Una coppia di amiche balzane mi ha fatto ridere a crepapelle l'altra sera: una di loro aveva acquistato uno stano attrezzo da pasticceria prontamente rinominato "la sparabiscotti" e, seccata dal fatto di non essere riuscita ad ottenere i risultati promessi dalla foto sulla confezione, l'ha ficcato esasperata nella borsa e portato in pizzeria, dove il nostro terzetto aveva appuntamento, sperando in una soluzione del problema o quantomeno in un'esibizione di appoggio morale...
Non sto a fare tutta la cronaca della serata, ma si sono incrociate per ore battute tipo: "ma ti fidi a girare senza il porto d'armi?", oppure "non ho visto cartelli con scritto 'qui non posso entrare'", per chiudere con le ipotesi più disparate sul possibile uso alternativo di un attrezzo che come sparabiscotti si era decisamente rivelato inutile. Alla fine, dopo avere pure tentato inutilmente di regalarla a qualcuno, si è rimessa la sua sparabiscotti in saccoccia e se l'è riportata sconsolatamente indietro...
Ma la vera conclusione della vicenda è sorprendente perchè, una volta salutate entrambe con le lacrime agli occhi dal ridere e rientrata a casa mia, di colpo ho avuto un flash: ma anche io, riposto nei più celati meandri della credenza, posseggo un attrezzo simile alla fatidica sparabiscotti: per la precisione ho una sparafrittelle!!!
Così il giorno dopo, complice anche la lettura di un post della espertissima Marina Cepeda Fuentes che me li ha golosamente riportati alla mente, ho tirato fuori il mio strano aggeggio e la padella dei fritti mi sono messa a preparare i churros, le frittelle spagnole che si usa intingere nella cioccolata per colazione...
In realtà il nome esatto della sparafrittelle sarebbe churrera e si tratta semplicemente di una siringa con stantuffo a vite ed una bocchetta stellata che aiuta a far cadere l'impasto nell'olio bollente sotto forma di cilindretti rigati (anche se nella verione originale si tratta di un ininterrotto flusso liscio che viene adagiato nell'olio formando un'unica grossa spirale, come ho visto ovunque fare dai friggitori di strada in Andalusia...).
La ricetta tradizionale di Marina è questa, completa di illustrazioni come si deve, mentre qui riporta un po' anche la storia dei churros. Invece trascrivo qua sotto i suggerimenti di un testo di cucina tradizionale spagnola di cui mi piace da morire la versione in lingua originale per la colloquialità del linguaggio e soprattutto per il suono musicale del tutto. Le dosi secondo me però sono per persone decisamente affamate ...
Churros
ingredientes para 4 personas:
1/2 lt de agua
1/4 de cucharilla fina de cafè de sal
1/2 kg. de harina fina
1/2 lt. o menos de aceite
4 cucharadas soperas de azúcar normal
Colocaremos un pote o cazuela al fuego con el azúcar y la sal; cuando rompa a hervir añadiremos la harina, en forma de lluvia, y revolviendo sin cesar, al objeto de que no se formen grumos (lo cual puede suceder). Debe tener la consistencia de una masa espesa que, una vez cocida (se probará con el dedo y se verá si no sabe a harina cruda) la dejaremos reposar 5 o 7 minutos.
Echaremos el aceite en una sartén puesta al fuego y cuando esté caliente procederemos a poner la pasta en la manga especial de churros con boquilla ancha y estriada, y haremos los churros que caerán sobre el aceite, friéndose, hasta que estén dorados.
Una vez echos, los dejaremos escurrir y cubriremos con el azúcar. Podemos comerlos calientes (aunque son un poco indigestos), o bien, frios.
Qui in fondo invece, per ultima, la mia umilissima versione... leggermente dissacrante, che naturalmente si può spolverizzare di zucchero e servire in modo tradizionale, ma che io ho variato (guarda un po'!) in versione salata...
Churros rivisitati
ingredienti per 6 persone:
170 gr. di farina 00
170 gr. di farina di soja
350 ml. di acqua
1 pizzico di sale
olio per friggere (io uso quello di arachidi)
per servire:
sale
prescinseua
Portare a bollore l'acqua, salare ed abbassare leggermente il fuoco fino a che l'acqua sobbolle.
Unirvi un cucchiaio di olio e versarvi a pioggia le farine miscelate e setacciate mentre con l'altra mano si continua a mescolare per farle sciogliere velocemente. L'impasto delve essere sodo, compatto ed uniforme, grossomodo ricorda la consistenza di una brisèe cruda.
Appena l'impasto si stacca dalla pentola levare dal fuoco e trasferirlo in una terrina sopra una griglia, lasciandolo intiepidire una decina di minuti.
