L'avevo già detto da qualche parte qua dentro che soffro di meteoropatia gastronomica errante? In me convivono più anime culinarie, tanto che il mio istinto tende d'inverno ad avvicinarmi alla cucina nordica e d'estate a quella mediterranea, anche se non sempre le mie ricette sono poi connotate geograficamente in modo tanto specifico nella descrizione.
A volte le mie molteplici personalità gastronomiche emergono evidenti: l'onnipresente Giappone si infiltra spesso in barba alla stagione, ad esempio, come non manca mai qualche fugace contributo random di altri Paesi sparsi a caso per il mondo o le golosità suscitate da una visita in una città o regione diverse dalla mia. Di solito riesco a stabilire ordine e priorità, ma se più anime invece che collaborare si mettono a lottare tra loro... da meteoropatica divento direttamente una dissociata!
Ora però, sarà la stanchezza del lavoro protratto fino ad agosto inoltrato, le mie anime sono tutte abbastanza tranquille, prevale dunque l'umore estivo. Alias: mediterraneo. Nei prossimi giorni non so se cambierà, cosa cucinerò, dove e per chi. E nemmeno so se sarò in grado di pubblicare qualcosa (non c'è che dire: precisa e super-organizzata la mia programmazione quest'anno per le due settimane di ferie che mi aspettano da domani!), ma quel che ho messo in tavola oggi è un esempio più che lampante della mia attuale umoralità nella scelta del cibo.
Alla ricerca di qualcosa di rinfrescante per una cena leggera, il pensiero istintivamente corre infatti a due classici molto mediterranei: gazpacho spagnolo e tzatziki greco, tra cui il palato indeciso comincia a dibattersi. Ma poi, in fondo... perché scegliere?! La vita è già difficile di suo, non complichiamocela ulteriormente con con inutili rinunce... inventiamoci una via di mezzo, piuttosto!
Dunque si parte da cetriolo e aglio, presenti in entrambe le preparazioni, e provo a declinarli prendendo un paio di spunti da ciascuno dei due archetipi: pane e aceto dal gazpacho, yogurt e aneto dallo tzatziki.
Poi un altro flash: certo che... l'aneto abbinato al cetriolo richiama anche certi freschi sapori scandinavi, per la precisione una crema calda di cetrioli e panna con aneto e senape che avevo assaggiato in Danimarca (l'ho detto, no, che in me convivono più anime...).
Sensazione nordica sia, allora. Che decido insieme di rafforzare con una piccola intrusione di senape di chiudere all'angolo con un trattamento di favore da riservare all'aglio...
Gazpacho di cetrioli e yogurt con aglio al forno
ingredienti per 4 persone:
2 cetrioli
1 testa d'aglio
4 o 5 cucchiai di mollica di pane dura grattugiata
350 gr. yogurt greco
250 ml. di brodo di pollo o vegetale (*)
1 cucchiaio di senape rustica con i grani
3 cucchiai di aceto di Jerez (o 2 cucchiai di aceto bianco + 1 cucchiaio di aceto balsamico)
1 mazzetto di aneto
5 o 6 cucchiai di olio extravergine leggero
sale
pepe bianco al mulinello
Adagiare la testa d'aglio al centro di un foglio di stagnola, condirla con qualche goccia di olio, chiudere bene il cartoccio e cuocere in forno statico a 220° per circa 25 minuti, quindi levare e lasciar raffreddare l'aglio prima di aprire. Questa fase può essere anche preparata con un giorno o due di anticipo, magari sfruttando il fresco della sera, se la giornata è troppo calda, oppure il forno già acceso per una pizza o altro.
In una ciotola miscelare la mollica di pane con l'aceto ed il brodo, lasciandola gonfiare per qualche minuto. Sfogliare l'aneto o tritarlo grossolanamente.
Sbucciare i cetrioli tranne un pezzetto di uno da circa 5 cm., eliminare la parte centrale dei semi e tritarli grossolanamente. Ridurre invece il pezzetto con la buccia a piccoli dadini, sempre eliminando i semi, e tenerlo da parte in frigo.
