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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

sfoglia di salmone e porri per un magro... poco magro!

Venerdì di magro, sarebbe oggi. Per i più osservanti significa digiuno completo, per i credenti nutrirsi solo con pane e acqua oppure con cibo molto semplice, privo di carne e di condimenti importanti. Per i moderati e gli storici la dieta di magro significa alimentarsi con qualsiasi cosa non contenga carne.  Mi sono fatta le ossa, in questo ultimo senso, su testi di cucina antichi o classici, quelli scritti in epoche il cui si mangiava di magro più volte all'anno e per lunghi periodi, in questo caso, ad esempio, durante tutta la Quaresima.  In quei testi si cercava dunque di sopperire con altri ingredienti preziosi all'assenza della carne per non scontentare il palato dei signori che, seppure in periodo di penitenza, non potevano davvero rinunciare ai piaceri della gola.  Più rigorosi i testi conventuali, che spesso rinunciavano anche a uova, grassi animali e latticini ma dove comunque l'inventiva e l'utilizzo di erbe e verdure sapeva rendere decisamente appetit

indivia belga al Cheddar, salomonicamente

L'insalata belga era una fissa della mia nonna veneta: la prediligeva cruda, anche se da una certa età in poi ha cominciato a cuocerla, e devo dire che ogni volta che vedo i sui cespi bianchi ed affusolati penso a quando la mangiavo da lei, così algida, nivea, croccante e "speciale", visto che a casa mia quando ero bambina appariva davvero di rado.  Crescendo l'ho tralasciata, devo dire. Forse vederla stravolta in tanti piatti anni '80 abbinata a cuori di palma o spicchi di pompelmo l'ha un po' allontanata dai miei affetti e relegata nel dimenticatoio. Ho deciso invece ora di recuperarla al mio cuore, cominciando a sperimentarla in una versione al forno che, per quanto semplice, non avevo mai assaggiato. Approfitto della presenza in frigo del Cheddar, un formaggio che devo dire non acquisto spesso (ma  qui  se ne richiedeva filologicamente la presenza!) per testare l'idea dell'indivia avvolta nel prosciutto. Siccome all'essere qui a fi

A Slightly Oriental Gentleman's Afternoon Tea

Quando si è saputo chi fosse il vincitore dell'MTC di febbraio ero molto combattuta: non sapevo se sperare che quel  Murzillo Saporito  di Valeria proponesse un tema legato alle sue origini partenopee oppure che ci conducesse in Gran Bretagna, la sua attuale patria d'adozione. Se io sono in parte chiaramente Japanese inside e anche, spesso altrettanto chiaramente, Neapolitan inside, è in verità la mia parte British inside che emerge maggiormente, in questo periodo dell'anno, fatto di cieli mutevoli, giornate tutte drizzle e freddolino costante nelle ossa. Ecco perché la sua scelta dell' Afternoon Tea   per la  sfida MTC n. 71 , quella di marzo, mi ha mandato totalmente in visibilio. Quasi ogni volta che mi sono recata in Gran Bretagna, quando non mi sono infilata in un tea garden di paese o nella sala di tè di un grande hotel metropolitano, ho trovato modo di farmi invitare all' afternoon tea da gentili padrone di casa, sia in idilliaci villini di campagna r

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!