Scaldare abbondante olio in un tegame (almeno un paio di cm.) e nel frattempo riempire con l'impasto la churrera (... o anche la sparabiscotti, a questo punto!). Con le dosi indicate il cilindro va riempito in due volte.
Versare nell'olio la pasta premendola fuori dalla churrera, a nastro continuo od interrompendone il flusso con le dita leggermente unte, in modo da formare dei bastoncini corti o lunghi, degli anelli od altre forme a piacere. Se l'impasto ha la giusta consistenza si può anche premere su un foglio di carta forno, eventualmente modellarlo delicatamente con le mani e poi deporlo nell'olio. Io mi sono sbizzarrita... ma non abbastanza: le forme possibili, una volta usciti dai canoni, in realtà sono infinite!
Cuocere fino a che i churros sono ben dorati (attenzione: la farina di soja è già colorata in partenza e può far credere pronte delle frittelle che in realtà sono ancora morbide), raccogliere con una schiumarola e lasciar scolare su carta assorbente.
Servire le frittelle tiepide o fredde, spolverate con poco sale, come snack aperitivo insieme a salumi, dadini di formaggio ed olive condite... Io ci ho abbinato come dip una ciotola di prescinseua, il formaggio fresco ligure che con la sua leggera acidità crea un interessante rapporto con l'aroma un po' di nocciola tostata della farina di soja.
(P.S.: Rotolandoli invece nello zucchero semolato si torna all'utilizzo tradizionale dei churros ma a questo punto, sempre per assonanza con le nocciole, più che nella cioccolata li intingerei nella nutella...)
(P.P.S.: c'è chi si preoccupa di aver pubblicato una ricetta di frittelle carnascialesche fuori tempo massimo... ma qui dove sto io vige il calendario Ambrosiano e si può folleggiare fino a sabato prossimo. Un bel vantaggio, no?!)
[P.P.P.S. (e poi la finisco): utilizzando per i churros la sparabiscotti vuoi vedere che magari le abbiamo finalmente trovato un uso alternativo consentito dalla legge?!]
Non sto a fare tutta la cronaca della serata, ma si sono incrociate per ore battute tipo: "ma ti fidi a girare senza il porto d'armi?", oppure "non ho visto cartelli con scritto 'qui non posso entrare'", per chiudere con le ipotesi più disparate sul possibile uso alternativo di un attrezzo che come sparabiscotti si era decisamente rivelato inutile. Alla fine, dopo avere pure tentato inutilmente di regalarla a qualcuno, si è rimessa la sua sparabiscotti in saccoccia e se l'è riportata sconsolatamente indietro...
Ma la vera conclusione della vicenda è sorprendente perchè, una volta salutate entrambe con le lacrime agli occhi dal ridere e rientrata a casa mia, di colpo ho avuto un flash: ma anche io, riposto nei più celati meandri della credenza, posseggo un attrezzo simile alla fatidica sparabiscotti: per la precisione ho una sparafrittelle!!!
Così il giorno dopo, complice anche la lettura di un post della espertissima Marina Cepeda Fuentes che me li ha golosamente riportati alla mente, ho tirato fuori il mio strano aggeggio e la padella dei fritti mi sono messa a preparare i churros, le frittelle spagnole che si usa intingere nella cioccolata per colazione...
In realtà il nome esatto della sparafrittelle sarebbe churrera e si tratta semplicemente di una siringa con stantuffo a vite ed una bocchetta stellata che aiuta a far cadere l'impasto nell'olio bollente sotto forma di cilindretti rigati (anche se nella verione originale si tratta di un ininterrotto flusso liscio che viene adagiato nell'olio formando un'unica grossa spirale, come ho visto ovunque fare dai friggitori di strada in Andalusia...).
La ricetta tradizionale di Marina è questa, completa di illustrazioni come si deve, mentre qui riporta un po' anche la storia dei churros. Invece trascrivo qua sotto i suggerimenti di un testo di cucina tradizionale spagnola di cui mi piace da morire la versione in lingua originale per la colloquialità del linguaggio e soprattutto per il suono musicale del tutto. Le dosi secondo me però sono per persone decisamente affamate ...
Churros
ingredientes para 4 personas:
1/2 lt de agua
1/4 de cucharilla fina de cafè de sal
1/2 kg. de harina fina
1/2 lt. o menos de aceite
4 cucharadas soperas de azúcar normal
Colocaremos un pote o cazuela al fuego con el azúcar y la sal; cuando rompa a hervir añadiremos la harina, en forma de lluvia, y revolviendo sin cesar, al objeto de que no se formen grumos (lo cual puede suceder). Debe tener la consistencia de una masa espesa que, una vez cocida (se probará con el dedo y se verá si no sabe a harina cruda) la dejaremos reposar 5 o 7 minutos.
