Sono una statua mutila in fondo ad un'acqua chiara. Fermato in un gesto - e spezzato. Soltanto un tremore di cose specchiate - alberi che s'incielano e rapidi voli - può darmi delirio di tempo, mutare il nulla in parola. Oggi, un giorno che vive solo ogni tanto, esisto sospesa tra un passato definitivamente chiuso e quello che mi aspetta, che non oso nemmeno definire "futuro". Posso permettermi di fare quello che da un paio di anni temo, da un paio di anni preparo, e che so non contenere speranza, nonostante sia molto logico e ragionevole. Premo il tasto "invio" della fatidica mail. Alzo lo sguardo comunque, anche se piove e difficilmente rondini e rami si specchieranno sopra il tremore del mio stagno personale. Domani probabilmente tutto riprenderà a scorrere ed io, inesorabilmente, a vivere come fosse saggio e possibile. Oggi mi nutro di silenzio, di umiltà. Di essenziale. Di acque chiare. Di formaggio e pere. Pere e formaggio al forn
Amo storia e geografia del cibo, tra le altre cose. Così viaggio attraverso il mondo e dentro me stessa. Assaggiare mi fa sapere con cuore e palato, ancora prima di capire con la testa.