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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

a Singapore, passando per Londra

Lo scorso weekend ero in Gran Bretagna. Che ci vuole al giorno d'oggi? Con aerei ed auto a noleggio tutto è molto veloce e facile. Non ci si può considerare dei veri "viaggiatori" alla Marco Polo, è vero, ma spostarsi adesso è se non altro decisamente più pratico, specie se si tratta di blitz come il mio. Mirato (tra le altre cose) a seguire davvero il nostro Marco nella sua tappa  di fronte a Singapore senza potergli oggettivamente star dietro in senso fisico. Qualche anno fa avevo trovato in una botteguccia a Londra un meraviglioso mix di spezie per laksa , una zuppa al cocco tipica di Malesia e Singapore ma conosciuta in tutta la zona di Indonesia ed Indocina. Qui in Italia non sono poi più riuscita a trovare quella miscela specifica per la versione di Singapore così, quando ho saputo che Marco Polo sarebbe capitato da quelle parti, al mio programmato giro inglese ho aggiunto una tappa: il negozietto di spezie singaporesi (si dirà così?! Credo di no...). In real

i piaceri dell'estate

Estate, sole caldo, giornate lunghe, weekend pieni di luce. Per i bambini significa giocare finalmente all'aperto, per le signore dedicarsi a relax e tintarella, per gli uomini... metter di nuovo in funzione il barbecue! Fra tutti i godimenti io sto proprio nel mezzo, perché resto volentieri all'aperto ma sempre all'ombra, gioco fino a che non mi chiamano per rientrare nel senso che quando sono fuori mi diverto... a leggere o scrivere, ed in quanto al barbecue...ne amo soprattutto la fase di preparazione. Nella mia personale visione la griglia in specifico non ha un significato di base di cottura sana, leggera e senza condimenti, ma la intendo prevalentemente all'americana, con marinate, salse, spezie ed abbinamenti inusuali. Forse perché mi dispiace l'idea di "cottura senza pensiero". So che in realtà il barbecue perfetto è un'arte, soprattutto per quel che riguarda la preparazione della brace e tutti i piccoli grandi segreti della relazione tra b

tutta colpa del supermercato svizzero

Accompagnare Marco Polo in Indonesia e fare un tuffo nella mia infanzia è tutt'uno. Ebbene sì, in Indonesia non ci siamo mai stati ma siamo tre fratelli cresciuti dalla nostra mamma a patate, w ürstel, sofficini e... bahmi goreng , ovvero spaghettini saltati all'indonesiana!   Come racconto spesso infatti, nostra mamma era fuori casa tutto il giorno per lavoro e non era particolarmente amante della cucina. In quanto di nazionalità svizzera andava pazza per patate lesse e w ü rstel, entrambi molto semplici e veloci da preparare; in quanto lavoratrice poco golosa era una decisa consumatrice di cibi pronti o quasi. E noi figli ne abbiamo subito le conseguenze... Nei supermercati svizzeri dove spesso si faceva la spesa, gli scaffali erano, allora come oggi, pieni di preparati confezionati di ogni tipo, tra cui già qualche decina di anni fa compariva una buona scelta di scatole e barattoli di prodotti etnici. Dunque una bella confezione di bahmi o nasi goreng , ovvero

il patto

Piove. Jessica, le nuove scarpette rosa ai piedi, appoggia la fronte al vetro della finestra e guarda sconsolata le gocce che hanno ricominciato a punteggiare le pozzanghere sulla strada. Si rivolge alla mamma con voce lamentosa: "Uffffffffa mamma, che baaaaarba! La scuola è finita e dovrei sentirmi in vacanza ma oggi non posso neppure andare a giocare da Chiccaaaaaaa!" "Perché non inviti lei qui da noi? - le propone la madre - Così le mostri quanto sono belle le tue scarpette XY nuove e le racconti che vacanza favolosa abbiamo prenotato per quest'anno sulla Costa Smeralda." "Ma maaaaaaaaaaamma... a Chicca delle scarpe rosa interessa poco o nieeeeeeeente! E poi della vacanza gliel'hai già detto tu alla sua mamma l'altro giorno fuori da scuola, non ti ricordi? Comunque anche noi ne abbiamo parlato, delle vacanze... e siamo diventate un po' tristi perché ci dispiace stare separate... Sai, anche Chicca va al mare con i sui genitori... Anzi: si