Spremere la polpa dall'aglio cotto e metterne due o tre cucchiaini nel frullatore, conservando il resto della crema in frigo (**)
Nel frullatore insieme all'aglio versare i cetrioli tritati, la senape, lo yogurt, il pane ammollato con il suo eventuale liquido, 3 cucchiai di olio, una bella presa di sale e metà dell'aneto, frullando fino ad aver ridotto tutto ad una crema liscia.
Regolare se serve di sale, pepare leggermente e conservare coperto in frigo per un paio di ore prima di servire, oppure attendere solo una mezz'oretta ma unire qualche cubetto di ghiaccio.
Mescolare con cura la crema, dividerla in ciotole individuali e decorare con i dadini di cetriolo tenuti da parte, l'aneto rimasto, volendo un filo ancora d'olio ed un'ultima spolverata di pepe.
(*) Con questa quantità di brodo si ottiene una crema fluida ma abbastanza spessa, da mangiare con il cucchiaio. Si può trasformare invece in un classico gazpacho da bere aumentando il brodo (o una miscela di brodo o latte) fino ad un litro.
A volte le mie molteplici personalità gastronomiche emergono evidenti: l'onnipresente Giappone si infiltra spesso in barba alla stagione, ad esempio, come non manca mai qualche fugace contributo random di altri Paesi sparsi a caso per il mondo o le golosità suscitate da una visita in una città o regione diverse dalla mia. Di solito riesco a stabilire ordine e priorità, ma se più anime invece che collaborare si mettono a lottare tra loro... da meteoropatica divento direttamente una dissociata!
Ora però, sarà la stanchezza del lavoro protratto fino ad agosto inoltrato, le mie anime sono tutte abbastanza tranquille, prevale dunque l'umore estivo. Alias: mediterraneo. Nei prossimi giorni non so se cambierà, cosa cucinerò, dove e per chi. E nemmeno so se sarò in grado di pubblicare qualcosa (non c'è che dire: precisa e super-organizzata la mia programmazione quest'anno per le due settimane di ferie che mi aspettano da domani!), ma quel che ho messo in tavola oggi è un esempio più che lampante della mia attuale umoralità nella scelta del cibo.
Alla ricerca di qualcosa di rinfrescante per una cena leggera, il pensiero istintivamente corre infatti a due classici molto mediterranei: gazpacho spagnolo e tzatziki greco, tra cui il palato indeciso comincia a dibattersi. Ma poi, in fondo... perché scegliere?! La vita è già difficile di suo, non complichiamocela ulteriormente con con inutili rinunce... inventiamoci una via di mezzo, piuttosto!
Dunque si parte da cetriolo e aglio, presenti in entrambe le preparazioni, e provo a declinarli prendendo un paio di spunti da ciascuno dei due archetipi: pane e aceto dal gazpacho, yogurt e aneto dallo tzatziki.
Poi un altro flash: certo che... l'aneto abbinato al cetriolo richiama anche certi freschi sapori scandinavi, per la precisione una crema calda di cetrioli e panna con aneto e senape che avevo assaggiato in Danimarca (l'ho detto, no, che in me convivono più anime...).
Sensazione nordica sia, allora. Che decido insieme di rafforzare con una piccola intrusione di senape di chiudere all'angolo con un trattamento di favore da riservare all'aglio...
Gazpacho di cetrioli e yogurt con aglio al forno
ingredienti per 4 persone:
2 cetrioli
1 testa d'aglio
4 o 5 cucchiai di mollica di pane dura grattugiata
350 gr. yogurt greco
250 ml. di brodo di pollo o vegetale (*)
1 cucchiaio di senape rustica con i grani
3 cucchiai di aceto di Jerez (o 2 cucchiai di aceto bianco + 1 cucchiaio di aceto balsamico)
1 mazzetto di aneto
5 o 6 cucchiai di olio extravergine leggero
sale
pepe bianco al mulinello
Adagiare la testa d'aglio al centro di un foglio di stagnola, condirla con qualche goccia di olio, chiudere bene il cartoccio e cuocere in forno statico a 220° per circa 25 minuti, quindi levare e lasciar raffreddare l'aglio prima di aprire. Questa fase può essere anche preparata con un giorno o due di anticipo, magari sfruttando il fresco della sera, se la giornata è troppo calda, oppure il forno già acceso per una pizza o altro.
