Qualche sera fa, ho di nuovo presentato un film al cinema. Dopo un precedente a tema gastronomico questa volta l'argomento non era la cucina ma il Giappone. Titolo italiano del film " L’innocenza" , titolo originale giapponese 怪物, Kaibutsu , tradotto in altri Paesi occidentali come "Il mostro" anche se letteralmente i kanji da cui è composta la parola significano “cosa misteriosa”. Cerco di non spoilerare per chi non lo avesse ancora visto: il protagonista è un preadolescente alla scoperta delle proprie relazioni con il mondo e la sua vicenda è presentata prima con gli occhi della madre, poi con quelli del suo insegnante ed infine attraverso i suoi, uno stile narrativo che la cinematografia internazionale credo abbia imparato da Rashomon di Kurosawa nel 1950 e che ha poi sfruttato egregiamente in molti thriller, come Prospettive di un delitto del 2008. Ma questo film, anche se si intuisce che sotto sotto ci sia qualcosa di misterioso (ecco il senso del ti
Amo storia e geografia del cibo, tra le altre cose. Così viaggio attraverso il mondo e dentro me stessa. Assaggiare mi fa sapere con cuore e palato, ancora prima di capire con la testa.