Passa ai contenuti principali

Post

daikon brasato agodolce, tra Cina e Giappone

Ho sperimentato una tecnica di cottura cinese per il daikon, un ortaggio che, presente ovviamente anche in quel Paese, io mentalmente associo di più alla cultura gastronomica giapponese, in cui è molto più diffuso e sfruttato. In cinese il suo nome, lobak,  signifca semplicemente "rapanello", mentre il giapponese daikon  vuol dire "grossa radice". La sostanza comunque non cambia: anche se per alcuni è solo una versione orientale delle nostre "povere" rape, dal mio punto di vista il daikon, che sia crudo, appena scottato oppure ben cotto, ha sempre un suo perchè.  Sarà che, cucinato con aromi asiatici, appartiene per il mio palato sempre a quel mondo di equilibri delicati ed esaltazione dei sapori semplici che mi fa adorare le coltissime cucine di quel continente... Questa volta in versione sperimentale, con una base legata con amido, come si fa in Cina per rendere le verdure lucide e glassate, e l'abbinamento di aceto (di riso, molto delicato...

suro stufato alla giapponese: piatto invernale o estivo?

Proprio in un confronto tra cucina italiana e cucina giapponese, tema che mi appassiona e compare spesso nei miei discorsi e sulla mia tavola, è emerso quanto la stagionalità del pesce presenti, dai nostri mari a quelli nipponici, alcune digfferenze significative. Già, perchè se in cucina e a tavola siamo oramai abbastanza abituati a considerare la stagionalità di frutta  e verdura, ignoriamo crassamente quella del pesce, che è altrettanto importante non solo per avere nel piattoun ingrediente al meglio della suo gusto e delle sue proprietà nutritive, ma ancor di più per rispettare i cicli naturali delle varie speci ittiche, assicurandonela corretta crescita e ripopolazione.  L'argomento è emerso qualche giorno fa quando ho preparato del suro (o sauro o sugarello), che è ora a basso prezzo sulle bancarelle nostrane inquanto specie tardoinvernale-primaverile-estiva, per un'amica giapponese che se ne è stupita, conoscendolo invece, dalle sue parti, come un pesce prettament...

colpevole di un nuovo libro MTC: Crêpe is the New Black!

Chi è capitato sul mio profilo Facebook ieri mi ha visto immortalata in una foto in stile segnaletico, la prima in assoluto in cui appaio in rete con un'immagine riconoscibile. Be', "riconoscibile" è una parola grossa: diciamo, a pura tutela della mia vanità, che l'aspetto dimesso ed allucinato, del tutto voluto, mirava a rendere l'idea dell'ipotetico arresto. La pubblicazione di un ritratto personale in tutto il mio autentico splendore è riservato ad un futuro moooooolto più che prossimo, e non è neppure quello che appare sul profilo oggi. Pure in quella seconda foto su Facebook appaio infatti ancora in stile carcerata, ma oggi con due dettagli differenti e di non poco conto: un'espressione sempre allucinata ma decisamente più sorridente, come fossi soddisfatta fondamentalmente di "ciò che ho combinato", ed un cartello segnaletico che non riporta più una domanda ma una risposta: "okonomiyaki!"  Chissà chi me l'ha fatto fa...

pesto di prezzemolo e limone? Si può fare...

Ero l'altro giorno in visita ad una coppia di amiche. Chiacchierando si è fatta una certa, così ci siamo sparate un piatto di pasta al pesto. Sempre chiacchierando, ovviamente, che lì era importante altro.  Tornata a casa mi è venuta voglia di replicare la bella atmosfera del momento e ho deciso di prepararmi, per conto mio, un'altra versione di pasta al pesto che mi mettesse la stessa allegria sfruttando una tagliatella preparata ieri e non ancora utilizzata, un pochino spessa e profumata di limone. Mi scuseranno i Genovesi per l'utilizzo del nome nonostante la ricetta sia tutta diversa: è anche qui un condimento fresco e vegetale, inoltre funziona tecnicamente davvero un po' come il pesto ligure per logiche di accostamenti e consistenze. Anche se... quasi tutti gli ingredienti sono stati sostituiti ed ho financo utilizzato il frullatore al posto del mortaio! Chiedo perdono per continuare a chiamarlo pesto, ma oggi sono di fretta e non so trovare al volo un no...

