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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

pere al formaggio, hic et nunc

Sono una statua mutila in fondo ad un'acqua chiara. Fermato in un gesto - e spezzato. Soltanto un tremore di cose specchiate - alberi che s'incielano e rapidi voli - può darmi delirio di tempo, mutare il nulla in parola. Oggi, un giorno che vive solo ogni tanto, esisto sospesa tra un passato definitivamente chiuso e quello che mi aspetta, che non oso nemmeno definire "futuro".  Posso permettermi di fare quello che da un paio di anni temo, da un paio di anni preparo, e che so non contenere speranza, nonostante sia molto logico e ragionevole. Premo il tasto "invio" della fatidica mail. Alzo lo sguardo comunque, anche se piove e difficilmente rondini e rami si specchieranno sopra il tremore del mio stagno personale.  Domani probabilmente tutto riprenderà a scorrere ed io, inesorabilmente, a vivere come fosse saggio e possibile. Oggi mi nutro di silenzio, di umiltà. Di essenziale. Di acque chiare. Di formaggio e pere. Pere e formaggio al forn

fondue fromage espansa al miele misterioso

Ragiono su una ricetta salata da proporre per la sfida dell' MTC n. 54   Miele  proposta da Eleonora e Michael del blog Burro e Miele .  Guardo all'idea del maiale immaginando di sostituirlo con una salsiccia fresca di altra carne e di farne qualcosa di glassato, prendendo spunto dalle classicissime  costine glassate   apparse, chissà come, qui sul blog finora in un'unica variante. Anche per il pesce ho una traccia in mente molto chiara: i cartocci di pescatrice alla vaniglia e timo  pubblicati qualche tempo fa e ora decisamente da raffinare.  Ma poi mi dico: perché non lasciarsi davvero sconvolgere la vita dal miele, facendogli contaminare qualcosa di inaspettato?!  E ragiono su un altro  classico tra i classici: abbinare  miele e formaggio. Accoppiata antichissima e apprezzatissima da tutte le culture mediterranee, come dicevo già   qui , è apparsa spesso anche nelle ricette che partecipano a questo MTC, segno che il gusto antico di questa collaudatissima coppia è

perle di tapioca al miele, quasi un bubble tea

Che mi succede?! Per la sfida dell' MTC n. 54  sul tema  Miele , che può essere declinato sia in versione dolce che salata, proposto da Eleonora e Michael del blog  Burro e Miele ... i ncredibile ma vero, la ricetta che ho subito chiara in mente è dolce. E la mia determinazione non si dissolve nemmeno dopo aver cominciato a scorrere le fantastiche proposte "sweet" degli altri partecipanti, tutti molto più pasticceri inside di me. Ma come è possibile?!  Forse è perché vedo che quelle ricette finora hanno cercato quasi tutte un gusto per il dolce o mitteleuropeo (da cui americano) o levantino/mediterraneo. Si tratta di due tradizioni  pasticcere antichissime, entrambe nate dall'utilizzo storico di miele come dolcificante "assoluto" per i dolci, che fossero lievitati, sfogliati, biscottati o fritti. E il mio dolce non è nulla di tutto ciò. A me invece, non so per quale arcano motivo (o forse sì...), è venuta subito in mente una preparazione asiatica. Un m

pasta al burro di aglio e cognac "for adults only"

Chi non potrebbe eleggere la pasta al burro come piatto archetipico della propria infanzia? Qui nelle plaghe familiari lombardo-franco-elvetico-venete era ovviamente alla base dello svezzamento, subito dopo il passato di verdure col grana e il frullato di carne e verdure. Omogeneizzati industriali neanche a parlarne, in casa, proprio per principio, nonostante fossero i rassicuranti e futuristici anni '60, e questo rappresenta uno dei pochi grandi onori gastronomici che devo assolutamente tributare a mia madre. Ma ovviamente via libera a burro e formaggi di ogni tipo e stagionatura, e ben presto anche a  cioccolato,  salumi e vino (anche se i responsabili in questo caso erano prevalentemente i nonni svizzeri e veneti...)  Sono sopravvissuta egregiamente all'infanzia probabilmente anche grazie all'amorevole varietà di nutrimenti di cui sono stata cibata. Forse il gusto per la cucina per me è nato in quella primissima infanzia, grazie alla scarsa paura dei sapori "ver

zuppa di udon profumata al miso... non tutta giapponese!

Serpeggia in casa un'influenzina di quelle svogliate. Domenica pomeriggio. Fuori pioviggina, in tivù solo film di guerra, la lampadina della lampada da lettura del divano è fulminata. Insomma: giornata da "gnagera":.. Sai che c'è? Preparo una zuppetta washoku con quei due cespi di bok choy che ho sul davanzale (sì, anche il frigorifero è morto e l'assistenza impiegherà una settimana ad arrivare...). Niente di meglio per tenersi piacevolmente occupati: ci si ristora il fisico ed il morale. Washoku, ovvero giapponese con influenze straniere, perché in realtà sia ingredienti che procedimento sono a cavallo tra la cucina giapponese e quella cinese. Nonostante i due Paesi non si siano mai particolarmente amati, tra monaci erranti e scambi commerciali nei millenni in realtà il Giappone ha imparato un sacco di cose dalla Cina, tra cui molte basi di cucina. Quindi con degli  udon freschi (questi qui sono comprati ma per farli in casa se  ne parla  qui   e   qui ),

durelli alla peruviana: si comincia...

La grigliata mista peruviana più popolare deriva dalla cucina di strada e non ha nulla a che fare con la nostra idea "di lusso" di carni varie alla brace.  Sulla graticola dei baracchini in Perù vengono cotti fegato, durelli, cuore, trippa...  Si tratta di un mist o di frattaglie, che vengono prima insaporite con una stessa miscela di spezie e poi messe a cuocere con tempi diversi, in modo che tutto venga pronto nello stesso momento.  In accompagnamento di solito si servono patate ( papas ) o pannocchie di mais bianco ( choclos ) lessate oppure una bella insalata mista. E poi le salsine più diverse: da una maionese all'aglio molto lenta a un pesto di prezzemolo, a cremine più o meno piccanti a base di peperoncini locali, di cui il più sorprendente è l' aji amarillo , dal colore giallo vivo e dall'aroma pungente e profumato.  Qui mi sono concentrata su una sfida sola: ignorati gli spiedini di cuore di manzo ( antichucos de coraz ó n ), il fegato ( higado ),

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!