Appena letto l'invito di Sigrid alla Festa del Cavolo mi sono detta: mi ci ficco subito! L'unico dubbio rimaneva la scelta della ricetta, visto che tutte quelle giapponesi sarebbero state da parte mia troppo scontate, quelle ungheresi mi facevano venir da ridere solo a nominarle (tutta colpa di Giu, naturalmente) e quelle dolci tendevo a scartarle per sottili motivi di difficile compatibilità personale con il mondo zuccherino. Il tempo passa e penso: ok, ora che vado in Gran Bretagna coglierò qualche spunto per ribaltare al salato qualche bocconcino del tea-time, come da corretta tradizione inglese. Poi gli eventi si accavallano, il tempo passa in altre operazioni, il viaggetto è in realtà un lampo iperfarcito ma, appunto, brevissimo ed infine non ho più la testa per mettermici come si deve. Mi accorgo che avrei fatto meglio a sfruttare prima del viaggio risorse già esistenti, tipo il riso cotto alla giapponese ( in sostanz...
Amo storia e geografia del cibo, tra le altre cose. Così viaggio attraverso il mondo e dentro me stessa. Assaggiare mi fa sapere con cuore e palato, ancora prima di capire con la testa.