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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

gli struffoli, come legante

Questo anno mi è sembrato infinito. In un tempo che pareva non scorrere mai, in una serie di giornate uguali, ciascuna chiusa in se stessa, come se fosse tutto immobile. Invece mi accorgo che alla fine sono stati enormi i cambiamenti: nella vita, nelle relazioni, nelle abitudini. Arrivati piano piano, come niente. Almeno per me. Senza accorgermi non sono stata ferma e ora mi trovo in un punto diverso, anche se da casa non mi sono spostata quasi mai.  Sarà per quello che ho preparato durante queste feste cibo dai tempi lunghi, in forma di meditazione: per insaporire una pasta al forno le polpettine piccole come ceci sono quasi trecento, l'agnello si crogiola in forno per circa tre ore, per il dolce serve rotolare oltre 700 palline di impasto. E per i regali alla famiglia vale altrettanto, visto che i cachi della confettura alla vaniglia ho addirittura aspettato che crescessero sugli alberi, oltre il muro del generoso vicino.  Tutto questo tempo dedicato a piccole cose silenti è stat

lo strano Natale giapponese: Kurimasu keki, nuovi kakuteru e altre curiose tradizioni

Che questo in arrivo sia un Natale diverso da tutti gli altri non devo essere certo io a dirlo. Che qui in casa si sia deciso di celebrarlo in modo altrettanto insolito è una scelta precisa. Dunque oggi parliamo del Natale giapponese. Come ho accennato nell'introduzione alle ricette nipponiche che ho pubblicato dentro  A Hug in a Mug , il calendario alcolico dell'avvento dell'MTC , in Giappone i Cattolici sono solo l’1% della popolazione e la vera festa religiosa e di famiglia è il Capodanno. Messe natalizie si sono però celebrate in Giappone a partire dall'arrivo in Giappone nel 1548 di san Francesco Saverio, soprattutto dal 1552 nel distretto di Yamaguchi per opera dei missionari gesuiti. Nel 1635 il Cristianesimo venne però proibito da un editto e i kakure Kirishitan (i Cristiani nascosti) continuarono a professare la propria religione in privato; furono perseguitati e martirizzati come da noi nell'Antica Roma, ed il 5 febbraio si celebra la loro memoria nel ma

ravioli di baccalà con funghi e cavolfiore: una vendetta che attende al varco

Ricordo una cena di quando ero piccola a cui i miei invitarono una coppia di loro amici con un figlio circa della mia età. Quel bambino era piuttosto capriccioso, nonostante il padre pediatra e la madre insegnante dovessero in teoria garantire i migliori risultati genitoriali possibili in termini di educazione. Venne servito del risotto giallo, che il ragazzino si mangiò con gusto terminando quasi tutto il piatto. Quando però nella conversazione emerse che, ovviamente, il risotto conteneva zafferano, il bambino dichiarò che a lui lo zafferano non piaceva e smise di mangiare, mantenendo un silenzio offeso per il resto della serata. Io avrei voluto chiedergli come mai allora si fosse sbafato quasi tutto il riso fino ad un momento prima, ma un'occhiata di mio padre mi fulminò e "per educazione" rimasi zitta. Mi è tornato alla mente questo episodio proprio oggi al termine del pranzo, dopo anni di oblio. Ma c'è un motivo: ieri ho preparato un cavolfiore per farne una pasta

ringraziando Sulmona: bocconcini banana e cioccolato

Fino a pochi mesi fa, alla mia bella età e con tutti i viaggi per il mondo compiuti, non avevo ancora, vergognosamente, visto Sulmona. Per fortuna questa estate ho avuto tre ottimi motivi per risolvere il problema:  1) ero già in Abruzzo;  2) desideravo procurarmi dei confetti di qualità per l'imminente battesimo nonché primo compleanno della mia nipotina nuova;  3) soprattutto mi era assolutamente indispensabile, dopo aver riempito dispensa e pancia per mesi con le fantastiche ricette da forno del blog di  Loredana , rivederla finalmente con un po' di tranquillità e porgerle di persona complimenti e ringraziamenti. Oltre all'interessantissimo pranzo da  Don Ciccio , la fantastica trattoria del marito, ad una scorpacciate dei confetti più inaspettati e ad una passeggiata lungo le strade di una cittadina davvero inconsueta, anche il lungo incontro con lei sopra a tè e biscottini è stato una piacevolissima scoperta. E i suoi discorsi di cucina davvero illuminanti, tanto che,

per il Calendario del Cibo Italiano: cardi in salsa di vino rosso

Cardi in salsa di vino, o meglio "cardi del mercante", come recita la Cucina Italiana del dicembre 1983, è la ricetta "creativa" che propongo oggi per il Calendario del Cibo Italiano , dopo aver raccontato della tradizione umbra direttamente per la Giornata Nazionale del Cado Gobbo . Di "creativo" in realtà in questa ricetta c'è ben poco, a partire dai sistemi di cottura suggeriti dal giornale (che qui ho molto semplificato) per finire con il nome, che fa riferimento alla francesissima marchant de vin , alias vigneronne , o bordeleise,  salsa classica che si serve di solito con la carne. A me però la salsa della rivista sembra non essere che una vaga parente della nobile preparazione d'oltralpe, che nella sua versione classica riduce ottimo vino con scalogno e poi lo unisce ad una demi-glace , salsa profumata di erbe e a sua volta incentrata su un fondo bruno, una classicissima salsa base che presuppone una lunga e lenta cottura vari aromi con del

per il Calendario del Cibo Italiano: le polibibite dei Futuristi

Ho scritto tanto del mio rapporto con l'arte futurista e ne ho fatto un riassunto sul Calendario del Cibo Italiano proprio oggi, nella Giornata Nazionale della Cucina Futurista, presentando la strampalata ma meditata ricetta di uno spaghetto con rose e ciliegie .  Non ho però parlato del bere futurista, che è parte importante del Formulario Futurista , ovvero del ricettario che raccoglie le ricette all'interno del manifesto La Cucina Furturista pubblicato da Marinetti e Fillìa  (nome d'arte del poeta e pittore Luigi Colombo)  nel 1932. Anche se tutti conoscono questo documento, in pochi sanno che la prima cena futurista avvenne molto prima, precisamente a Trieste la sera del 12 gennaio 1910, un anno dopo la pubblicazione del famoso Manifesto dell'Arte Futurista. Si trattò di un menù all'incontrario, dove si principiava dal caffè e dalla frutta dell'avvenire e si terminava con l'antipasto di demolizioni  ma le pietanze erano in verità abbastanza tradiziona

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!