Mi Japan 2011, con impegno ed armonia

Il Mi Japan è tornato, come avevo annunciato qualche giorno fa . Ovvero le realtà giapponesi di Milano tutte riunite in un antico chiostro per un intero weekend... Naturalmente non ho potuto resistere! Così, ripetendo l'esperienza del l'anno scorso , sono tornata sul luogo del delitto. Questa volta più ancora delle bancarelle (comunque strepitose!) mi è sembrata particolarmente interessante tutta una serie di attività, corsi, eventi e performance ispirati al recente terremoto giapponese, quindi intrinsecamente toccanti.  L'attenzione in questa edizione, infatti, oltre al progetto "Sakura Momiji" partito lo scorso anno (che si proponeva di donare alla città di Milano le piante giapponesi più significative, il ciliegio e l’acero rosso, appunto sakura e momiji ), era ovviamente centrata sull'emergenza terremoto, in cui il Giappone continua a trovarsi nonostante i riflettori dei media occidentali si siano oramai spenti da tempo sull'argomento. L'orga

prima o poi...

Incredibile.... Marco Polo si è deciso a tornare a casa!!! Prima o poi daltronde avrebbe dovuto decidersi: vero che la casa è dove tu ti trovi in ogni momento ma anche le mura fisiche, la famiglia e le relazioni a cui i ricordi ti legano hanno una loro potenza. E sono una forma di casa altrettanto reale. E così Marco si incammina di nuovo verso Venezia. Naturalmente non lungo la via più semplice, visto che, già che c'è, accetta di scortare una principessa navigando per i mari del Sud... ma che ci si poteva aspettare da un viaggiatore curioso come lui?! Con esattamente la stessa curiosità la vivandiera continuerà ad accompagnarlo anche nei prossimi mesi, per tutto il tempo che impiegherà per percorrere la lunga strada del ritorno, ed avrà modo di accorgersi quanto le cucine asiatiche siano contaminate l'una con l'altra. Ad esempio nel Ciamba  in cui è sbarcato oggi, che sarebbe l'attuale Vietnam, trova evidenti infulenze cinesi armoniosamente unite ad una infinita se

le parole della cucina

Piccola pausa di riflessione dopo essere stata investita dall'MTC come da un treno in corsa, essere incredibilmente rimasta in piedi, aver tentato di riprendermi mentalmente ed aver contribuito, nel mio piccolo e a mio modo, alla "continuità della specie"... Passata l'esperienza della laboriosa scelta della ricetta del mese e della concordata promulgazione dei relativi vincoli , ora sono sospesa in un provvisorio limbo in attesa che arrivi il 13 giugno e si scateni la parte più prorompente della valanga, quella in cui accoglieremo le proposte degli MTC addicted. E mi chiedo in base a quale criterio ci si possa ritrovare a fare da "giudice" quando si è  principiante tra principianti, amatore tra amatori. Prima di tutto mi domando cosa sia un giudice. In senso strettamente letterale dovrebbe essere colui che conosce le regole, dato che il termine deriva dal latino iudex , composto da ius , diritto/legge, e dicere , dire/pronunciare. E fin qui ci siamo, vi

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

un pollo nella creta... senza creta!

E' da quando abbiamo cominciato a seguire il gironzolare di Marco Polo che il cantore Enrico non vede l'ora di arrivare ad Hang Zhou per farsi preparare la ricetta del pollo del mendicante! E questa volta la vivandiera può ben accontentarlo, visto che Marco sta per lasciare la Cina definitivamente e l'occasione merita davvero un piatto speciale... E poi siamo perfetti anche dal punto di vista storico: anche se i testi ufficiali cominciano a citare questo piatto solo sotto l'imperatore Chien Lung, che regnò dal 1736 al 1795, il suddetto pollo era certamente già diffuso all'epoca di Marco Polo, visto che si dice sia nato ad Hang Zhou intorno al 200 d.C. Numerosissime le varianti della leggenda che spiega l'origine del curioso nome di questo piatto; tutte hanno in comune un mendicante in possesso di un pollo ma non di un tegame in cui cucinarlo... Il pollo finì per essere ricoperto di creta e posto sulle braci, qualcuno dice sotto terra: la creta si indurì ma

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!