In una ciotola miscelare la mollica di pane con l'aceto ed il brodo, lasciandola gonfiare per qualche minuto. Sfogliare l'aneto o tritarlo grossolanamente.
Sbucciare i cetrioli tranne un pezzetto di uno da circa 5 cm., eliminare la parte centrale dei semi e tritarli grossolanamente. Ridurre invece il pezzetto con la buccia a piccoli dadini, sempre eliminando i semi, e tenerlo da parte in frigo.
Spremere la polpa dall'aglio cotto e metterne due o tre cucchiaini nel frullatore, conservando il resto della crema in frigo (**)
Nel frullatore insieme all'aglio versare i cetrioli tritati, la senape, lo yogurt, il pane ammollato con il suo eventuale liquido, 3 cucchiai di olio, una bella presa di sale e metà dell'aneto, frullando fino ad aver ridotto tutto ad una crema liscia.
Regolare se serve di sale, pepare leggermente e conservare coperto in frigo per un paio di ore prima di servire, oppure attendere solo una mezz'oretta ma unire qualche cubetto di ghiaccio.
Mescolare con cura la crema, dividerla in ciotole individuali e decorare con i dadini di cetriolo tenuti da parte, l'aneto rimasto, volendo un filo ancora d'olio ed un'ultima spolverata di pepe.
(**) La crema di aglio si conserva per alcuni giorni in frigo in un barattolo chiuso, meglio se coperta con un filo di olio. Se ci sono dei patiti dei sapori mediterranei si può affiancare alla zuppa fredda una ulteriore ciotolina di crema di aglio, di cui ogni commensale si servirà a piacere.
- rivoli affluenti:
- un testo piacevole che raccoglie ricette mediterranee (compresi gazpacho e tzatziki) con interessanti preamboli e spiegazioni: Giuseppe Lorusso, La cucina del Mediterraneo, Giunti.
Son fregato, i cetrioli mi rinvengono, l'aglio anche e lo yogurth in quanto troppo salutista non ce l'ho in simpatia!
RispondiEliminaDai buone vacanze e riposati!!!!!
@enrico: lo so, per te oramai solo cibo marcopoliano!
RispondiEliminaMa non e' un piatto, e' l'ONU!!!
RispondiEliminaE di gran lunga migliore di quello vero...;-)
Bello questo incontro tra nord e sud che si traduce in bel piatto saporito! Mi piace :-)
RispondiEliminache bontà! mi ricorda lo tzatziki, ma al forno dev'essere proprio buono! complimenti!
RispondiEliminaEcco ..perfetto !! bello tutto mixato e incasinato e alla fine buonooo...mi assomiglia un po' questo miscelare tutto ! Un abbraccio e buone vacanza
RispondiEliminaRicetta da ferragosto da gustare con il solleone!!
RispondiEliminaciao loredana
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RispondiElimina@arabafelice: sono sempre favorevole a ciò che consapevolmente unisce ed armoniosamente miscela. Poi che l'ONU ci riesca o che almeno se lo prefigga...
RispondiElimina@pennaeforchetta: un classico esempio di melting pot!
@claudia annie: infatti partivo proprio da tzatziki e gazpacho, con l'aglio al forno per depistare ulteriormente dalla pura identificazione geografica.
@glu.fri: ma noi di mischioni al di fuori delle regole canoniche siamo testimoni storiche. Chissà che combineremmo se cucinassimo insieme. Per fortuna ci hai messo un oceano di mezzo!
@loredana: esatto. Anche se un pizzico di forno ce l'ho infilato lo stesso. Così, per farmi un pochino male...