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pranzo giapponese parte 5: tsukemono, zuppa e dolcetti

Ed eccomi alle ultime ricette del mio pranzo giapponese dalle stagioni fluide, di cui avevo raccontato qui l'aperitivo con stuzzichini,  qui dei piattini di verdure, qui il riso ai 5colori e qui  il piatto d'onore, tonno stufato con funghi enoki. Questo ultimo capitolo è dedicato invece a due presenze immancabili in un pasto giapponese, comunque sia composto: la zuppa e lo tsukemono , 漬物, ovvero una verdura conservata che, se in passato fungeva da unica risorsa disponibile oltre al riso per tutto l'anno, oggi è un elegante modo di separare tra loro i sapori delle vivande che accompagna. E come tsukemono  non potevo che presentare ai miei ospiti il kohaku namasu , il cui nome è composto da antichi kanji , 紅白 kohaku , ovvero "rosso e bianco", e dai temporalmente successivi caratteri  kana, なます, namasu , "condito con aceto".  Se infatti l'accoppiamento di bianco e rosso è nella cultura giapponese un antichissimo simbolo di buon auspicio (e ci sarebb
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pranzo giapponese parte 4: tonno stufato, trovata di un grande chef

C'è qui nel blog un menù giapponese abbandonato a se stesso da settimane, che era stato sospeso nella narrazione per intromissioni americane ma di cui avevo già raccontato  qui  l'aperitivo,  qui  le verdure e  qui  il riso.  Riprendo ora il filo perchè adesso si arriva la "piatto forte", ovvero alla proteina nobile che rende l'interna occasione importante: uno stufato di tonno. Perfettamente adatta al clima di questi giorni, la sua ricetta avrebbe stonato durante il caldo afoso dei mesi scorsi mentre con le temperature di oggi... un piatto caldo che accoglie anche dei funghi suona terribilmente invitante! La ricetta del maguro no kaku-ni, 鮪の角煮, si rifà a uno stufato ben più famoso, il buta no kaku-ni , 豚の角煮, letteralmente "maiale a dadini brasato", uno dei piatti più classici della cucina giapponese di cui parlerò a breve. La ricetta tradizionale è stata rivisitata dallo storico, grande chef Hirazawa Minoru , che ha sostituito la pancia di maiale con d

New Orleans a Tavola, menù "Southern" parte 3: Heavenly Hash

La cucina della Louisiana ha radici storiche profondissime, in cui le tradizioni dei Nativi locali hanno dato vita alla cosiddetta cucina  creola  fondendosi alle tradizioni dei dominatori, Spagnoli e Portoghesi, e a quelle dei loro schiavi provenienti dall'Africa Orientale. A tutto ciò si sovrappone nel '700 la cucina  cajun degli Acadiani, coloni francesi deportati qui dal Canada, mentre negli ultimi cent'anni sono arrivate anche le influenze di altri emigrati, di cui la componente italiana è ad oggi ben identificabile. Tutto ciò per spiegare la mentalità dei cuochi odierni del luogo, molto aperti alla contaminazione ma nello stesso tempo molto fieri di tutta la storia che caratterizza in modo davvero unico la cucina locale. Ecco perchè, se nei due precedenti post, in cui raccontavo piatti, bevande e contorni  di un menù legato a New Orleans, ho tralasciato la storia, questa ultima portata dello stesso menù, il dessert, non può farne a meno. Lo Heavenly Hash in tutto i

New Orleans a tavola: menu di compleanno "Southern" parte 2

Ed eccomi con la seconda e penultima parte del menù a tema Louisiana iniziato  qui , dove avevo raccontato un tè come bevanda a tutto pasto, il cocktail di aperitivo con due stuzzichini, e come main course un  jambalaya in stile Cajun.  Oggi invece presento (con foto orribili, come purtroppo in tutta questa occasione) tre ricette di verdure: in questo pranzo le ho usate come contorni, e le dosi sono così calibrate, ma queste specialità possono essere tranquillamente interpretate diversamente. Vediamo come: MONDAY RED BEANS - FAGIOLI ROSSI DEL LUNEDI' Riso e fagioli rossi è un piatto talmente tipico del lunedì a New Orleans che, pur essendo una preparazione molto popolare, viene servita in quel giorno anche nei ristoranti più eleganti. In questo caso ho omesso il riso, che si serve di solito bianco, a fianco dei fagioli. Volendo, se si lascia un po' più lungo il brodo e si passa una maggior quantità di fagioli, può diventare un'ottima minestra da servire come primo.  I due