Echaremos el aceite en una sartén puesta al fuego y cuando esté caliente procederemos a poner la pasta en la manga especial de churros con boquilla ancha y estriada, y haremos los churros que caerán sobre el aceite, friéndose, hasta que estén dorados.
Una vez echos, los dejaremos escurrir y cubriremos con el azúcar. Podemos comerlos calientes (aunque son un poco indigestos), o bien, frios.
Qui in fondo invece, per ultima, la mia umilissima versione... leggermente dissacrante, che naturalmente si può spolverizzare di zucchero e servire in modo tradizionale, ma che io ho variato (guarda un po'!) in versione salata...
Churros rivisitati
ingredienti per 6 persone:
170 gr. di farina 00
170 gr. di farina di soja
350 ml. di acqua
1 pizzico di sale
olio per friggere (io uso quello di arachidi)
per servire:
sale
prescinseua
Portare a bollore l'acqua, salare ed abbassare leggermente il fuoco fino a che l'acqua sobbolle.
Unirvi un cucchiaio di olio e versarvi a pioggia le farine miscelate e setacciate mentre con l'altra mano si continua a mescolare per farle sciogliere velocemente. L'impasto delve essere sodo, compatto ed uniforme, grossomodo ricorda la consistenza di una brisèe cruda.
Appena l'impasto si stacca dalla pentola levare dal fuoco e trasferirlo in una terrina sopra una griglia, lasciandolo intiepidire una decina di minuti.
Scaldare abbondante olio in un tegame (almeno un paio di cm.) e nel frattempo riempire con l'impasto la churrera (... o anche la sparabiscotti, a questo punto!). Con le dosi indicate il cilindro va riempito in due volte.
Versare nell'olio la pasta premendola fuori dalla churrera, a nastro continuo od interrompendone il flusso con le dita leggermente unte, in modo da formare dei bastoncini corti o lunghi, degli anelli od altre forme a piacere. Se l'impasto ha la giusta consistenza si può anche premere su un foglio di carta forno, eventualmente modellarlo delicatamente con le mani e poi deporlo nell'olio. Io mi sono sbizzarrita... ma non abbastanza: le forme possibili, una volta usciti dai canoni, in realtà sono infinite!
Cuocere fino a che i churros sono ben dorati (attenzione: la farina di soja è già colorata in partenza e può far credere pronte delle frittelle che in realtà sono ancora morbide), raccogliere con una schiumarola e lasciar scolare su carta assorbente.
Servire le frittelle tiepide o fredde, spolverate con poco sale, come snack aperitivo insieme a salumi, dadini di formaggio ed olive condite... Io ci ho abbinato come dip una ciotola di prescinseua, il formaggio fresco ligure che con la sua leggera acidità crea un interessante rapporto con l'aroma un po' di nocciola tostata della farina di soja.
(P.S.: Rotolandoli invece nello zucchero semolato si torna all'utilizzo tradizionale dei churros ma a questo punto, sempre per assonanza con le nocciole, più che nella cioccolata li intingerei nella nutella...)
(P.P.S.: c'è chi si preoccupa di aver pubblicato una ricetta di frittelle carnascialesche fuori tempo massimo... ma qui dove sto io vige il calendario Ambrosiano e si può folleggiare fino a sabato prossimo. Un bel vantaggio, no?!)
[P.P.P.S. (e poi la finisco): utilizzando per i churros la sparabiscotti vuoi vedere che magari le abbiamo finalmente trovato un uso alternativo consentito dalla legge?!]
- rivoli affluenti:
- la ricetta casalinga è presa da: AA. VV., Cocina Regional Espanola, Editorial Everest
mi meraviglio che qualcuno ancora si munisca di sparabiscotti, vista la quantità di lamenti che si levano dal web dopo l'acquisto. tuttavia, se servono ad organizzare una bella cena, perché no? quanto allo sparachurri, vogliamo vedere la matassa ininterrotta!! (sono certa del plurale)
RispondiEliminama quante armi improprie che si trovano in giro, è proprio il caso di dire "mettete dei churros nei vostri cannoni" :)
RispondiEliminaEro certo...leggevo il post, mi rifacevo al link che per altro avevo anche già letto...per poi arrivare alla riga della farina di soja ahahahaha :)))
RispondiEliminaDei churros ho un ricordo golosissimo a Madrid. Li vi ho lasciato lo stomaco tanti ne ho mangiati ma ne vale realmente la pena. Devo essere completamente sincero però, la tua versione salata penso sia di gran lunga migliore se si vuole abusarne, a maggior ragione con il cioccolato! Ottimo spunto davvero. PS Ma il porto d'armi lo fate collettivo a questo punto!? ehehehe
la sparafrittelle non l'avevo mai sentita nominare!!
RispondiEliminaLa sparabiscotti invece è "un'arma" che a casa mi funziona benissimo.
Vengono certi bisocttini!!!
