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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

all'inseguimento di Uffizi da mangiare 15: Caravaggio e la suppa di frutti

Questa tappa di Inseguendo l'arte da mangiare ci porta non solo in epoche territori già noti, ma anche a riammirare, oggi con un occhio leggermente differente, uno stesso dipinto del medesimo autore. Siamo infatti di nuovo al cospetto del grande Caravaggio, scelto dentro il percorso di Uffizi da Mangiare questa volta da una coppia di chef che lo interpretanco con una ricetta raffinatissima, legata auna interpretazione quasi mistica, diversa dai ragionamenti sul vino che il dipinto aveva ispirato  la scorsa volta .   Si tratta di nuovo della rappresentazione merisiana del Bacco, la cui genesi e simbologia è meravigliosamente illustrata in questa lezione in video , e che Uffizi da Mangiare questa volta ha affidato alle mani ed alle menti di una coppia di chef davvero unica, che fonde l'immagine del dio pagano con divinità indiane arcaiche attraverso un mantra vedico di oltre 100.000 anni. Si tratta di  Pietro Leemann e Sauro Ricci : il primo è il mitico fautore in Italia della

all'inseguimanto di Uffizi da mangiare 14: Raffaello Pagliaccetti e la ciabbotta

Avevo raccontato dell'impatto della regina Margherita sull'immaginario collettivo popolare di fine '800 e del conseguente margheritismo  che investì i costumi italiani dell'epoca, soprattutto quando, nel decennio 1880-90, la stampa ne fece una vera e propria icona da proporre ai recenti "Italiani" come modello di stile e di comportamento.  A lei è dedicata questa tappa di Inseguendo l'arte da mangiare , il percorso che segue le proposte artistico-gastronomiche di Uffizi da mangiare  e che oggi parla di regine ma insieme ci porta in Abruzzo.  E' infatti il busto in marmo che ritrae Margherita di Savoia l'opera scelta per parlare del legame tra cibo e arte. Si dice che quando lei vide il bozzetto che lo scultore verista Raffaello Pagliaccetti aveva scolpito ispirandosi ad una foto della allora principessa, fu talmente colpita dalla somiglianza che gli commissionò un ritratto dal vero rendendosi disponibile a posare per lui.  Il busto in marmo venne r

all'inseguimento di Uffizi da mangiare 13: Giuseppe Maria Crespi e i pasticcetti di pollo

Questa tappa del viaggio tra arte e gastronomia di Inseguendo l'arte da mangiare ci porta nell'Emilia di inizio '700.  E' infatti del bolognese Giuseppe Maria Crespi il dipinto proposto da Uffizi da mangiare , l'iniziativa delle Gallerie fiorentine che offre per un commento personale ed una ricetta opere d'arte delle proprie collezioni e a chef ed esperti di gastronomia in un viaggio alla continua scoperta incrociata di bellezze e sapori.  Crespi, pittore tardo-barocco nato nel 1665 a Bologna, figlio di un mugnaio ma imparentato con un senatore da parte di madre, era un vero esteta e vestiva con abiti di foggia spagnola, tanto da guadagnarsi il soprannome di  Spagnolo o Spagnoletto . Per la sua formazione viaggiò tra Marche, Emilia e Veneto finanziato da un mecenate bolognese, e lavorò prevalentemente per committenti emiliani, veneti e fiorentini. Ammiratore dei Carracci, forse per le sue origini miste seppe destreggiarsi perfettamente sia con soggetti sacri e

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!