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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

versatilità della salsa bianca ucraina ai mille profumi

Riprendendo il filo delle ricette ucraine, dopo zrazy e chebureki oggi racconto una salsa bianca, qui profumata di aneto, che in verità è utilizzabile in tutte le ricette che prevedono "panna acida".  In Ucraina e in tutta l'area culturale affine, la panna acida è ingrediente tipico e quotidiano, determinante per la riuscita di molti piatti. Difficilmente però troviamo quel tipo specifico di prodotto in Italia, così spesso semplicemente tentiamo di "acidificare" la nostra panna comune, di solito con succo di limone.  Così però sia la consistenza che il sapore non sono esattamente quelli corretti, e proprio in questo senso viene utile la ricetta di oggi, con cui qui avvolgo semplici patate lesse ma che, grazie alla parte di roux che la stabilizza, riesce ad avere una consistenza vellutata ed una tenuta in cottura che la nostra "panna e limone" non avrebbe mai. E acidificandosi per fermentazione da lactobacillo si avvicina molto di più al sapore origi

carne giapponese Wagyu in Italia e come cucinarla

Grazie al Consolato Giapponese di Milano  ho potuto partecipare ad un interessante incontro della stampa italiana con esponenti del Ministero Giapponese dell’Agricoltura, del Ministero della Cultura e del loro Ente Nazionale del Turismo, in cui ci si è confrontati sulla diffusione della cucina giapponese in Italia, sulla conoscenza che se ne ha nel nostro Paese e sulla volontà nipponica di promuovere maggiormente i loro prodotti alimentari in Italia.  So di essere su questi argomenti una interlocutrice privilegiata, perché per cucinare giapponese a casa mia almeno un paio di volte a settimana non ho avuto bisogno di attendere che il washoku (cucina tradizionale giapponese) venisse proclamato Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco nel 2013, ne’ di vedercelo insegnare e servire in infinite occasioni durante Expo 2015: sono Japanese inside da decenni! Anche se con un po' di ricerca ho sempre reperito la materia prima, vivere ora a Milano certamente mi facilita nel trovare ingre

chebureki ucraini (ma anche un po' turchi) di famiglia

Come già detto qualche giorno fa , in questi giorni cucino quasi solo ucraino, o per dire meglio cucino i piatti del Rus' di Kyiv, cioè le ricette di una tradizione gastronomica condivisa da secoli dalle popolazioni che oggi si chiamano Ucraini, Russi, Bielorussi, Polacchi, Lituani, eccetera. Ecco perchè oggi, al posto di friggere delle "semplici" zeppole di San Giuseppe, per una festa di famiglia ho pensato ai chebureki , dei bocconi di pasta fritta farciti che nascono nella penisola della Crimea e che, per via delle storiche diaspore delle popolazioni tatare che l'abitavano, si sono diffusi non solo nell'area slava cui facevo prima riferimento ma fino a Romania e Uzbekistan, e verso sud anche tra le popolazioni balcaniche, fino a Grecia e Turchia, dove questo fagottino ripieno prende il nome di börek . Se in Ucraina i chebureki contengono carne profumata di cipolle ed erbe, nella versione turca in genere i  böregi vengono farciti con formaggio, liscio o misto

rotolo di patate e carne al profumo ucraino di zrazy

Ricette ucraine qui dentro ne ho proposte diverse anche in tempi non sospetti. Ma anche ricette russe, perchè la cucina è espressione della cultura di un popolo, non rappresenta le scelte politiche di chi quei popoli governa. Da sempre, guarda un po', in questo nel blog sono tutte riunite sotto un unico tag "Russia e Paesi dell'Est" perché per questa particolare area culturale, infatti, etichette dei singoli Paesi sarebbero state troppo limitative.  Testimonianza di quanto questa cultura gastronomica molto caratteristica sia profonda, radicata, diffusa e... comune è l'esistenza attuale in diversi Paesi limitrofi di piatti tra loro simili, specialità che già esistevano all'epoca del Rus' di Kyiv, il "regno degli Slavi" che nel XI secolo riuniva parti delle odierne Ucraina, Russia, Bielorussia, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. E la cui capitale era Kiev (grafia e pronuncia russe, in ucraino si scrive e dice, appunto, Kyiv), considerata anche

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!