Questo anno mi è sembrato infinito. In un tempo che pareva non scorrere mai, in una serie di giornate uguali, ciascuna chiusa in se stessa, come se fosse tutto immobile. Invece mi accorgo che alla fine sono stati enormi i cambiamenti: nella vita, nelle relazioni, nelle abitudini. Arrivati piano piano, come niente. Almeno per me. Senza accorgermi non sono stata ferma e ora mi trovo in un punto diverso, anche se da casa non mi sono spostata quasi mai. Sarà per quello che ho preparato durante queste feste cibo dai tempi lunghi, in forma di meditazione: per insaporire una pasta al forno le polpettine piccole come ceci sono quasi trecento, l'agnello si crogiola in forno per circa tre ore, per il dolce serve rotolare oltre 700 palline di impasto. E per i regali alla famiglia vale altrettanto, visto che i cachi della confettura alla vaniglia ho addirittura aspettato che crescessero sugli alberi, oltre il muro del generoso vicino. Tutto questo tempo dedicato a piccole cose silenti è...
Amo storia e geografia del cibo, tra le altre cose. Così viaggio attraverso il mondo e dentro me stessa. Assaggiare mi fa sapere con cuore e palato, ancora prima di capire con la testa.