sistemi di relazione, costine alle arachidi, racconti

( avviso: qui inizia un racconto non di cucina. per la ricetta vedere in fondo... ) Manuel  ha una passione: il body building. Lui viene dagli Stati Uniti ed in Italia ha già cambiato tre o quattro destinazioni negli ultimi dieci anni.  Il lavoro lo porta ora a vivere in una nuova città   ed il suo modo naturale di relazionarsi ad un mondo sconosciuto è iscriversi in palestra e passare ore con il proprio corpo. Conoscere gente è ininfluente. Manuel ha anche un hobby: la lingua tedesca. Nella nuova città esistono scuole di lingua, associazioni culturali che organizzano conferenze di storia e di costume, gruppi di appassionati on-line che promuovono incontri di conversazione. Ma no, lui studia per conto suo, su un testo di grammatica reperito in una bancarella sotto casa e su un manuale fotocopiato in biblioteca. Niente investimenti esagerati e ci penserà poi, casomai, a perfezionare la pronuncia. Casomai. Perché in verità studiare tedesco gli serve per oc...

tris di roll in mood asiatico per MTC ma senza sushi, anche se sembra!

Per la mia nota predisposizione nipponica immagino tutti si aspettassero da me un  post della serie "In principio fu il maki" nel misurarmi con un tema come i roller , proposti da Giovanna di Gourmandia  per l' MTC n. 66  di questo maggio 2017 (tra parentesi: grande idea... sarà stata la forma dei numeri di questo MTC, il 66°, ad ispirargliela?).  E invece no!  Era chiaro per chi mi conosce che, non essendo io una modaiola incallita nella vita, tanto meno in ambito gastronomico, non ho avuto come prima immagine quella dei buffet degli happy hour metropolitani più trendy o quella dei bocconcini gourmet degli chef specializzati in finger food, come in verità avrebbe più opportunamente richiesto il tema!  Ma non ho cavalcato nemmeno l'onda dei maki, il famoso "sushi arrotolato", ne' di tutta la famiglia di roll, giapponesi e non, da essi discendenti. Forse avrei presentato cose egregie, ma non mi sarei divertita davvero, senza ricerca. Ho preso i...

crema di asparagi al dragoncello: tutto in verde

Dovrei amare sopra a tutto gli asparagi bianchi di Cantello , specialità della mia zona d'origine. Oppure dovrei adorare quelli violetti francesi da cui questi derivano, come me, che ho un nonno francese. O anche dovrei andar pazza per quelli bianchi di Bassano, visto che l'altro mio nonno era veneto quasi di quelle parti...  Ma la mia passione in verità sono gli asparagi verdi, anche quelli sottili e selvatici, che rispetto ai bianchi ed ai violetti risultano decisamente più ferrosi al palato e tanto, tanto più saporiti! Li ho presentati in questo blog in  quasi tutte le salse , anche le più bizzarre, ma non ne ho fatto mai una zuppa... finora. La tentazione, in questa occasione, era quella di esagerare; poi ho deciso di stare sul classico, limitandomi a sottrarre burri e panne che di solito con gli asparagi vanno a meraviglia, ed introducendo un tocco di dragoncello a recuperare l'anima francese della ricetta. Non me ne vogliano nonni e terre natie in genere....

la mia storia con i Würstel svizzeri. In umido...

L'articolo pubblicato oggi sul Calendario del Cibo italiano MTC , che vede nel 7 maggio la   Giornata dei W ü rstel e crauti , appartiene all a rubrica "Le voci degli altri".  E infatti non parlo di insaccati italiani ma vi racconto dei   Würstel svizzeri: un piccolo mondo di sorprese ! Il grosso del senso di questi insaccati tipici lo racconto in quell'articolo, che chiudo con una delle ricette di famiglia che li vedono protagonisti.  Quegli involtini di Würstel sono una delle poche eredità culinarie davvero felici della mia infanzia, ma come contributo al tema di oggi segnalo anche quella dei  Bratwurst in salsa di cipolle ,  pubblicata poco tempo fa, ed infine una ricettina che farà ridere i miei fratelli: quella dei Würstel   in umido della mia mamma! Essendo svizzera di nascita e di mentalità, avendo un lavoro a tempo pieno e gestendo tre figli ed una casa tutto in contemporanea, mia madre non aveva tanto tempo a disposi...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!