No, nessuna ricetta di bibita analcolica da propinare ad innocenti pargoli, ma proprio le curiose vicende della mia infanzia che mi hanno impedito di crescere astemia...
Forse esagero con gli amarcord, chissà perchè in questo periodo affiora così prepotente la necessità di ritracciare il percorso che mi ha portato fino a qui. Magari ho solo voglia di ritrovare certezze e rifugi di infanzia, perchè tutte queste crescite e maturità varie tendono ogni tanto ad allontanarci troppo dalla visione semplice e salda delle realtà di base, oppure sto acquisendo lo sguardo languido di chi sta passando oltre...
Di nuovo la citazione di ricordi, dunque, anche se la ricetta è nuova nuova... questa volta due flash di merende infantili a casa dei nonni. Il primo, veneto, fin da bambini ci dava del vino di nascosto dai genitori e dalla nonna, sostenendo che l'acqua fa arrugginire! D'estate a fine pranzo oppure a merenda ci preparava dei bicchieroni colmi di pesche a fettine affogate nel vino rosso e non era contento fino a che non glieli rendevamo belli vuoti. Come premio ci regalava allora delle caramelline di zucchero (una a testa, "altrimenti viene il mal di denti") che teneva nella tasca del gilet insieme ai suoi mozziconi di toscano... Sarà per quello che quando annuso il fumo di un sigaro oltre a tossire mi sento anche tutta intenerita?
L'altro nonno, invece, ci vedeva più raramente ed era di carattere più trattenuto ma aveva le idee altrettanto chiare. Dopo molti anni in Francia, parlandoci con una deliziosa erre moscia, si divertiva a svezzarci con grissini spalmati di formaggina, distraendoci con un carrillon quando le nostre boccucce rimanevano chiuse... Più avanti, quando rientravamo accaldati dai nostri giochi in cortile, la bevanda che preparava per noi bambini era vino, acqua e limone (sì, alcuni punti erano proprio in comune tra le due stirpi...), bibita che anche oggi preferisco a qualsiasi lattina gassata!
Tralasciando il tabacco, riprenderei invece da quelle memorie il vino (evidentemente!) e poi le pesche ed il formaggio francese per un fresco piattino di stagione...
Insalata di Brie e pesche noci al vino
ingredienti per 4 persone:
3 pesche noci
brie
1 piccolo cespo di insalata riccia
10 olive nere
4 fette di baguette francese
olio extravergine leggero
1 cucchiaio aceto bianco
4 cucchiai vino bianco
sale
pepe al mulinello
(zucchero)
Lavare l'insalata, ridurla a striscioline e distribuirla in piattini individuali.
Lavare molto bene le pesche, lucidarne la buccia con un panno quindi tagliarle a fettine e metterle a bagno una decina di minuti nel vino (se non sono molto dolci meglio aggiungere un pizzico di zucchero), quindi sgocciolarle e deporle sull'insalata.
Nel frattempo tagliare il pane a dadini e saltarlo in un padellino con un cucchiaino di olio fino a che è dorato su tutti i lati, quindi lasciare intiepidire ed unire all'insalata.
Tagliere le olive a rondelle ed il formaggio a dadini tenendo, se si riesce, un po' di crosta su ogni bocconcino e distribuire sopra le pesche.
Con una frustina miscelare metà del vino di infusione delle pesche con l'aceto, un pizzico di sale e 3 cucchiai di olio e versare sull'insalata, spolverare con una macinata di pepe e servire.
Forse esagero con gli amarcord, chissà perchè in questo periodo affiora così prepotente la necessità di ritracciare il percorso che mi ha portato fino a qui. Magari ho solo voglia di ritrovare certezze e rifugi di infanzia, perchè tutte queste crescite e maturità varie tendono ogni tanto ad allontanarci troppo dalla visione semplice e salda delle realtà di base, oppure sto acquisendo lo sguardo languido di chi sta passando oltre...
Di nuovo la citazione di ricordi, dunque, anche se la ricetta è nuova nuova... questa volta due flash di merende infantili a casa dei nonni. Il primo, veneto, fin da bambini ci dava del vino di nascosto dai genitori e dalla nonna, sostenendo che l'acqua fa arrugginire! D'estate a fine pranzo oppure a merenda ci preparava dei bicchieroni colmi di pesche a fettine affogate nel vino rosso e non era contento fino a che non glieli rendevamo belli vuoti. Come premio ci regalava allora delle caramelline di zucchero (una a testa, "altrimenti viene il mal di denti") che teneva nella tasca del gilet insieme ai suoi mozziconi di toscano... Sarà per quello che quando annuso il fumo di un sigaro oltre a tossire mi sento anche tutta intenerita?
L'altro nonno, invece, ci vedeva più raramente ed era di carattere più trattenuto ma aveva le idee altrettanto chiare. Dopo molti anni in Francia, parlandoci con una deliziosa erre moscia, si divertiva a svezzarci con grissini spalmati di formaggina, distraendoci con un carrillon quando le nostre boccucce rimanevano chiuse... Più avanti, quando rientravamo accaldati dai nostri giochi in cortile, la bevanda che preparava per noi bambini era vino, acqua e limone (sì, alcuni punti erano proprio in comune tra le due stirpi...), bibita che anche oggi preferisco a qualsiasi lattina gassata!
Tralasciando il tabacco, riprenderei invece da quelle memorie il vino (evidentemente!) e poi le pesche ed il formaggio francese per un fresco piattino di stagione...
Insalata di Brie e pesche noci al vino
ingredienti per 4 persone:
3 pesche noci
brie
1 piccolo cespo di insalata riccia
10 olive nere
4 fette di baguette francese
olio extravergine leggero
1 cucchiaio aceto bianco
4 cucchiai vino bianco
sale
pepe al mulinello
(zucchero)
Lavare l'insalata, ridurla a striscioline e distribuirla in piattini individuali.
Lavare molto bene le pesche, lucidarne la buccia con un panno quindi tagliarle a fettine e metterle a bagno una decina di minuti nel vino (se non sono molto dolci meglio aggiungere un pizzico di zucchero), quindi sgocciolarle e deporle sull'insalata.
Nel frattempo tagliare il pane a dadini e saltarlo in un padellino con un cucchiaino di olio fino a che è dorato su tutti i lati, quindi lasciare intiepidire ed unire all'insalata.
Tagliere le olive a rondelle ed il formaggio a dadini tenendo, se si riesce, un po' di crosta su ogni bocconcino e distribuire sopra le pesche.
Con una frustina miscelare metà del vino di infusione delle pesche con l'aceto, un pizzico di sale e 3 cucchiai di olio e versare sull'insalata, spolverare con una macinata di pepe e servire.
- rivoli affluenti:
- sensazione di famiglia attraverso i riti del cibo: Banana Yoshimoto, Kitchen, Feltrinelli Editore
- memorie di cucina ed albero genealogico: Victor M. Valle, Mary Lau Valle, Il buon sapore dei ricordi. Saga di una famiglia messicana tra ricette e memorie, Sperling & Kupfer Editori
Nei rivoli affluenti di oggi ci sarebbe stato bene qualcosa di Proust legato alla memoria dei profumi e degli odori...
RispondiEliminaOdio il fumo di sigaretta ma anche per me l'odore dei toscanelli (insieme a quello della segatura) è un profumo d'infanzia...