New Orleans a tavola: menù di compleanno "Southern" parte 1

Quando mi offro di preparare il pranzo per un compleanno di famiglia e chiedo quale tema potrebbero preferire mi si risponde "un menù della Louisiana". Colpa mia che ho domandato! Non ho ovviamente problemi perchè adoro la cucina regionale americana (tempo fa mi avevano anche chiesto di scriverci un libro!), mi stupisce solo che sia spuntato un tema tanto specifico in persone che degli Stati Uniti conoscono quasi solo hamburger e bistecche.  Ecco dunque, un po' riassunto, il pranzo di compleanno a tema New Orleans, con ricette in parte popolari in parte dei ristoranti locali più tipici: Aperitif and Appetizers: (nella foto di apertura tutto l'insieme, comprese delle noci pecan tostate e salate) - Southern mint juleps , cocktail con bourbon e menta - New Orleans hot bacon shrimps , involtini di gamberi con mozzarella e pancetta - Delmonico Creole Eggplant Gratin, cocotte di melanzane e granchio Main Course: - Cajun Jambalaya , riso speziato con carne e pe

pranzo giapponese parte 3: il riso e la regola dei 5 colori

 Rispetto al menù giapponese di cui avevo cominciato a parlare qui  e che avevo continuato a descrivere  qui , sospendo un attimo la pubblicazione delle ricette dei vari piattini e mi concentro un momento sul riso, che di solito in Giappone viene servito semplice, a supporto del pranzo come per noi il pane, ma che in questo caso si veste riccamente, modificando un pochino il proprio ruolo. Ho parlato spesso dell'importanza del numero 5 nella cucina giapponese tradizionale, dunque in questo caso non sorprenderà che, per accogliere ospiti molto importanti, il mio riso si mostri con 5 colori, in specifico il goshoku , 五色, l'insieme dei colori base che devono essere tutti presenti per garantire l'armonia visiva di un pasto e/o, come in questo caso, di un singolo piatto: blu (compreso il verde), rosso, giallo (compreso l'arancione), bianco e nero. Si parte dal riso bianco, che una volta cotto si chiama gohan, ご飯, e ci si adagiano sopra gli altri ingredienti lascandone un pez

pranzo giapponese parte 2: konnyaku, ma anche melanzane e patate dolci

Nello scorso post ho presentato l'intero menù giapponese  servito ad amici, soffermandomi su concetto fluido di stagionalità giapponese rispetto all'estate concepita da noi, proponendo di quel pranzo solo un paio di ricette. Qui riprendo le fila del discorso interrotto, senza più discettare di concetti astratti perchè vado direttamente al sodo delle ricette. Comincio con un'insalata di cetrioli e Konniaku (蒟蒻 oこんにゃく). Si tratta di una gelatina solida, di cui avevo già illustrato qui un possibile utilizzo, ricavata dal bulbo di una pianta genericamente conosciuta con la pronuncia cinese degli stessi kanji, " konjac" , ma detta anche akuma no shita , 悪魔の舌, "lingua del diavolo", per l'aspetto particolare e l'inquietante odore* del suo grosso fiore.   Questo ingrediente, utilizzato in infiniti modi dalla antica tradizione culinaria giapponese, qui in Italia è conosciuto prevalentemente nella versione ridotta in spaghetti, quegli shirataki  (白滝 , let

tutto è relativo: pranzo giapponese di primavera, estate e insieme autunno - parte 1

Qualche settimana fa mi hanno fatto visita amici che si recheranno per la prima volta in Giappone tra un paio di mesi e volevano un assaggio di ciò cui vanno incontro. Immaginando che avranno al loro arrivo sufficiente esperienza diretta di street food, ramen e sushi, come non accoglierli a tavola con un Nihon no jikasei no chūshoku (日本の自家製の昼食), un pranzo casalingo giapponese, più difficile da sperimentare direttamente in Giappone se non si hanno amici locali che ti invitano da loro? Ho organizzato dunque un classico ichijū sansai (一汁三菜), pasto nipponico tradizionale, il cui nome letteralmente significa “una zuppa e tre contorni” ma che si compone sempre di cinque elementi fissi: una ciotola di riso, una zuppa, una proteina, una (o più) verdure e uno tsukemono (漬物, verdurina conservata). Trattandosi però di un'occasione speciale ho agito all'occidentale: oltre ad apparecchiare anche con dettagli non giapponesi, invece di aumentare i piatti presenti nello  ichijū sansai  l

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!