Questi churros mi han sempre ispirato ma non li ho mai ne assaggiati ne fatti!
RispondiEliminacmq anch eio ero indecisa se prenderla la sparabiscotti..perchè avevo sentito non funzionava...ma poi in giro per blog ho visto che molte la usano con successo...magari se la tua amica cerca bene trova la maniera di utilizzarla!:)
ciaooo!
ma sai che da quando vivo qui a madrid ancora non li ho provati questi benedetti churros? Devo dire che la tua proposta in salato mi alletta molto di più... buona idea!
RispondiEliminanon sono king vidor, ma soprattutto non c'è sole, altrimenti chi se lo perde il duello sparabiscotti vs sparafrittelle!!!!!!!!! potrei propormi come padrino!
RispondiEliminaCiao Acquaviva, ti ho seguita da Cavoletto...posso dirti che sei un fenomeno?
RispondiEliminaChurros...assaggiati per la prima volta a Bilbao, a un mega-banchetto per strada, li ho ritrovati a Madrid e, come Gambetto, ne ho fatto scorpacciata lasciandoci lo stomaco (in senso letterale)...devo aver esagerato...
lo spara-churros è fantastico!
la spara-biscotti anche, ne ho sentito parlare bene (ovvio, la usi un po' di volte da nuova, poi te la scordi), ma so che dipende molto dall'impasto che deve essere della giusta consistenza
valentin@
ne ho trovata una ricetta prima
RispondiEliminahttp://mammaiana.blogspot.com/2010/02/biscotti-con-farina-di-riso-al-lime-e.html#comment-form
ariciao!
@artemisia: la sparachiurri mi mancava!!!Prometto che appena mi do alle spirali ti faccio un fischio...
RispondiElimina@ lise.charmel: troppo forte 'sta immagine dei fiori misti a churros che spuntano da pistole e fucili...
@gambetto: e lì ti aspettavo al varco, tu ed i tuoi piatti "normali"! Guarda che calerò a Roma a cavallo del 28, cominciate tutti a prepararvi psicologiacamente...
@alem: allora mi serve assolutamente la tua ricetta per l'impasto, così consoliamo la mia amica che è ancora mogia mogia con la sua sparabiscotti "difettosa"!
@corradoT: ma io sono a Roma il weekend precedente! Uffa...
@terry: intanto prendendo spunto da quel che diceva lise.charmel può sempre riciclarla come fioriera... Ma confido che pria o poi apparirà qualcuno con la ricetta magica e magari anche qualche trucco segreto per attivarla come si deve. Oppure si sparerà anche lei churros per tutta la vita...
(Ah, vedo ora il tuo link: vedi come è piccolo il mondo?!)
@mariuzza: appena fritti in effetti non sono per forza dolci. Anche in Spagna mi è capitato di trovarli leggerissimamente salati, sempre da tuffare nella cioccolata. Mi consola non essere l'unica al mondo tentata da queste perverse deviazioni...
@iomilanese.laura: 1) sei geniale! 2) più che padrino potresti vedere di procurarti anche tu un'arma adeguata: una sparaspaghetti?!
@valentin@: sì, un fenomeno... da baraccone! No davvero: quando ci si diverte diventano interessanti anche le stupidate...
Comunque davanti ai churros confermo che sia quasi impossibile fermarsi. Sarà per quello che nella ricetta spagnola qui sopra le dosi sono da grandi appetiti...
Ho chiamato lo psicoterapeuta!! ahahahaha
RispondiEliminaHo assaggiato i churros per la prima volta due anni fa in quel paradiso in terra che è l'Eurochocolate di Perugia in uno stand spagnolo: le spirali non le preparavano ma il cartoccetto nutelloso con cui ci si allontanava era davvero cibo degli degli dei...
RispondiEliminaMa sai che mi sa che la sparabiscotti è stato anche uno dei miei acquisti cuciniferi compulsivi e giace abbandonata da qualche parte...ora però vedo di ripristinarla...
(Anche se ripensandoci non è l'attrezzo più assurdo dei miei cassetti: hai mai visto il mio inutile sbucciakiwi?)
Ciao, un saluto e...salutami Paola :))
RispondiEliminaEnrico
ho resistito fino a ora alla sparabiscotti e devo continuare con la terapia...ok spararcazzate mi viene facile...ma no resisto allo spagnolo. mi attira inesorabilmente. poi adesso che ho scoperto che un fritto ogni tanto male non fa...cucchiaierò le frittelle (l'uso alternativo...!)
RispondiElimina@virò: magari un giorno estraggo dai miei cassetti alcuni oggetti "che voi umani..." e ci faccio un post con tanto di foto...
RispondiElimina@lefrancbuveur: saluti anche a te
@silvia: possiamo sempre provare a spararcazzate con i cucchiai, tanto oramai nel club dei balzani ci prendono di diritto...