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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

spaghetti Saragolla alle mele per il World Pasta Day

Anche se in onore del World Pasta Day potrei rimandare al post precedente o al mio articolo sul Calendario del Cibo Italiano che raccontava dei  cappellacci di zucca ferraresi , ho deciso di raccontare il mio personale mondo attuale attraverso un piatto di pasta tutto dedicato a questa giornata di celebrazione. Ho più volte raccontato di avere una mamma svizzera con una mano tutta sua in cucina, che però non ci ha mai preparato la pasta con purea dolce di mele che le servivano nel collegio della Svizzera interna dove ha studiato da ragazza. Ho più volte citato l'essere napoletano che mi vive a fianco, golosissimo delle ricette tradizionali della sua terra, soprattutto i piatti all'apparenza più semplici come pasta e patane . Ho più volte dimostrato come la cucina sia per me una forma di conoscenza, come ricette internazionali tipo patate caramellate danesi o mele al bacon statunitensi che mi entrano nell'anima, e sia una forma di espressione, che traduce quel che so e ch

garganelli prosciutto e piselli, tra sfoglia e pasta

Dopo aver partecipato finalmente in presenza ad un corso di sfoglia emiliana tirata a mano tenuto da  Rina Poletti  mi sono resa conti di quanti errori avevo fatto nei miei tentativi precedenti , quando seguivo questa mitica e simpaticissima insegnante solo on line. E' da qualche settimana quindi che  preparo in casa pasta fresca ogni volta che posso.  Anche l'essere che mi vive a fianco ha registrato il cambiamento, trovandosi quasi ogni domenica più che volentieri, a sua detta, a pranzare "come si deve" con piatti di pasta tradizionali italiani invece che con i miei strani esperimenti di cucina internazionale. E mi ha pure chiesto la differenza tra pasta di grano duro e non, segno che l'argomento lo tocca davvero, e si è pure  sorbito con pazienza la mia risposta storico-geografica "senza fare un plissè", come avrebbe detto mia nonna. Vero che intanto stava mangiando garganelli... La "pasta secca" è un impasto di semola di grano duro e acqua

la rivincita della "polentina molla", con pesce e broccoli

Oggi si parla di polenta. E se nell'articolo per il Calendario del Cibo Italiano  racconto la polenta come fenomeno regionale, in questo spazio più privato mi addentro nelle esperienze della mia famiglia, partendo dall'irrisolta contrapposizione tra la “polentina molla” di mia zia  Bettina, che io adoravo e che mi ha insegnato le poche cose che ho imparato in cucina da bambina, e la "polenta dura" preferita da suo fratello Antonio, che poi era mio nonno, il quale ha trasmesso il suo gusto personale anche a mio padre e ai miei fratelli. Curioso come all'interno della stessa famiglia, cresciuta sulle montagne del Bellunese, esistesse (ed esista ancora in noi discendenti) la stessa differenza di pensiero che di solito contrappone i Veneti ai Bergamaschi...   Ma un'altra serie quasi infinita di differenze di gusto era ricorrente da noi in famiglia in tema di polenta, quando quasi ogni domenica da autunno a primavera mio padre rovesciava sul tagliere la su bella po

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!