercato dove sono capitata per caso.  Per l'autunno imminente e per la concretezza della vita quotidiana, invece, propendono  le due farine di mais che aspettano pazientemente in dispensa da qualche mese e un barattolo di funghi secchi misti che ho cominciat

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!